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Copernicus

Spazio, perché il Regno Unito tentenna a rientrare nel programma Copernicus

Il rientro del Regno Unito nel programma spaziale europeo Copernicus è ancora incerto. Londra sta cercando di rinegoziare il suo contributo finanziario al programma, attenta a ottenere un giusto ritorno di investimento in cambio

 

Il Regno Unito ha l’opportunità di ricongiungersi a Copernicus, il programma di osservazione della Terra dell’Ue, ma sta tentennando.

Lo scorso 4 aprile Michelle Donelan, segretaria di stato britannica per la scienza, l’innovazione e la tecnologia, ha incontrato il commissario europeo per la ricerca e l’innovazione Mariya Gabriel a Bruxelles per discutere di un ritorno britannico a diversi programmi dell’Ue, tra cui Copernicus, come riporta SpaceIntelReport.

Dopo la Brexit, il Regno Unito è stato infatti escluso dal programma Copernicus, così come non partecipa più ai programmi Galileo o Egnos dell’Ue. Nel 2021 i negoziatori britannici ed europei avevano lavorato per una scadenza del 30 novembre relativa alla partecipazione britannica compreso un contributo britannico di 750 milioni di euro al programma. Quella scadenza è passata, però, senza un accordo. Inoltre, a causa della disputa con il blocco sugli accordi commerciali post-Brexit per l’Irlanda del Nord, il paese è uscito anche dal programma di ricerca scientifica di punta dell’Ue Horizon e dal programma nucleare Euratom nel 2021.

La questione sembrava risolta a febbraio, quando Londra e Bruxelles hanno firmato il quadro Windsor, che ha migliorato il funzionamento degli accordi commerciali nella regione e rimosso un ostacolo nelle relazioni tra Regno Unito e Ue. Ma le due parti hanno convenuto che il Regno Unito deve ricongiungersi a Horizon, Copernicus ed Euratom o affrontare l’esclusione da tutti loro come parte del più ampio accordo post-Brexit con l’Ue nel 2020.

Secondo il Financial Times, ora Londra sta cercando di rinegoziare il suo contributo finanziario al programma Copernicus, attenta a ottenere un giusto ritorno di investimento in cambio. Infatti, fino a quando non sarà finalizzato l’accordo sulla partecipazione del Regno Unito a Copernicus, il paese non potrà partecipare alle componenti del programma aperte solo agli Stati membri dell’Ue.

Tutti i dettagli.

COS’È COPERNICUS, IL PROGRAMMA UE DI OSSERVAZIONE DELLA TERRA

Copernicus è il programma europeo per l’osservazione satellitare della Terra che gestisce satelliti in orbita terrestre bassa per fornire monitoraggio dell’ambiente e della sicurezza. Si tratta di una flotta di sei tipologie di satelliti, chiamati Sentinelle, specializzati in precise applicazioni, di proprietà Ue. I satelliti sono progettati per fornire e collezionare dati e immagini.

Le coppie 1, 2 e 3 sono state già lanciate. C’è poi il satellite singolo Sentinel-5 Precursor per il monitoraggio dell’atmosfera lanciato il 13 ottobre 2017. La Commissione europea dirige e coordina questo programma, per migliorare la gestione dell’ambiente, salvaguardando la vita di tutti i giorni. L’Agenzia spaziale europea (Esa) è responsabile della componente spaziale, responsabile dello sviluppo della famiglia dei satelliti Sentinelle per conto dell’Ue e della garanzia del flusso di dati per i servizi Copernicus. L’Esa e l’Eumetsat (l’organizzazione europea per l’utilizzo dei satelliti meteorologici) gestiscono le operazioni delle Sentinelle.

LA POSIZIONE DEL REGNO UNITO SUL RIENTRO IN COPERNICUS

Il Regno Unito ha inizialmente accettato di pagare un contributo di 750 milioni di sterline per il budget 2021-27 del progetto di 5,4 miliardi di euro, per accedere ai suoi vantaggi, che includono grandi contratti su progetti di infrastrutture spaziali e accesso ai dati.

Ma dato il ritardo di due anni causato dalla faida politica con Bruxelles, molti di quei benefici sono svaniti. Inoltre, lo scorso novembre ha dirottato 200 milioni di sterline dei 750 milioni ad altri budget spaziali. Come ricorda il Ft, Londra ha destinato circa 80 milioni di sterline per finanziare progetti nazionali di osservazione della Terra, mentre 120 milioni di sterline sono finite nel contributo all’Esa, che è indipendente dall’Ue.

“Vediamo ancora valore nell’essere parte di Copernicus, ma il tempo è passato”, ha riferito un funzionario britannico al Financial Times. “Abbiamo già speso parte del denaro perché non avevamo accesso. Il Regno Unito sta cercando una discussione che tenga conto del fatto che siamo stati esclusi [da Copernicus] per due anni”.

I DESIDERATA DELL’INDUSTRIA SPAZIALE BRITANNICA

E a spingere il governo di Londra a rinegoziare il contributo in Copernicus dopo un così lungo periodo di esclusione è soprattutto l’industria spaziale inglese.

Infatti da una parte c’è chi vuole che i fondi Copernicus siano riassegnati a un budget spaziale nazionale, promesso per molti anni ma che non si è mai concretizzato.

“La mancanza di coinvolgimento dell’industria negli ultimi anni significa che è molto difficile da vedere  come [l’industria del Regno Unito] otterrebbe valore dall’investimento [in Copernicus]”, ha affermato Stuart Martin, capo di Satellite Applications Catapult, al Ft. Dall’altro lato, alcune delle più grandi aziende dell’industria spaziale britannica, sono favorevoli a rientrare nel programma, soprattutto perché entro la fine dell’anno è in arrivo una gara d’appalto per la prossima generazione di satelliti. Se il Regno Unito non avrà aderito entro allora, la sua industria spaziale sarà esclusa dalla gara per i contratti.

QUESTIONE DI BUDGET LEGATA ANCHE AL PROGRAMMA HORIZON

Infine, la questione del rientro nel programma Copernicus si lega a doppio filo anche al programma di ricerca Horizon, con un contributo ancora più esoso per Londra.

Il mese scorso sempre il Ft ha riferito il mese scorso che il Regno Unito esige che i suoi contributi annuali a Horizon siano ridotti perché l’ingresso tardivo ne ha diminuito il valore per gli accademici britannici. Prima della sua esclusione, tra il 2021 e il 2027 avrebbe dovuto finanziare circa 15 miliardi di euro del budget di 95,5 miliardi di euro.

Dunque, secondo il quotidiano britannico, Bruxelles è disposta a ridurre i contributi del Regno Unito per Horizon ma non per Copernicus, il cui budget settennale fino al 2027 è di 5,4 miliardi di euro, né per il programma più piccolo Euratom, che ha un budget quinquennale fino al 2025 di 1,4 miliardi di euro.

“Le regole di pagamento sono diverse per Horizon e per gli altri programmi. Per Horizon uno sconto è accettabile ma per gli altri no” ha sostenuto al Ft un funzionario di Bruxelles.

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