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Nasa James Webb Esopianeta

Spazio, il telescopio della Nasa James Webb scova il primo esopianeta

Il telescopio James Webb della Nasa ha trovato il suo primo esopianeta delle dimensioni della Terra. L'obiettivo degli scienziati è capire la composizione atmosfera che avvolge LHS 475 b che potrebbe suggerire il potenziale di abitabilità e persino segni di vita

 

C’è un pianeta non troppo lontano che ha quasi le stesse dimensioni della Terra.

Il telescopio spaziale James Webb (Jwst) della Nasa ha trovato il suo primo esopianeta, situato a soli 41 anni luce di distanza, molto vicino su scala cosmica.

Il James Webb Telescope è operativo da meno di un anno, ma in settimana gli scienziati hanno potuto dare la notizia del primo esopianeta da confermare utilizzando l’osservatorio spaziale di nuova generazione frutto della collaborazione tra Nasa, Agenzia spaziale europea (Esa) e agenzia spaziale canadese (Csa).

“La scoperta, presentata mercoledì 11 gennaio all’incontro dell’American Astronomical Society (AAS), è degna di nota in quanto la maggior parte degli esopianeti scoperti sono in genere grandi giganti gassosi simili a Giove. È più difficile per la maggior parte dei telescopi rilevare pianeti simili alla Terra perché sono molto più piccoli, con meno di un decimo del diametro” sottolinea The Verge.

Secondo Axios, parte del valore scientifico del Jwst è la sua capacità di caratterizzare i pianeti alieni. Questa scoperta apre la porta a saperne di più su come potrebbe essere l’atmosfera di questo pianeta.

Comprendere le atmosfere degli esopianeti significa suggerire il potenziale di abitabilità e persino segni di vita.

LA SCOPERTA DELL’ESOPIANETA DA PARTE DEL TELESCOPIO JAMES WEBB DELLA NASA

Il telescopio James Webb ha individuato LHS 475 b, un pianeta quasi esattamente dello stesso diametro del nostro a soli 41 anni luce di distanza. Il team di ricerca ha usato Webb per osservare il sistema attorno alla stella nana rossa LHS 475 dopo che i dati del Transiting Exoplanet Survey Satellite (Tess) della Nasa hanno suggerito che potrebbe esserci un pianeta che gira intorno al piccolo sole.

“Non c’è dubbio che il pianeta sia lì. I dati incontaminati di Webb lo convalidano”, ha dichiarato Jacob Lustig-Yaeger del Laboratorio di fisica applicata della Johns Hopkins University, che ha contribuito a condurre la ricerca. “Con questo telescopio, gli esopianeti rocciosi sono la nuova frontiera.”

LE CARATTERTICHE DI LHS 475 B

LHS 475 b è un esopianeta roccioso all’incirca delle stesse dimensioni della Terra. Orbita attorno alla sua stella, che è più piccola e più fredda del Sole, ogni due giorni, e i dati suggeriscono che il mondo è centinaia di gradi più caldo della Terra.

Secondo la Nasa, anche se il pianeta ha un’orbita incredibilmente stretta, potrebbe ancora avere un’atmosfera.

PER LA PRIMA VOLTA I RICERCATORI POTRANNO STUDIARE L’ATMOSFERA

E per la prima volta, i ricercatori sono in grado di studiare l’atmosfera del pianeta il che potrebbe suggerire il potenziale di abitabilità e persino segni di vita.

“Il telescopio è così sensibile che può facilmente rilevare una serie di molecole, ma non possiamo ancora trarre conclusioni definitive sull’atmosfera del pianeta”, ha detto Erin May, del laboratorio di fisica applicata della Johns Hopkins University, che ha lavorato a questi risultati. Potrebbe essere un mondo senza atmosfera o uno che è al 100% di anidride carbonica – e nessuna di queste opzioni è positiva per la prospettiva della vita così come la conosciamo.

“Ci sono alcune atmosfere di tipo terrestre che possiamo escludere”, ha spiegato Lustig-Yaeger. “Non può avere una densa atmosfera dominata dal metano, simile a quella della luna di Saturno, Titano”. Nel caso di LHS 475 b, dunque, gli scienziati affermano di aver bisogno di più dati per poter trarre conclusioni su questo fronte.

I PROSSIMI PASSI

“Nei prossimi anni, e in definitiva decenni, la ricerca della vita sugli esopianeti si baserà fondamentalmente sulla caratterizzazione dettagliata delle atmosfere degli esopianeti”, ha evienziato  Lustig-Yaeger. “E il primo passo in questo viaggio è semplicemente rilevare la presenza di atmosfere di esopianeti”.

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