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WeWork

Sharing economy, come SoftBank pompa soldi in WeWork

WeWork, compagnia statunitense che offre spazi di co-working, riceverà un finanziamento da tre miliardi di dollari dal conglomerato giapponese SoftBank

Il colosso giapponese SoftBank è pronto a iniettare 3 miliardi di dollari in WeWork, startup di co-working americana. Grazie al finanziamento, la società di uffici condivisi raggiungerebbe una valutazione di circa 45 miliardi di dollari, classificandosi la seconda start-up americana dietro all’altro campione di sharing economy, Uber Technologies.

I DETTAGLI DELL’ACCORDO

L’accordo arriva sotto forma di warrant, con cui SoftBank pagherà a WeWork 1,5 miliardi di dollari il 15 gennaio 2019 e altrettanti 1,5 miliardi il 15 aprile.

Il warrant sarà convertito in azioni WeWork ad un prezzo di esercizio di almeno 110 per azione per azioni il 30 settembre 2019, o prima che avvenga un’eventuale vendita o offerta pubblica iniziale.

Secondo le indiscrezioni del Wall Street Journal, SoftBank e WeWork starebbero negoziando un investimento ancora più grande con cui l’azienda giapponese spenderebbe 15-20 miliardi di dollari per avere una maggioranza della start-up.

Lo scorso anno SoftBank si era impegnata a investire 4,4 miliardi di dollari attraverso Vision Fund, il suo fondo di investimenti tecnologico da 100 miliardi di dollari, garantendosi una quota di quasi il 20%.

L’IMPERO DEGLI UFFICI

Fondata nel 2010, la società di co-working con sede a New York si sta imponendo principale riferimento per attività di leasing e rivendita di spazi per uffici. Con l’annuncio di ieri la società ha dichiarato di avere 297.000 uffici disponibili in 24 paesi. Non solo, è pronta ad aprire più di 100.000 nuovi uffici in affitto in questo trimestre, lo stesso numero che ha totalizzato nell’intero 2017. Inoltre, WeWork ha dichiarato di aver generato ricavi per 1,25 miliardi di dollari nei primi nove mesi del 2018 e di superare i 2 miliardi di dollari di fatturato entro la fine dell’anno.

REDDITIVITÀ, UN’INCOGNITA

Il problema principale, come sottolineato da TechCrunch, è se la società possa o meno sostenere questa crescita, che sembra essere stata la chiave della sua valutazione da record. Dopotutto, WeWork non ha ancora raggiunto la redditività. Tuttavia, il vicepresidente Michael Gross ha insistito sul fatto che la società avrebbe continuato a investire per espandersi, nonostante le crescenti perdite. E i soldi di SoftBank aiutano in questa direzione.

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