Huawei torna in prima linea nella lotta al Covid in Italia insieme a un’università romana. Huawei e Voicewise, spin-off dell’Università di Roma Tor Vergata, hanno avviato il progetto pilota di ricerca dei biomarcatori della voce per l’infezione da Covid-19 tramite l’intelligenza artificiale.
Già a marzo il colosso delle tlc di Shenzen ha fornito apparecchiature per reti Wi-Fi a 10 strutture ospedaliere provvisorie al fine di consentire le comunicazioni con gli altri enti sanitari durante l’emergenza coronavirus. Senza dimenticare che Huawei ha spinto sull’offerta della sua piattaforma di collaborazione cloud Welink per facilitare lo scambio di informazioni e buone pratiche tra i team sanitari italiani e cinesi.
LO STUDIO CON VOICEWISE
Lo studio clinico — si legge in una nota — nasce con l’obiettivo di verificare la possibilità di identificare l’infezione Covid-19 attraverso l’analisi di campioni di voce, mediante algoritmi di intelligenza artificiale sviluppati da Voicewise. Tale analisi è volta anche a “misurare” il livello di gravità dell’infezione oltre che a monitorarne il decorso, anche nella fase di guarigione successiva alla dimissione dall’ospedale o nei pazienti in isolamento domiciliare.
GLI OSPEDALI COINVOLTI
La sperimentazione clinica per diagnosticare e monitorare l’infezione è stata attivata presso l’Ospedale dei Castelli di Roma, il Parco Tecnologico Technoscience di Latina e il Policlinico Fondazione San Matteo di Pavia. Huawei Italia ha fornito i dispositivi mobili necessari per la sperimentazione.
IL CONTRIBUTO DI HUAWEI
Gli smartphone e i tablet Huawei sono infatti gli strumenti per permettere, attraverso l’utilizzo della web app sviluppata da Voicewise, di registrare e acquisire le voci dei pazienti nei reparti Covid in modo agile e da remoto, eliminando ogni rischio di contatto con il paziente.
“Crediamo che in questo momento la trasformazione digitale del nostro Paese, specialmente nel settore sanitario, sia di cruciale importanza e più che mai la collaborazione tra il mondo accademico e quello privato può contribuire a sostenere ed accelerare questo necessario processo”, ha dichiarato Luigi De Vecchis, presidente di Huawei Italia a CorCom.
MA IL CLOUD È DI VOICEWISE
Madi Huawei il progetto sfrutta soltanto i dispositivi per gli utenti, non il cloud. Come si legge sul sito di Voicewise, “i campioni vocali anonimizzati affluiscono nel sistema cloud proprietario di VoiceWise e vengono correlati da algoritmi di intelligenza artificiale per l’analisi di big data”.
L’OFFERTA DI HUAWEI PER LA SANITÀ ITALIANA
Eppure Huawei punta molto alla sua offerta cloud, una delle soluzioni tecnologiche offerte al nostro paese per combattere la pandemia Covid-19.
Proprio oggi, con la notizia del progetto con Voicewise, il profilo Twitter di Huawei Italia ha cinguettato a proposito della sua offerta Huawei Cloud rivolta a ospedali e istituti di ricerca.
Per combattere l'emergenza sanitaria con la tecnologia, #HuaweiCloud offre a ospedali e istituti di ricerca servizi gratuiti tra cui l'analisi del genoma del virus, lo screening dei pazienti e farmacologico, la formazione a distanza. https://t.co/jmvtM7chE4 pic.twitter.com/RZ558EpE4Z
— Huawei Italia (@HuaweiItalia) August 31, 2020
IN PALIO I DATI SANITARI
Come aveva già scritto a marzo Start, l’offerta cloud per gli ospedali è di una rilevanza assolutamente strategica. In palio infatti “sembrano esserci i dati sanitari degli italiani, con la cinese Huawei che tenta di riuscire nell’operazione negata alla statunitense IBM con il suo sistema Watson” aveva scritto Formiche.