I profitti riportati da Samsung nell’ultimo trimestre sono da urlo, con una crescita di sedici volte anno su anno, ma i problemi che attanagliano la più grande compagnia sudcoreana famosa per gli smartphone e l’elettronica di consumo sono numerosi e vengono messi in evidenza dall’Economist in un approfondimento in cui si parla anche del boom del settore dei chip di cui la stessa Samsung sta beneficiando.
Alta domanda
La rivoluzione dell’IA e dei chip fa gongolare una compagnia come Samsung il cui prezzo in borsa è arrivato a crescere del 4% in un solo giorno.
Samsung beneficia della forte domanda dei giganti del tech come Microsoft e Alphabet impegnati nella grande corsa per costruire i loro data centre in cui sviluppare le loro ambizioni nel campo dell’IA.
Ma non è tutto oro quel che luccica
Quei dati sul singolo trimestre record chiusosi lo scorso 31 luglio non devono ingannare perché Samsung è in realtà alle prese con sfide molto profonde che si chiamano soprattutto crescente competizione da parte della pattuglia dei chipmaker rivali.
Un altro indicatore può aiutare a capire le difficoltà con cui è alle prese Samsung ed è una crescita del valore di mercato dell’azienda che è stata appena la metà del bombastico 82% guadagnato in generale dalle azioni tecnologiche.
I problemi di Samsung
L’Economist è lesto a indicare i problemi con cui si sta confrontando Samsung che sono anzitutto rappresentati dalle difficoltà di stare al passo con le innovazioni delle compagnie rivali sia nel campo dei chip logici che in quelli di memoria.
Un sintomo di tutto ciò è il crollo della quota di mercato di Samsung tra le prime cinque fonderie per semiconduttori dove il suo attuale 10% è surclassato dall’oltre 60% della taiwanese TSMC.
Una lunga risalita
I problemi di Samsung non sono comunque limitati al solo settore dei chip. Anche in quello degli smartphone, dove le vendite rimangono sostanzialmente stabili, si comincia ad avvertire la competizione delle più economiche compagnie cinesi.
Un segnale di questa sfida è la rinuncia fatta due anni fa da Samsung di competere con le aziende del Dragone nei device con schermo LCD, concentrandosi sui più avanzati schermi OLED che produce sia per i propri modelli che per quelli di altre compagnie.
Un mercato in crescita
Il mercato dei device con schermo OLED è uno dei più dinamici in Asia, e i produttori sudcoreani, Samsung in testa, occupano la parte alta della filiera.
Ma il dato fornito dalla Korean Display Industry Association lancia un campanello d’allarme: la quota di smartphone cinesi su cui sono installati schermi OLED sudcoreani è scesa dal 78% del 2021 al 16% dell’anno scorso.
Bagliori di luce
Negli ultimi tempi tuttavia si sono accumulate notizie che fanno ben sperare. Nonostante nel settore dei chip di memoria a banda larga il primato dei rivali di SK Hynix sia inscalfibile, a luglio gli analoghi chip di Samsung sono stati accettati da Nvidia per i suoi nuovi processori H20.
Quello dei chip di memoria a banda larga è un settore su cui Samsung intende investire largamente nel prossimo futuro come ben hanno capito i giapponesi di Preferred Networks, società di IA, che ha già presentato i primi ordini.