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Metaverso

Riposi in pace il metaverso

Microsoft, Disney, Walmart. Tutte o quasi tutte le grandi aziende hanno creduto e investito nel metaverso portato alla ribalta da Zuckerberg ma adesso, nonostante i miliardi di dollari spesi, è giunto il momento di dirgli addio, sacrificando migliaia di posti di lavoro e lasciando il campo all’intelligenza artificiale generativa. Fatti, nomi e numeri

 

Mentre Google lavora al suo progetto in grado quasi di far materializzare una persona davanti a noi durante una videochiamata, viene annunciata la morte del metaverso – per mano di ChatGpt.

Già perché dopo meno di due anni, il fantastico mondo portato alla ribalta nell’ottobre 2021 da Mark Zuckerberg sta mettendo in fuga gli investitori che ci si erano lanciati a capofitto ma che ora ritengono molto più proficuo e sicuro puntare sull’intelligenza artificiale generativa.

BREVE STORIA DEL METAVERSO

Il Metaverso, con la M maiuscola, discendente del film Tron del 1982 e del videogioco Second Life del 2003, è nato nel 2021 quando il padre di Facebook ha cambiato il nome della sua azienda da un trilione di dollari in Meta. Da quel momento è diventato l’ossessione del mondo tech e uno specchietto per allodole a Wall Street.

Tuttavia, osserva Business Insider, l’hype che si è creato intorno al Metaverso “non è riuscito a salvarlo e la mancanza di una visione coerente per il prodotto ha portato al suo declino”. L’arrivo poi dell’IA generativa, in particolare con la bomba ChatGpt lanciata da OpenAI, ha fatto il resto.

LE PREVISIONI ANDATE IN FUMO

Nel febbraio 2022 la società di consulenza Gartner ha affermato che entro il 2026 il 25% delle persone avrebbe trascorso almeno un’ora al giorno nel Metaverso. Il Wall Street Journal ha scritto che avrebbe cambiato per sempre il nostro modo di lavorare, per McKinsey avrebbe potuto generare un valore fino a “5.000 miliardi di dollari” e, infine, Citi ha pubblicato una relazione in cui dichiarava che il Metaverso avrebbe rappresentato un’opportunità da ben 13.000 miliardi di dollari.

Ora, siamo certi che niente di tutto questo si realizzerà.

TUTTI I FALLIMENTI DEI MONDI VIRTUALI

Decentraland, uno dei progetti più finanziati per la creazione di un mondo virtuale, secondo Business Insider, aveva solo circa 38 utenti attivi giornalieri nel suo “ecosistema da 1,3 miliardi di dollari”. E non è andata meglio a Horizon Worlds, il mondo di Zuckerberg, che l’ottobre scorso era abitato da meno di 200mila utenti, “un numero nettamente inferiore all’obiettivo di 500mila che Meta aveva fissato per la fine del 2022”.

Inoltre, il Wall Street Journal ha riferito che solo il 9% circa dei mondi creati dagli utenti è stato visitato da più di 50 giocatori, mentre The Verge ha affermato che il sistema era così pieno di bug che persino i dipendenti di Meta lo sconsigliavano.

LA CRISI D’IDENTITÀ DEL MONDO DI ZUCKERBERG

Zuckerberg parlava del Metaverso come di “una visione espansiva e immersiva di Internet” ma la sua proposta commerciale, ha commentato Entrepreneur, mancava di una spiegazione chiara del suo utilizzo, di un pubblico di riferimento e della volontà dei clienti di adottare il prodotto, oltre che di una visione a lungo termine del progetto.

Tuttavia, secondo Business Insider, la stampa “compiacente” ha pubblicato dichiarazioni sul futuro della tecnologia “che erano a metà tra l’irrealistico e l’irresponsabile”.

Per esempio, “il conduttore della Cnbc Jim Cramer ha annuito con approvazione quando Zuckerberg ha affermato che un miliardo di persone avrebbe utilizzato il Metaverso e speso centinaia di dollari, nonostante l’incapacità del Ceo di Meta di dire cosa le persone avrebbero ricevuto in cambio del loro denaro o perché qualcuno avrebbe voluto legarsi al viso un paio di scomode cuffie per assistere a un concerto di bassa qualità in un cartone animato”.

LE AZIENDE CONTAGIATE DALL’ENTUSIASMO

Anche le maggiori aziende tech – ma non solo, basti pensare a Walmart e Disney – si sono lasciate trascinare affabulare dalle promesse di Zuckerberg e hanno iniziato ad aprire o ampliare reparti dedicati. Gli stessi che già negli scorsi mesi hanno cominciato a chiudere e licenziare migliaia di persone.

Microsoft, ricorda Entrepreneur, ha riferito di non poter “esagerare circa quanto il Metaverso sia stato una svolta” per l’azienda, il settore e il mondo.

Roblox, una piattaforma di giochi online che esiste dal 2004, ha cavalcato l’onda fino all’offerta pubblica iniziale e a una valutazione di 41 miliardi di dollari.

E poi l’industria delle criptovalute. “Le persone dietro la società Bored Ape Yacht Club NFT – scrive Business Insider – hanno ingannato la stampa facendo credere che caricare le foto digitali delle scimmie di qualcuno in VR sarebbe stata la chiave per ‘dominare il Metaverso’”. Oltre ad aver convinto molte persone che i terreni digitali del meta-mondo sarebbero stati la prossima frontiera dell’investimento immobiliare.

ANCHE ZUCKERBERG HA DETTO BASTA

Adesso però, in seguito a questa lunga serie di fallimenti, lo stesso Zuckerberg, dopo aver speso più di 100 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo per il Metaverso, ne ha implicitamente dichiarato la morte lo scorso marzo quando ha detto che “il più grande investimento di Meta è il progresso dell’intelligenza artificiale e la sua integrazione in ogni nostro prodotto”.

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