La società statunitense di semiconduttori Qualcomm ha acquisito Arduino, società italiana no-profit di elettronica nata nel 2005 all’Interaction Design institute di Ivrea, fondato da Olivetti e Telecom Italia. Il valore economico dell’operazione non è stato rivelato.
COSA CAMBIERÀ PER ARDUINO E QUALCOMM
L’amministratore delegato di Arduino, Fabio Volante, ha detto al Sole 24 Ore che “l’acquisizione ci farà evolvere dal punto di vista tecnologico per il nostro progetto di crescita nella parte più industriale. Ci consente di fare un salto di scala necessario come infrastruttura cloud e per rafforzarci nell’edge Ai“, cioè nell’intelligenza artificiale eseguita su dispositivi locali, in maniera indipendente dai sistemi cloud.
Acquisendo Arduino, che manterrà comunque la sua indipendenza, Qualcomm – che, al di là dei microchip, si sta espandendo nei settori della mobilità connessa, dei dispositivi elettronici e dei macchinari industriali – otterrà una piattaforma open-source con oltre trentatré milioni di sviluppatori.
Come spiega Reuters, “Arduino è molto utilizzata dagli studenti delle scuole superiori e delle università di tutto il mondo per imparare a costruire e a programmare dispositivi elettronici. È utilizzata anche da ingegneri professionisti per sviluppare rapidamente dei prototipi. I suoi software e hardware sono compatibili con i chip di una vasta gamma di fornitori oltre a Qualcomm”.
LA RACCOLTA FONDI DA 54 MILIONI
Tra il giugno 2022 e il settembre 2023 Arduino ha raccolto 54 milioni di dollari attraverso un giro di finanziamenti finalizzato a rafforzare la sua posizione nel settore delle applicazioni industriali: hanno partecipato Cassa depositi e prestiti (controllata dal ministero dell’Economia) attraverso il fondo Large Ventures di Cdp Venture Capital, il fondo d’investimento statunitense Anzu e la società britannica di processori Arm.
SEDE E DIPENDENTI
Arduino ha sede legale in Svizzera, ma la maggioranza dei suoi dipendenti sono in Italia, a Torino, dove si concentrano le attività di ricerca e sviluppo. Volante ha garantito che, anche dopo l’acquisizione da parte di Qualcomm, “il team resterà in Italia, e anzi l’idea è di rafforzarlo con i nuovi investimenti”.
Ad oggi, gli hardware sviluppati da Arduino vengono costruiti da fabbriche vicino a Ivrea. La prima scheda basata sul chip Dragonwing di Qualcomm, però, verrà realizzata in Asia.