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Privacy

Privacy, il diritto all’oblio non può essere garantito

Una ricerca americana evidenzia i limiti del diritto all’oblio delle nuove norme Ue sulla Privacy: non tutti possiamo essere dimenticati dal web Il diritto all’oblio previsto dalle nuove leggi Europee sulla privacy non può esser garantito. A partire dal 25 maggio 2016 è stato regolamentato in ambito comunitario il diritto ad essere ‘dimenticati’ dal web, ma…

Una ricerca americana evidenzia i limiti del diritto all’oblio delle nuove norme Ue sulla Privacy: non tutti possiamo essere dimenticati dal web

Il diritto all’oblio previsto dalle nuove leggi Europee sulla privacy non può esser garantito. A partire dal 25 maggio 2016 è stato regolamentato in ambito comunitario il diritto ad essere ‘dimenticati’ dal web, ma una ricerca americana dimostra che tale diritto presenta dei limiti. Proviamo a capire qualcosa in più.

Il diritto all’oblio

“L’interessato ha il diritto di ottenere dal titolare del trattamento la cancellazione dei dati personali che lo riguardano senza ingiustificato ritardo e il titolare del trattamento ha l’obbligo di cancellare senza ingiustificato ritardo i dati personali“, si legge nel testo redatto dalla Comunità Europea.

I motivi per cui si richiede la cancellazione:

a) i dati personali non sono più necessari rispetto alle finalità per le quali sono stati raccolti o altrimenti trattati;

b) l’interessato revoca il consenso su cui si basa il trattamento conformemente all’articolo 6, paragrafo 1, lettera a), o all’articolo 9, paragrafo 2, lettera a), e se non sussiste altro fondamento giuridico per il trattamento;

c) l’interessato si oppone al trattamento ai sensi dell’articolo 21, paragrafo 1, e non sussiste alcun motivo legittimo prevalente per procedere al trattamento, oppure si oppone al trattamento ai sensi dell’articolo 21, paragrafo 2;

d) i dati personali sono stati trattati illecitamente;

e) i dati personali devono essere cancellati per adempiere un obbligo legale previsto dal diritto dell’Unione o dello Stato membro cui è soggetto il titolare del trattamento;

f) i dati personali sono stati raccolti relativamente all’offerta di servizi della società dell’informazione di cui all’articolo 8, paragrafo 1.

Google

Privacy: il diritto all’oblio non può essere garantito

Una ricerca svolta da alcuni ricercatori informatici della New York University e dell’Università Federale di Minas Gerais (Brasile) ha evidenziato che il diritto all’oblio non può essere garantito. Almeno non in tutti i casi. I ricercatori, infatti, sono stati in grado di scoprire i nomi di coloro che avevano fatto richiesta di cancellazione dal web in un terzo dei casi esaminati (280 link ad articoli di stampa britannica che Google aveva rimosso). Tutti gli sforzi dei singoli individui di rimuovere  i loro nomi dalle ricerche online non sono valsi a nulla.

“Questo rappresenta una minaccia per il ‘diritto all’oblio’, che non può essere garantito nel lungo termine”, ha detto Keith Ross, professore di ingegneria e scienze informatiche presso N.Y.U. Shanghai, che ha guidato il progetto. “Se un hacker preparato è in grado di scoprire il 30-40% dei nomi delle persone che intendono essere dimenticate dal web”, quale diritto si garantisce ai cittadini? Nessuno. “Chiunque sia bravo con il computer è in grado di fare quello che abbiamo fatto“, ha continuato il dottor Ross. “Sarebbe relativamente semplice  trovare i link delisting e ripubblicare i nomi delle persone on-line.”

I risultati dello studio saranno presentati in una conferenza accademica nel mese di luglio. La ricerca risulta importantissima, soprattutto ora che Google sfida la Francia proprio in tema di diritto all’Oblio. La nazione d’Oltralpe ha condannato il colosso di Montain View  perché il gruppo riconosce il diritto all’oblio solo per le  ricerche sul suo motore ricerca nella versione europea di  Google e non a livello mondiale. Una sentenza del Garante della privacy francese (Cnil) ha condannato Big G ad una multa di 100mila euro, ma il colosso della Tecnologia ha scelto di ricorrere in appello, convinto che la Cnil non ha  il potere di prendere decisioni a di fuori delle frontiere  francesi.

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