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Matteo Del Fante Sia

Poste Italiane, ecco come analisti e banchieri d’affari giudicano il piano Del Fante

Che cosa si legge nei primi report che analizzano il nuovo piano industriale di Poste Italiane. L’articolo di Michele Arnese per Start Magazine Analisti di Borsa e banchieri d’affari studiano il piano industriale presentato due giorni fa dai vertici di Poste Italiane. Ecco numeri, giudizi e scenari così come emergono dai report che approfondiscono il…

Analisti di Borsa e banchieri d’affari studiano il piano industriale presentato due giorni fa dai vertici di Poste Italiane. Ecco numeri, giudizi e scenari così come emergono dai report che approfondiscono il piano preparato e illustrato da Matteo Del Fante, amministratore delegato del gruppo (qui l’articolo di Start Magazine sul piano di Poste).

I GIUDIZI SUL TARGET PRICE

Banca Akros ha parlato di “un piano convincente per rilanciare la bella addormentata del mercato italiano” e ha alzato il target price da 7,1 a 8 euro confermando il rating buy. L’incremento, hanno spiegato gli esperti di Akros, è giustificato dagli obiettivi più ambiziosi forniti dalla società rispetto alle stime: “Il nostro target price implica un multiplo prezzo/utile di 10,4 e di 9,5 per il 2018 e il 2019 rispettivamente. Il titolo può essere sostenuto dal basso rischio di esecuzione del piano, dalla politica di dividendi interessante e conservativa e dai chiarimenti convincenti forniti dal management sulla sostenibilità dell’ultima riga di bilancio”.

DOSSIER DIVIDENDO

Anche Equita, come scrive Mf/Milano Finanza, ha aumentato il prezzo obiettivo del titolo Poste a 8,1 euro (+6%): “La nostra sensazione è che il target di crescita del dividendo unitario del 5% nei prossimi tre anni possa essere considerato un livello minimo, specie se la performance operativa dovesse battere i target del piano”.

QUESTIONE PACCHI

Inoltre, la crescita dei ricavi dei pacchi (da 200 a 700 milioni nel 2022) ipotizza un aumento della quota di mercato dal 30% al 40%, facendo leva sulla partnership di successo con Amazon , che potrebbe essere replicata con altri player. “Poste – si legge nel report di Equita – grazie alla modifica del modello di consegna in gran parte del territorio nazionale che garantisce maggiore adattabilità alle esigenze del cliente finale ha rafforzato secondo noi ulteriormente il proprio vantaggio competitivo nel segmento a maggior crescita”.

FRA POSTE E AMAZON

Business Insider Italia, dopo la presentazione del piano di Poste, ha rimarcato che “all’inizio di dicembre, l’Agcom aveva diffidato Amazon, mettendo in guardia che il colosso a stelle e strisce svolge servizio postale senza averne titolo e sollecitandola a regolarizzare la propria posizione. Non solo. A metterci una pezza, recependo un emendamento di Francesco Boccia, ci ha provato anche la legge di bilancio del 2018, varata dal governo di Paolo Gentiloni”. Il provvedimento – ha ricordato Carlotta Scozzari di Business Insider Italia – “prevede che, dal 2020, le Poste possano svolgere il servizio postale universale anche per i pacchi fino a 5 chili (oggi il limite è fissato a 2 chili). Questo significa che l’azienda pubblica italiana, tra due anni, potrà consegnare, nell’ambito del servizio universale, che è regolato da prezzi stabiliti nel contratto di servizio, pacchi più pesanti.

L’ANALISI DI MEDIOBANCA

Sul settore delle spedizioni si sono concentrati anche gli analisti di Mediobanca: l’obiettivo – hanno detto – è di raggiungere il break-even nel 2022 e per raggiungerlo Poste punta a compensare lo storico declino delle attività postali con una crescita a doppia cifra dei ricavi nei pacchi, +11%, con un focus sul B2B. “Le consegne giornaliere di posta e pacchi, incluso il fine settimana, saranno previste nelle città metropolitane – scrivono gli analisti dell’Istituto di Piazzetta Cuccia – mentre nelle aree urbane saranno quotidiane per i pacchi e a giorni alterni per la posta. Infine l’aumento della produttività resta il fattore chiave per ottenere il break even a fine periodo del piano”.

POSTE IN BUCA CON I PAGAMENTI DIGITALI?

Nei pagamenti digitali, la nuova divisione del gruppo capitanato da Del Fante “punta a consolidare la leadership del gruppo compensando la pressione in altri prodotti tradizionali come quello dei bollettini postali, Il gruppo potrà sfruttare il profilo demografico della sua base clienti. Infatti il 27% dei suoi 34,4 milioni di cittadini che sei servono dei suoi servizi hanno meno di 35 anni, rispetto al 21% medio della popolazione italiana, e la maggior parte di loro sono clienti digitali”, scrivono gli esperti di Mediobanca.

COSA SUCCEDE AI SERVIZI FINANZIARI

Sul fronte dei servizi finanziari, “il gruppo ha intenzione di bilanciare i minori capital gain con le commissioni fornite da Cdp sulla raccolta postale e con la crescita dell’asset management oltre che nei prestiti e nei mutui”, aggiunge Mediobanca . Riguardo al vita, il messaggio chiave è che il peso delle polizze tradizionali scenderà a favore di quelle unit linked. “Nel danni la società ha annunciato un ingresso cauto nell’rc auto tramite un accordo con un partner per ridurre i rischi. I numeri in teoria potrebbero essere importanti, ma Poste ha preferito non includere stime nei target correnti dal momento che il progetto è ai primi stadi di sviluppo”.

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