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Poste, Gls, Brt e Ups: come va il mercato postale. Report Agcom

Poste, Gls, Brt, Ups e non solo: il mercato della corrispondenza e dei pacchi analizzato nell'Osservatorio trimestrale dell'Agcom

 

La crisi sanitaria ferma il trend crescente dei ricavi del servizio postale, mercato ancora dominato, per la sua presenza storica, da Poste Italiane, in base a quanto emerge dall’Osservatorio trimestrale dell’Agcom. Cresce la concorrenza di Gls, Brt e Ups.

Intanto Ubs ribadisce il rating neutral su Poste, ma sostiene che sia il titolo più sensibile alle potenziali novità in merito a nuovi lockdown.

Tutti i dettagli.

I RICAVI

I numeri parlano chiaro: nella prima metà del 2020, i ricavi complessivi registrati nel settore postale sono diminuiti del 5,8% rispetto al primo semestre dello scorso anno. Il segno negativo è influenzato da una flessione del 31,1% dei ricavi relativi ai servizi di corrispondenza. I ricavi della consegna dei pacchi risultano in crescita di oltre il 9% (con quelli derivanti dalle spedizioni nazionali che mostrano un incremento del 16,9% e quelli dalle spedizioni internazionali in calo del 7,4%).

Poste

 

IL TREND STORICO DEI RICAVI

Si ferma il trend storico di crescita dei ricavi: 6.896 milioni di euro nel 2019/2020, contro i 7002 del 2018/2019. La cifra resta comunque maggiore rispetto ai 6.724 milioni di euro del 2017/2018.

Su base annua, i ricavi unitari medi relativi dei servizi di corrispondenza mostrano una flessione del 2% mentre quelli relativi ai servizi di consegna dei pacchi nazionali ed internazionali si riducono rispettivamente del 6,7% e del 7,2 per cento.

I VOLUMI

Sulla performance negativa pesa una flessione del 24,1 dei volumi nei servizi di corrispondenza. Le dinamiche dal lato dei volumi, invece, vedono una crescita del 26,6% nel numero di pacchi consegnati.

POSTE LEADER DI SETTORE

Sul lato concorrenza, Poste Italiane, si legge nella relazione di Agcom, resta leader di settore, confermandosi principale operatore con il 37,1%, seguito da GLS Italy (16,4%), Brt (13,5%) e Ups (10,3%).

Poste vede diminuire, però, la sua presenza di oltre il 6%, con Gls e Brt che aumentano la presenza sul mercato di oltre il 2%.

UBS: POSTE

Quanto quel meno 6% peserà sui conti di Poste Italiane? Il cda della società guidata da Matteo Del Fante analizzerà i conti del terzo trimestre 2020 il prossimo 11 novembre.

La banca svizzera Ubs, riporta MF-Milano Finanza, conferma il rating neutral (con un prezzo obiettivo a 8,40 euro) sul titolo e ritiene che la società nel terzo trimestre abbia performato in linea con quanto previsto, ma che il suo bilancio sia il più sensibile in merito di nuovi lockdown.

“Riteniamo che gli investitori cercheranno una maggior visibilità sui volumi postali e sui ricavi, il principale ostacolo negli ultimi trimestri. Inoltre, il controllo dei costi continuerà probabilmente a rimanere un’area di interesse dato il difficile contesto a livello di entrate”, spiega Ubs. “Sebbene siamo dell’11% al di sopra delle stime del consenso a livello di eps 2021 e vediamo il titolo trattare a un multiplo prezzo/utile 2021 interessante a 8 volte, la visibilità sui profitti e le perdite future rimane limitata in quanto il business postale resta in difficoltà, i rendimenti del Btp ai minimi storici mettono sotto pressione il net interest income e poi il bilancio di Poste è il più sensibile, tra i titoli che copriamo, alle potenziali novità in merito a nuovi lockdown”, ha aggiunto la banca svizzera.

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