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Perché sarà un’estate caliente per Google, Facebook e Amazon

Nel giro di qualche mese potrebbero esserci delle novità per l'avvio delle azioni legali contro Google, Facebook e altri colossi della tecnologia, da tempo nel mirino della Giustizia americana

Entro fine estate potrebbero esserci delle novità per l’avvio delle azioni legali contro Google, Facebook e altri colossi della tecnologia, da tempo nel mirino della Giustizia americana per potenziali pratiche anticoncorrenziali, malgrado sia passato quasi un anno all’avvio delle indagini.

MIGLIORANO LE OPINIONI DELLE BIG TECH DOPO LA PANDEMIA

Ma se fino a qualche tempo fa le Big Tech non godeva di eccessiva simpatia tra l’opinione pubblica, le cose sono cambiate nelle ultime settimane, come hanno ampiamente raccontato diversi media americani: le aziende tecnologiche sono diventate una specie di ancora di salvezza per gli americani (e non solo) durante il lockdown della pandemia, grazie all’utilizzo di strumenti per le videoconferenze, i sociale e le piattaforme di ausilio e informazione per contrastare il Covid-19.

ENTRO L’ESTATE LE PRIME CAUSE

L’antitrust ha comunque fatto “presagire che ci sarà qualche evento entro la fine dell’estate”, ha detto William Kovacic, un professore di diritto della George Washington University ed ex presidente della Federal Trade Commission secondo quanto riferito da Axios.

Ed in effetti, qualche settimana fa, lo stesso Wall Street Journal riferiva che Google dovrebbe affrontare almeno una delle cause messe in piedi dal Dipartimento di Giustizia (DoJ) degli Stati Uniti e dai procuratori generali, entro i prossimi mesi.

GOOGLE PRONTA ENTRO I PROSSIMI MESI

Google affronterà probabilmente almeno una causa antitrust nei prossimi mesi, secondo il Wall Street Journal. Per il quotidiano, il DoJ con il Procuratore Generale Bill Barr, punta a presentare un caso già questa estate mentre i procuratori dovrebbero partire con la loro offensiva in autunno. Un notizia, tuttavia, non confermata anche se un portavoce di Google aveva dichiarato nei giorni scorsi che l’azienda è “impegnata nelle indagini in corso condotte dal Dipartimento di giustizia e dal procuratore generale Paxton” ma senza fornire aggiornamenti.

L’indagine, che è venuta alla luce nel giugno 2019, comprende una revisione della posizione di Google nel mercato della pubblicità online anche se secondo il Wsj gli investigatori starebbero esaminando anche le funzioni di ricerca del colosso americano. Google, tra l’altro, ha sempre sostenuto che l’industria della pubblicità online è affollata e competitiva, affermando che i suoi rivali includono nomi famosi come Amazon, AT&T, Facebook, Comcast e Oracle.

L’AMERICAN EDGE PROJECT DI FACEBOOK

Proprio su questo tema nelle scorse settimane, ha sottolineato il Washington Post, Facebook ha pensato di lanciare l’American Edge Project per prepararsi a lottare contro i funzionari federali che vogliono ‘rompere’ il giocattolo dei colossi tecnologici. Come ha chiarito Forbes, citando alcune fonti, il ruolo di Facebook nel gruppo è fondamentale. “Gli Stati Uniti guidano il mondo nella tecnologia, dovremmo essere orgogliosi di questo fatto e promuoverlo – ha detto il portavoce di Facebook Andy Stone -. Stiamo lavorando con un gruppo diversificato di parti interessate per aiutare a costruire il supporto per il nostro settore”.

JEFF BEZOS (AMAZON) SUL BANCO DEI TESTIMONI

Non è tutto. Che sarà un’estate calda lo testimonia il fatto che anche l’indagine della sottocommissione antitrust, durata un anno, sulla concorrenza nei mercati digitali – focalizzata su Amazon, Apple, Facebook e Google – dovrebbe concludersi a giugno. Il presidente David Cicilline ha detto di voler ascoltare i Ceo delle maggiori aziende, e di voler mettere un po’ di pressione al settore come ha dimostrato chiamando in causa direttamente il numero uno di Amazon Jeff Bezos. Secondo il Wsj, nel caso del colosso delle vendite online, si tratta di dimostrare se l’azienda ha utilizzato o meno i dati dei venditori indipendenti sulla piattaforma dell’azienda per sviluppare prodotti concorrenti.

ANCHE FACEBOOK NEL MIRINO PER LE ACQUISIZIONI DI INSTAGRAM E WHATSAPP

Sta arrivando a dama, infine, anche l’indagine avviata dalla Federal Trade Commission contro Facebook: Lo scorso luglio il gigante dei social media aveva rivelato che la FTC stava conducendo un’indagine antitrust su di lei e in particolare sulle acquisizioni di Instagram e WhatsApp, per verificarne la correttezza in chiave concorrenziale.

Mentre il presidente Joe Simons ha dichiarato all’inizio di quest’anno che vorrebbe che le indagini tecniche dell’agenzia si concludessero entro la fine dell’anno, negli ultimi giorni la FTC ha già messo le mani avanti e fatto sapere che la pandemia di coronavirus potrebbe influenzare le tempistiche delle indagini nel loro complesso. Anche se, fa notare Axios, la partenza di uno dei soggetti federali potrebbe influenzare le scelte anche degli altri.

SE PARTE UN’INDAGINE POTREBBERO PARTIRE ANCHE LE ALTRE

“La decisione di un’importante istituzione di agire aumenta il senso di urgenza per far partire la questione”, ha detto Kovacic aggiungendo di aspettarsi che le cause legali vengano presentate entro la fine dell’anno anche se con il rischio di trascinarsi avanti per anni.

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