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Carrai

Perché Meloni ha stoppato un affare del renziano Carrai

Il governo Meloni ha bloccato la cessione della società Tecnologia Intelligente di proprietà di Marco Carrai all’olandese Nebius che, secondo alcune ricostruzioni, ha rapporti con la “Google russa” Yandex, fondata dall'oligarca Volozh, sanzionato l'anno scorso dalla Commissione europea

 

Il governo Meloni sfodera il golden power e blocca la vendita all’olandese Nebius di Tecnologia Intelligente srl, newco di proprietà dell’imprenditore toscano Marco Carrai.

Da quando è entrato in carica lo scorso ottobre, per la prima volta l’esecutivo a guida Meloni esercita i poteri speciali della normativa golden power: nel mirino la società fiorentina, attiva nella progettazione e produzione di apparecchiature elettroniche per la robotica, fondata l’estate scorsa da Carrai.

Ma perché Palazzo Chigi ha bloccato la cessione di una piccola società italiana a un’altra olandese?

Secondo quanto rivelato a Reuters da due funzionari che hanno richiesto l’anonimato, il governo era preoccupato per la vendita dal momento che le attività di Nebius erano finanziate da Yandex. Ovvero il colosso tecnologico russo fondato da Arkady Volozh, che l’anno scorso si è dimesso dalla carica di ceo e ha lasciato il consiglio di amministrazione dopo che l’Ue lo ha incluso nella sua lista di sanzioni contro entità e individui russi. Yandex non è soggetto a sanzioni occidentali ma dall’anno scorso è sull’orlo del default e ha avviato un progetto di ristrutturazione.

Tutti i dettagli.

COSA FA TECNOLOGIA INTELLIGENTE SRL

Attiva dal 28 luglio 2022, la società fiorentina Tecnologia Intelligente srl opera nella ricerca e sviluppo software it solution, social network e prodotti e servizi correlati all’intelligenza artificiale, come si evince dall’oggetto sociale.

A fondare Tecnologia Intelligente è Marco Carrai, l’imprenditore e amico personale di Matteo Renzi, con il quale “ha condiviso le traversie giudiziarie per l’indagine sulla Fondazione Open”, ricorda il quotidiano online Open.

Come si legge nella visura camerale, la società ha per oggetto lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico e più specificatamente: ricerca e sviluppo di software it solution, social network e prodotti e servizi correlati al’Ia; lo sviluppo di piattaforme informatiche, sviluppo di robotica, ideazione, progettazione, sviluppo di droni e tecnologia simile; servizi informativi, creazione e sviluppo di piattaforme per l’e-commerce e il cloud; l’erogazione di servizi di consulenza nel settore dell’information technology e nello sviluppo, manutenzione ed eventuale commercializzazione di software innovativi.

Lo scorso autunno, il fondatore, azionista unico e amministratore unico Marco Carrai ha notificato al neo governo Meloni la vendita di Tecnologia Intelligente all’olandese Nebius BV.

IL DPCM CHE BLOCCA LA VENDITA ALLA SOCIETÀ OLANDESE

Ma il governo Meloni ha invocato il golden power per bloccare l’operazione firmando il Dpcm del 16 marzo 2023, recante l’esercizio dei poteri speciali, di opposizione all’acquisto.

Il Fatto riporta che “Nebius aveva firmato con TI un accordo per acquisire l’intero capitale sociale (10mila euro) della Srl costituita lo scorso luglio da Carrai, per finanziare poi con 2 milioni del “Google russo”.

COSA FA NEBIUS BV

Come si legge sul sito web, Nebius B.V. ha sede in Fernandelstraat 10, 1325GD Almere, Paesi Bassi. “Combinando “nebula”, la parola latina per nuvola, con un riferimento all’infinito nastro di Möbius, il nostro nome incarna la nostra fede nelle infinite possibilità offerte dalle tecnologie cloud” recita sempre il sito della società Nebius.

Secondo il Fatto, Nebius era stata costituita un mese prima di TI e amministrata da un cittadino olandese, Alfred Alexander de Cuba, nato nelle Antille olandesi e residente allo stesso indirizzo della Nebius, ad Almere, pochi chilometri da Amsterdam. Nebius ha un solo azionista –de Cuba –e non ha dipendenti.

Al Fatto, Carrai ha spiegato che “Nebius sta costruendo una tecnologia di artificial intelligence unica per l’Europa, che oggi non esiste. Faremo un centro di ricerca dove saranno fatti dei brevetti: c’è un contratto per cui noi dobbiamo fare ricerca e sviluppo. TI si occupa di intelligenza artificiale: ci lavoreranno data scientist, matematici, ingegneri tra i più bravi del mondo”.

COSA C’ENTRA YANDEX?

Sempre secondo la ricostruzione del Fatto Quotidiano, “Nebius avrebbe pagato a Carrai solo i 10 mila euro del capitale, ma l’accordo prevedeva che avrebbe finanziato poi lo sviluppo della Srl con un prestito di 2 milioni erogato da Yandex. Il fondatore e ad della “Google russa”, l’oligarca Arkady Volozh, è stato sanzionato a giugno scorso dalla Commissione europea”.

Yandex ha affermato che Nebius faceva parte della sua holding olandese, ma ha rifiutato di commentare ulteriormente a Reuters.

Fondata nel 1997, Yandex ha passato anni a coltivare un’immagine che era abbastanza lontana dal Cremlino da essere considerata un investimento sicuro.

Il motore di ricerca dell’azienda è il più grande del suo genere in Russia, rappresentando oltre il 60% delle ricerche su Internet del paese nell’ultimo trimestre del 2021, secondo la società. Inoltre, negli ultimi anni il gruppo ha diversificato i suoi prodotti. L’azienda offre anche servizi di ride-hailing in diversi paesi dell’Ue oltre a un servizio di consegna di generi alimentari.

La società ha iniziato a negoziare alla borsa del Nasdaq di New York nel maggio 2011. Ma lo scorso febbraio il Nasdaq ha sospeso la negoziazione delle sue azioni, la mossa ha fatto scendere capitalizzazione di mercato di Yandex a 6,8 miliardi di dollari, rispetto agli oltre 30 miliardi di dollari dell’anno prima.

FONDATA DALL’OLIGARCA RUSSO VOLOZH

Spesso definito “il Google russo”, Yandex è stato fondato da Arkady Volozh, che l’anno scorso si è dimesso dalla carica di ceo e ha lasciato il consiglio di amministrazione dopo che l’Ue lo ha incluso nella sua lista di sanzioni contro entità e individui russi. Al momento Yandex non è soggetto a sanzioni occidentali. (Qui l’approfondimento di Startmag su come Yandex (il Google russo) cerca una via di fuga dalle sanzioni occidentali).

COSA SCRIVE NEBIUS A PROPOSITO DEI RAPPORTI CON YANDEX

“Abbiamo più di 10 anni di esperienza nella creazione di soluzioni e tecnologie IT complesse da zero. Le radici di Nebius risalgono a Yandex, una delle aziende tecnologiche leader in Europa, le cui tecnologie collaudate nel tempo sono state adattate per i mercati internazionali” afferma la stessa Nebius sul suo sito web.

“Ora Nebius opera come un’azienda globale autonoma con i propri hub di ingegneria nei Paesi Bassi, Germania, Serbia e Israele” prosegue la società.

Come riporta Reuters, Nebius aveva pianificato di costruire un centro di ricerca e sviluppo in Italia per attirare i migliori talenti tecnologici dalla Russia e altrove, ha affermato Danila Shtan, uno degli sviluppatori chiave di Nebius. “La nostra holding olandese è in procinto di cedere le sue attività russe – sfortunatamente, questo non è un processo veloce”, ha detto Shtan. “Ma si spera che quando sarà completato, potremo tornare a concentrarci sulla tecnologia invece che sui visti”.

SOCIETÀ OLANDESE O RUSSA?

Infatti Yandex ha sede legale nei Paesi Bassi ma ha i suoi uffici principali in Russia; sul sito del suo motore di ricerca, alla finestra “Yandex Terms of Service” c’è scritto che i servizi sono forniti da Yandex LLC, una società, con sede in: 16 Lva Tolstogo Street, 119021 Mosca, Russia.

L’imprenditore fiorentino amico dell’ex presidente del Consiglio Renzi aveva ribadito più volte che “Yandex è olandese e ha tra i maggiori azionisti fondi Usa. I soldi non sono russi”, anche se aveva poi ammesso di conoscere personalmente Volozh visti i suoi legami con Israele, ma di non averlo più incontrato dopo le sanzioni. Rapporti che però non sono bastati a Carrai a evitare la doccia fredda di Palazzo Chigi, ha concluso il Fatto.

Dunque al momento l’operazione prevista da Carrai per cedere la sua Tecnologia Intelligente a Nevius BV è bloccata.

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