L’Unione europea ha avviato un’indagine antitrust su Google per valutare se la società stia violando le norme europee sulla concorrenza utilizzando contenuti online di editori e video di YouTube per addestrare i propri modelli di intelligenza artificiale, come Gemini e AI Overviews.
L’iniziativa riflette la crescente attenzione delle autorità europee verso il ruolo dominante delle Big Tech nelle nuove tecnologie e il possibile impatto negativo sulla concorrenza, suscitando anche tensioni con gli Stati Uniti. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump infatti ha minacciato nuovi dazi e restrizioni all’esportazione di tecnologia avanzata, e i funzionari statunitensi hanno dichiarato che non allenteranno i dazi del 50% su acciaio e alluminio finché l’Ue non modificherà le regole su digitale e tecnologia.
L’OGGETTO DELL’INDAGINE
La Commissione europea esaminerà se Google stia imponendo condizioni commerciali ingiuste agli editori e ai creatori di contenuti e se stia utilizzando il loro materiale senza compenso adeguato o possibilità di rifiutarsi. L’autorità europea ha espresso preoccupazione in particolare per l’uso dei contenuti degli editori nei riassunti AI Overviews e dei video caricati su YouTube per addestrare i modelli generativi di IA.
“Google potrebbe abusare della sua posizione dominante come motore di ricerca per imporre condizioni commerciali ingiuste agli editori, utilizzando i loro contenuti online per fornire i propri servizi basati sull’IA – ha dichiarato Teresa Ribera, responsabile antitrust dell’Ue -. Un ecosistema informativo sano dipende dal fatto che gli editori abbiano le risorse per produrre contenuti di qualità. Non permetteremo ai gatekeeper di dettare queste scelte”.
COSA DICONO EDITORI E ONG
Anche alcuni gruppi di editori e Ong britanniche, tra cui l’Independent Publishers Alliance, il Movement for an Open Web e Foxglove, hanno criticato Google. Tim Cowen, avvocato di Independent Publishers Alliance, Movement for an Open Web e Foxglove, ha affermato: “Google ha rotto l’accordo che tiene su Internet. Il patto era che i siti web sarebbero stati indicizzati, recuperati e mostrati quando rilevanti per una ricerca. Tutti avevano una possibilità. Ora mette AI Overviews e Gemini al primo posto e aggiunge l’offesa allo sfruttamento dei contenuti dei siti web per addestrare Gemini, che è il gemello malvagio di Search”.
LA POSIZIONI DI GOOGLE
Google ha respinto le accuse avanzate dagli editori indipendenti, sottolineando che “questa denuncia rischia di soffocare l’innovazione in un mercato più competitivo che mai” e aggiungendo che “gli europei meritano di beneficiare delle ultime tecnologie”, motivo per cui continuerà a collaborare “con l’industria dell’informazione e quella creativa nel loro passaggio all’era dell’IA”.
AI Overviews produce riassunti generati dall’IA che appaiono sopra i tradizionali hyperlink verso pagine web pertinenti e vengono mostrati in oltre 100 paesi. Lo scorso maggio Google ha iniziato a inserire annunci pubblicitari negli AI Overviews. In caso di violazione delle norme antitrust, l’azienda rischia una multa fino al 10% del fatturato annuo globale. La Commissione europea indagherà anche sull’impatto delle pratiche di Google sui concorrenti che sviluppano modelli IA.
IL QUADRO GENERALE
L’indagine fa seguito a precedenti provvedimenti dell’Ue contro le Big Tech, inclusa la multa di quasi 3 miliardi di euro a Google a settembre per presunto favoritismo nei confronti dei propri servizi pubblicitari, definita “discriminatoria” da Trump. In passato, ricorda Bloomberg, Google ha affrontato anche altre multe miliardarie dall’Unione, tra cui 4,13 miliardi di euro per Android e 2,42 miliardi per aver ostacolato concorrenti nella ricerca shopping, mentre la sanzione di 1,49 miliardi su AdSense è stata annullata lo scorso anno.
Recentemente, anche X di Elon Musk è stata multata di 120 milioni di euro per violazioni delle regole sui contenuti online, suscitando critiche da parte di funzionari statunitensi, tra cui il segretario di Stato Marco Rubio, che ha parlato di “un attacco a tutte le piattaforme tecnologiche americane e al popolo americano da parte di governi stranieri”.
La Commissione ha inoltre avviato un’inchiesta sull’introduzione di funzionalità IA su WhatsApp, sospettate di ostacolare i concorrenti e, nel 2024, Meta è stata multata con 798 milioni di euro per pratiche abusive a vantaggio di Facebook Marketplace e Apple è stata obbligata a pagare 13 miliardi di euro di tasse arretrate all’Irlanda.




