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Perché Instagram tornerà al feed cronologico nel 2022

Cosa ha rivelato il capo di Instagram Adam Mosseri in audizione al Congresso degli Stati Uniti. L'articolo del Financial Times

La rivelazione del capo di Instagram Adam Mosseri al Congresso che l’applicazione stava progettando di tornare ad offrire un feed cronologico di foto e video ha attirato tanti titoli mercoledì quanto il suo tentativo più serio di difendere il suo record e fare nuove promesse sulla protezione dei giovani.

Ciò che entrambe le storie hanno in comune, però, è che l’azienda di proprietà di Meta è stata spinta a ridurre il potere dei suoi algoritmi per modellare le nostre abitudini sui social media e guidare le sue vendite.

Alla vigilia della sua prima testimonianza al Congresso, Mosseri aveva cercato di ammorbidire le critiche attese dai senatori annunciando più strumenti per proteggere gli adolescenti e sostenere i loro genitori, tra cui essere “più rigorosi su ciò che consigliamo agli adolescenti nella ricerca, esplorare, hashtag e account suggeriti” – scrive il FT.

All’udienza, ha sostenuto “dare alle persone la possibilità di avere un feed cronologico”, che è stato assente per più di cinque anni, ma dovrebbe tornare all’inizio del 2022. Questo significherebbe che gli utenti potrebbero rinunciare all’attuale feed algoritmico basato sul contenuto che hanno guardato o commentato, e che offre suggerimenti su chi altro dovrebbero seguire.

Gli algoritmi possono essere una forza per il bene nei social media, sostiene Jemima Kelly in questo editoriale. Suggerisce che il nuovo ceo di Twitter dovrebbe introdurre una “modalità sfidante”, un’opzione che mostrerebbe il maggior numero possibile di punti di vista diversi su un argomento, migliorando il livello del discorso e fornendo una risorsa fantastica per coloro che cercano di capire i vari argomenti intorno ad un dato argomento.

La piena e libera espressione di opinioni è stata resa ancora più difficile in Russia la scorsa settimana, con la società di social media dominante nel paese, VKontakte, che è passata sotto il controllo dello stato attraverso il fornitore di energia Gazprom che ha ottenuto una quota di maggioranza. Come riporta Polina Ivanova, Mosca ha utilizzato una serie di strumenti diversi per esercitare il controllo su internet in Russia, dall’uso delle forze dell’ordine per affrontare il dissenso online al tentativo di rallentare alcuni siti web o vietare completamente alcune VPN e applicazioni. Negli ultimi mesi, si è concentrata sul colpire i giganti internet stranieri con multe e cause legali nel tentativo di costringerli a rimuovere alcuni contenuti. Ha anche messo sotto pressione i vertici delle compagnie internet nazionali come Yandex, dove l’ha fatta rispondere a una fondazione che potrebbe rimuovere i dirigenti se ritenesse che sia nell’interesse nazionale.

In questi casi attuali, la differenza evidente tra gli approcci del Senato degli Stati Uniti e del Cremlino nell’affrontare il potere dei social media è che uno cerca di proteggere l’individuo, l’altro lo stato.

(Estratto dalla rassegna stampa estera a cura di Eprcomunicazione)

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