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Perchè Facebook inserisce le notizie a pagamento?

Da ottobre, su Facebook, avremo le notizie a pagamento. Il colosso social entra nel pieno del settore editoria   Facebook si lancia a pieno nel settore editoria. Da ottobre, infatti, dovrebbero arrivare le notizie a pagamento. Con il favore di giornalisti, direttori ed editori: la mossa avrbbe come obiettivo (oltre a quello di monetizzare) proprio…

Da ottobre, su Facebook, avremo le notizie a pagamento. Il colosso social entra nel pieno del settore editoria

 

Facebook si lancia a pieno nel settore editoria. Da ottobre, infatti, dovrebbero arrivare le notizie a pagamento. Con il favore di giornalisti, direttori ed editori: la mossa avrbbe come obiettivo (oltre a quello di monetizzare) proprio quello di rafforzare la collaborazione con i colossi del settore giornalismo. Approfondiamo insieme.

Cosa sono gli instant article

Partiamo dall’inizio. Facebook, già nei mesi scorsi, ha dato la possibilità agli editori di pubblicare gli articoli direttamente su Facebook senza rimandare ai siti che li hanno prodotti.

facebook fake newsSi tratta, ovviamente, di notizie fatte per essere pubblicate esclusivamente sulla piattaforma social e dunque ottimizzati per la visualizzazione da mobile e sviluppati in html5. Gli instant article sono disponibili per tutti i publisher a partire dal 12 aprile 2016.

Le notizie sono coperte da diritto d’autore, dal momento che gli articoli restano sui server degli editori (che registra anche visite e pageviews), Facebook però monitora statistiche di traffico e soprattutto definisce stili e standard univoci di visualizzazione.

Secondo i dati diffusi da Menlo Park, nel mondo, ci sono più di 10mila editori che usano gli Instant Articles (più 25% soltanto negli ultimi sei mesi. Più di un terzo di tutti i clic sugli articoli su Facebook sono ora indirizzati su Instant Articles, rendendo più di 1 milione di dollari al giorno agli editori.

Il problema guadagno

Se è vero che i numeri sono importanti e che i click ci sono, è anche vero che gli editori lamentano scarsi guadagni. Il limite di numero e tipologia di annunci pubblicitari fissato da Facebook all’interno di Instant Articles non permette alla testata giornalistica di guadagnare con lo stesso contenuto le stesse cifre che arrivano con gli annunci pubblicitari che compaiono direttamente sui siti.

Gli articoli diventano a pagamento

Ed è per questo motivo che Facebook pensa ad una piattaforma a pagamento. Campbell Brown, ex anchorwoman televisiva e da qualche mese responsabile dei rapporti con i media e dei progetti giornalistici di Menlo Park, avrebe annunciato in occasione del Digital Publishing Innovation Summit di New York che Facebook lancerà un paywall interno alla piattaforma.

Anche alcuni Instant Article, dunque, saranno a pagamento. Attenzione: ci saranno comunque una decina di articoli liberi nell’arco di un certo periodo per una certa testata, dopo i quali, però l’utente dovrà attivare un abbonamento. Proprio come avviene sulle grandi testate gironalistiche. Ci potrebbero essere delle offerte a pacchetto o abbonamenti ad hoc per più testate.

C’è da dire, comunque, che tutto quello che arriverà non andrà completamente nelle casse degli editori. Facebook terrà certamente una parte per sé, anche se ancora non è stata decisa la percentuale.

Non solo editore. Facebook, costruttore edile

Facebook avvierà presto i lavori nella Silicon Valley per dar vita ad nuova cittadina, con farmacia, un negozio di alimentari, trasporti efficienti, tanto verde, e , soprattutto, con 1500 appartamenti destinati non solo ai dipendenti, ma a tutti coloro che vorranno abitarli. Il gruppo ha già presentato il piano al consiglio comunale di Menlo Park, sede dell’azienda di Mark Zuckerberg.

La cittadina dovrebbe sorgere, infatti, proprio alle spalle del quartier generale della società, a poco più di 40 chilometri da San Francisco. Data di fine dei lavori prevista: 2021. La buona notizia è che un 15 percento delle abitazioni, verrà concesso a prezzi inferiori a quelli di mercato.

“La nostra speranza è di creare uno spazio fisico che supporti la nostra comunità”, ha spiegato John Tenanes, in un post pubblicato sul blog ufficiale del social network.

“Spero che sempre più compagnie hi-tech facciano proposte di questo tipo”, ha twittato Kirsten Keith, sindaco di Menlo Park.

Perchè dare vita ad una nuova cittadina?

La motivazione ufficiale, spiegata sul blog del social network in un post di John Tenanes, responsabile degli immobili e delle infrastrutture di Facebook, è che il social intende agevolare i cittadini che desiderano prendere casa all’interno della Silicon Valley. Il boom delle aziende tecnologiche ha portarto ad un aumento della forza lavoro e dunque dei prezzi delle cse nella zona. E una delle città in cui gli affitti sono davvero alti è proprio Menlo Park. Secondo alcune stime di una compagnia immobiliare riportate dal Guardian, a Menlo Park la quota mensile per affittare una casa con due stanze da letto è più che triplicata dal 2011 a oggi, raggiungendo quota 3,349 dollari. Una delle più alte degli Stati Uniti e considerevolmente maggiore dei costi delle case di New York.

Per Facebook il governo ha fallito negli investimenti infrastrutturali. Il gruppo sostiene che il numero di chi lavora a Menlo Park è più raddoppiato in un anno (quota 9.000) e ci si aspetta che cresca ancora, in fretta.

Una mossa strategia di Mark Zuckerberg?

La realizzazione di una nuova cittadina, con case a prezzi più bassi di quelli di mercato, potrebbe essere solo una mossa strategica di Mark Zuckerberg per guadagnare sempre più popolarità e sempre più consensi in vista delle elezioni Usa 2020. Anche se qualche mese fa Zuckerberg ha detto che non si sarebbe candidato, è vero che gli indizi (compreso questo) fanno pensare il contrario.

Dopo aver annunciato, sZUCKERBERGul proprio social, di visitare  tutti i 50 Stati americani entro il 2017 (ha promesso un tour nei 30 Stati in cui ancora non si è recato), il fondatore di Facebook, insieme a sua moglie, ha deciso di mettere a disposizione di cause umanitarie la propria ricchezza. E

di fare in modo che tutte le iniziative non passino inosservate agli occhi della politica.

Come racconta il New York Times, Mark Zuckerberg e sua moglie, la dottoressa Priscilla Chan, stanno dando vita ad una squadra di lavoro che, in futuro, potrebbe governare l’America. I due, infatti, hanno chiesto a David Plouffe, uomo di politica che ha gestito la campagna presidenziale di Barack Obama nel 2008, di condurre e gestire la Chan Zuckerberg Initiative, la società a responsabilità limitata, istituita dai coniugi Zuckerberg a fini umanitari. David Plouffe sembra aver accettato l’incarico e dovrebbe lasciare a breve la direzione di Uber, per abbracciare la causa del fondatore di Facebook.

Ad unirsi al comitato consultivo della società Chan Zuckerberg Initiative, saranno anche altri personaggi di spicco nel mondo della politica e ex funzionari del governo, oltre ad esperti nel campo della formazione, della salute e della scienza. Nel nuovo consiglio ci sarà anche Kenneth Mehlman, che ha contribuito alla rielezione del presidente George W. Bush, nel 2004, e che ora è capo degli Affari Pubblici presso la Kohlberg Kravis Roberts, società di private equity società.

La coppia Zuckerberg è coinvolta nei progetti a scopo umanitario già da diversi anni. Ricordiamo, tra le altre cose, la costituzione del Biohub, un mega centro di ricerca interamente finanziato dalla famiglia, con dotazione di 3 miliardi di dollari, affidata a Joseph DeRisi, uno degli scienziati più importanti d’America. La costituzione di un comitato consultivo, composto da personaggi provenienti dal mondo della politica potrebbe essere la prova che Zuckerberg stia preparando il terreno per una prossima candidatura.

 

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