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Perché Altman proclama un codice rosso per ChatGpt

Sam Altman ha dichiarato lo stato d'allerta per ChatGpt, che ha necessità di mantenere il vantaggio competitivo sulla concorrenza dopo i progressi di Google e Anthropic. Tutti i dettagli.

In una comunicazione riservata ai dipendenti dell’azienda ma divulgata da The Information e dal Financial Times, l’amministratore delegato di OpenAi Sam Altman ha dichiarato lo stato di allerta – il “codice rosso”, ha scritto il quotidiano britannico – sulla necessità di migliorare ChatGpt in modo che possa mantenere il suo vantaggio competitivo sulla concorrenza. In risposta ai progressi nell’intelligenza artificiale di Google e di Anthropic, dunque, il popolare chatbot dovrà diventare più veloce, più affidabile e più personalizzabile.

OPENAI SI CONCENTRERÀ SU CHATGPT, E RIMANDERÀ IL RESTO

Tutta l’attenzione di OpenAi – che è ancora una startup, nonostante la valutazione di 500 miliardi di dollari – dovrà indirizzarsi su ChatGpt, il suo prodotto di punta, e lo sviluppo di altre funzionalità verrà posticipato. Parlando di un “momento critico”, Altman ha spiegato che l’azienda rimanderà i piani per lo sviluppo di prodotti pubblicitari, di sistemi di intelligenza artificiale per l’automatizzazione delle operazioni legate allo shopping e di Pulse, il servizio che elabora aggiornamenti mattutini personalizzati per gli utenti.

I PROGRESSI DI GOOGLE E DI ANTHROPIC

Tanta urgenza si spiega innanzitutto con la pubblicazione, il mese scorso, di Gemini 3, l’ultimo modello linguistico di grandi dimensioni di Google, che avrebbe riportato prestazioni migliori di Gpt-5 di OpenAi. Anche l’ultimo modello di Anthropic, chiamato Opus 4.5, è risultato superiore a Gpt-5 in alcuni casi.

Gemini 3, peraltro, è stato addestrato con i microchip che Google ha sviluppato da sé, e che potrebbero permettere alla Big Tech di contenere i costi di sviluppo dell’intelligenza artificiale; i sistemi di OpenAi, invece, utilizzano i microchip di Nvidia, richiestissimi ma dal prezzo elevato.

LE PAROLE DI ALTMAN  E DI TURLEY

Prima del lancio di Gemini 3, Altman aveva detto che OpenAI avrebbe “dovuto rimanere concentrata”, “aspettandosi che l’atmosfera sarebbe stata piuttosto tesa per un po'” per via della “pressione competitiva nel breve termine”.

Il responsabile di ChatGpt, Nick Turley, ha dichiarato venerdì che “la ricerca è una delle aree con le maggiori opportunità. ChatGgpt rappresenta ora circa il 10 per cento dell’attività di ricerca e sta crescendo rapidamente. Il nostro obiettivo ora”, ha aggiunto, “è quello di continuare a rendere ChatGpt più efficiente, continuare a crescere ed espandere l’accesso in tutto il mondo, rendendolo ancora più intuitivo e personale”.

IL REGNO DI CHATGPT È SOTTO ATTACCO?

ChatGpt conta più di ottocento milioni di utenti settimanali ed è il chatbot con la quota di utilizzo nettamente più alta. D’altra parte – fa notare la società di web analytics Similarweb -, gli utenti stanno iniziando a passare più tempo su Gemini di Google che sul chatbot di OpenAi.

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