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Camm-er

Leonardo-Finmeccanica, Airbus e Bae, ecco le novità sul programma Camm-er di Mbda

L'approfondimento di Arcangelo Milito, analista strategico e di intelligence

Il Camm-er (Common Anti-air Modular Missile – Extended Range) è un missile di ultimissima generazione, progettato sia per difesa terrestre (GBAD, Ground Based Air Defence) che per quella navale (NBAD, Naval Based Air Defence), nell’ambito del programma omonimo da parte di Mbda UK e Mbda Italia. Mbda è una società partecipata da Bae Systems (37,5%), Airbus Group (37,5 %) e Leonardo-Finmeccanica (25%) e si avvale dell’eccellenza rappresentata dal Centro Interforze Munizionamento Avanzato (CIMA) della Marina Militare di La Spezia-Aulla e del centro produttivo Mbda di Fusaro (Bacoli, NA).

In questa vicenda sarà utile tenere a mente tre componenti: le caratteristiche del dispositivo d’arma in sé, la sua modularità strategica e integrazione Italia-Gran Bretagna, infine costi e tempi assieme.

CAMM-ER navale, nave fregata HMS “Argyll”, Classe Duke

UN PO’ DI CIFRE E DATI

Il contratto tra Mbda e Avio è stato firmato nel mese di ottobre 2013 e prevedeva un obiettivo molto ambizioso: il completamento dello sviluppo e l’approvazione del motore a razzo Camm-er in meno di 3 anni. Nel gennaio 2016 è stato firmato un SoI (Statement of Intent) che formalizza la volontà di facilitare la collaborazione industriale e regolamentare gli aspetti di sicurezza tra cui lo scambio di informazioni e tecnologie. L’impegno finanziario è stato definito dal governo Gentiloni attraverso la Legge di Bilancio 2017 (11/12/2016) e confermato con la Legge di Bilancio 2018 (L. 205/2017). Pertanto abbiamo un programma pluriennale di ammodernamento militare consistente in una spesa di €545 milioni (95 per lo sviluppo dell’arma e 450 per la sua acquisizione), distribuiti tra il 2019 e il 2031 e in 2 fasi (1: 2019-2024; 2: 2025-2031), anche se permangono alcuni nodi irrisolti. A fronte di una mancata approvazione parlamentare del programma, le allocazioni di bilancio del 2017 e del 2018 non sono state destinate alla fase di sviluppo del sistema d’arma. Secondo il Documento Programmatico Pluriennale 2019-2021 del Ministero della Difesa (p.45), reso pubblico a inizio luglio 2019, l’articolazione di spesa è riassunta dalla seguente scheda:Torneremo sulle difficoltà politico-finanziarie in seguito: basterà per il momento pensare a un continuo “Stop-and-go” da parte governativa, con orientamenti talvolta assai contraddittori.

 

CHE COS’È IL CAMM-ER?

Esempio di rampa mobile EMADS

In termini pratici, tutte le versioni del Camm-er fanno parte di un concetto di difesa aerea di tipo Enhanced Modular Air Defence Solutions (EMADS), ovvero in grado di operare sia come

dispositivo a se stante oppure integrato in una rete di difesa aerea più articolata e altamente manovrabile. In ogni caso, parte cruciale del sistema è, ovviamente, avere a disposizione un accurato sistema radar di tracciamento e ‘illuminazione’ del bersaglio a media distanza.

Tecnicamente parlando, il Camm-er è un missile difesa puntiforme e di difesa locale assai flessibile, dalle funzioni avanzate, piuttosto leggero e non ingombrante (4.2m per circa 160Kg) e con portata di 45Km facilmente trasportabile da rampe di lancio mobili. Prove operative hanno evidenziato la capacità di arrivare fino a 60Km. Non ha necessità di radar di controllo complessi e dedicati, con costi di esercizio volutamente bassi in prospettiva (manutenzione compresa), in grado di operare con qualsiasi condizione meteo-marina. La versione navale (NBAD, in Gran Bretagna denominata “Sea Ceptor”) è ancora più leggera (3.2m per 99Kg), ha un raggio di portata fino a 25Km, raggiunge la velocità di MACH 3 e dal 2017 equipaggia tutte le fregate della Royal Navy’s Type 23 e 26 (in sostituzione del ‘Sea Wolf’), utilizzando le rampe di lancio SYLVER and Mk41 (video esplicativo qui). Ulteriore particolare da non sottovalutare è che il software di comando e controllo del Camm-er riutilizza oltre il 75% di quello già sviluppato per il sistema PAAMS (Aster 15 e Aster 30).

 

 

 

In Italia, come in Gran Bretagna, il sistema CAmm-er ha importanza rilevante poiché va a colmare un vuoto tecnologico e strategico derivante dall’obsolescenza degli attuali sistemi per la difesa aerea a corto e medio raggio di Esercito (Skyguard), Aeronautica (Spada) e Marina (Albatros), basati sul missile Aspide), in funzione da ben 40 anni. Secondo quanto disposto nel procurement del 30/05/2017 (vero e proprio inizio del programma, con stanziamento degli €95 milioni iniziali), l’Aeronautica Militare impiegherà il Posto Comando SIRIUS dotato di radar di scoperta multifunzionale Leonardo KRONOS 3D LAND, già adottato per l’aggiornamento di una parte delle attuali batterie Spada. L’Esercito Italiano impiegherà il sistema PCMI (Posto Comando Modulo di Ingaggio) Forza NEC, dotato di radar di scoperta Rheinmetall Italia X-TAR 3D in banda X. Per parte sua, secondo il “Programma Navale” (più noto col nome di “Legge Navale”) del 2015, la nostra Marina Militare dovrebbe integrare il sistema Camm-er nei Pattugliatori Polivalenti d’Altura (PPA), arrivando a sostituire (finalmente) l’Albatros, del 1977.

E ALL’ESTERO CHE SI DICE E SI FA? C’È QUALCOSA DI SIMILE AL CAMM-ER?

Sistema RAPIDFire francese (Thales Group)

A fronte di tutte le incertezze decisionali a livello politico, carenze finanziarie e ritardi, vari Stati dispongono di sistemi già in avanzato stato operativo, anche di classe e grandezza superiori. Si pensi, per es., ai sistemi di difesa aerea russi BUK-M2E (codice: 9K317E, portata max: 150Km), spesso messi in ombra dagli assai più famosi S-300PMU1 (SA-10/20A “Gargoyle”, comprendenti il centro di comando mobile 54K6E1 e il radar 5N63S Flap) o gli S-300V/VM (SA-12/23, con il 9S32/32M), la cui versione aggiornata (S-400) è richiestissima dall’India, Turchia, Indonesia, ecc.

Un altro esempio concreto è rappresentato dal sistema francese RAPIDFire, integrato con il SHORAD; quest’ultimo a sua volta si basa sui missili della famiglia Crotale family (X000, NG, Mk3, ecc., tutto basato su tecnologia STIR 2).

 

 

Raytheon (Sea) RAM Block 2

Per finire, non possiamo ignorare il sistema missilistico RAM Block 2A creato dagli americani di Raytheon in partenariato con la tedesca RAMSYS, aggiornato e che sarà consegnato alla US Navy

entro dicembre 2019. In ambito statunitense i molti programmi di difesa aerea si inquadrano nella logica della dottrina missilistica, come esposta nella 2019 MISSILE DEFENSE REVIEW a cura del Dipartimento della Difesa USA e che passa in rassegna le minacce regionali, incertezze strategiche, geopolitiche, ecc. Proprio in questo documento si evidenzia la necessità strategica di disporre di strumenti militari flessibili, dal costo e manutenzione ragionevoli, senza per questo rinunciare alla qualità tecnologica e tattica.

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