La Cina ha stabilito che Nvidia, la più importante azienda di microchip al mondo, ha violato le leggi antitrust con l’acquisizione, nel 2020, della società israeliana Mellanox Technologies, specializzata nella realizzazione di apparecchi di rete come switch e host adapter.
L’Amministrazione statale per la regolamentazione del mercato – l’ente governativo che ha condotto l’indagine, avviata lo scorso dicembre – non ha spiegato quali misure prenderà contro Nvidia, ma ha specificato che continuerà ad approfondire la questione. La Cina aveva approvato l’acquisizione di Mellanox, un affare da 7 miliardi di dollari, a condizione però che Nvidia non discriminasse le aziende cinesi: la società statunitense, con sede a Santa Clara e guidata da Jensen Huang, controlla l’80-90 per cento del mercato globale dei processori per l’intelligenza artificiale.
NVIDIA E LA COMPETIZIONE TRA AMERICA E CINA
Data la vastità del suo mercato, la Cina è un mercato molto importante per Nvidia, che però non può esportarvi liberamente i suoi prodotti. Al contrario, deve sottostare ai controlli commerciali del governo americano, che le impediscono – per ragioni di sicurezza nazionale, ufficialmente – di vendere i suoi microchip più avanzati alle compagnie tecnologiche cinesi.
Così, Nvidia è finita al centro della competizione geopolitica tra Washington e Pechino, fatto che la espone a complicazioni e a ritorsioni da entrambe le parti. Ad esempio, nelle scorse settimane l’amministrazione di Donald Trump le ha concesso di esportare i Cina i processori H20, un modello dalle prestazioni limitate sviluppato appositamente per questo mercato; le autorità cinesi, tuttavia, stanno spingendo aziende ed enti pubblici a evitare i sistemi di Nvidia per prediligere le alternative nazionali, benché il divario di capacità sia notevole.
COSA C’ENTRA LA CINA CON NVIDIA E MELLANOX?
La Cina, come detto, è un mercato molto importante per i conti economici di Nvidia. È inoltre il secondo mercato per Mellanox, che – come spiegato da Alessandro Aresu, autore di Geopolitica dell’intelligenza artificiale e La Cina ha vinto – “ha fornito tecnologie sia per i big del digitale in Cina, per aziende emergenti come ByteDance (TikTok) e per i supercomputer”.
L’IMPATTO SUI NEGOZIATI DI MADRID (E SUL CASO TITKTOK)
Non è chiaro se e quali conseguenze avrà la decisione dell’antitrust cinese sui negoziati commerciali in corso a Madrid tra i rappresentanti di Stati Uniti e Cina. L’occasione servirà anche per discutere di TikTok, la piattaforma sviluppata da ByteDance che potrebbe non essere più disponibile negli Stati Uniti se non si troverà un accordo sulla sua proprietà. Stando a Reuters, l’amministrazione Trump potrebbe posticipare ancora la deadline.
Oltre a esprimersi contro Nvidia per l’acquisizione di Mellanox, la Cina ha anche fatto sapere di aver aperto un’indagine sulle tipologie di semiconduttori – meno avanzati di quelli per l’intelligenza artificiale – prodotti da aziende americane come Texas Instruments.