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Tim Ericsson

Non solo Huawei per le reti 5G, mette il turbo la O-Ran Alliance

Cos’è la O-Ran Alliance, consorzio di società della telefonia per la standardizzazione delle Ran (Radio Access Network) aperte, e chi ne fa parte   La lotta al dominio di Huawei sulle reti 5G passa anche dalla O-Ran Alliance. A febbraio 2018 è nata infatti l’alleanza O-Ran per promuovere l’adozione di un approccio aperto al networking,…

 

La lotta al dominio di Huawei sulle reti 5G passa anche dalla O-Ran Alliance.

A febbraio 2018 è nata infatti l’alleanza O-Ran per promuovere l’adozione di un approccio aperto al networking, al software e alla virtualizzazione entro reti wireless globali, soprattutto ora che la tecnologia 5G è alle porte.

La geopolitica ha giocato un ruolo importante nella spinta alla Ran aperta.

Gli Stati Uniti hanno spinto i loro alleati a tenere Huawei fuori dalle loro reti 5G, descrivendo l’azienda cinese come un rischio per la sicurezza e sostenendo che una volta che le sue apparecchiature saranno integrate in una rete, ci vorranno anni per eliminarla. Per questo stanno avanzando le tecnologie Ran aperte.

Dal 2018 la O-Ran Alliance ha compiuto progressi per rendere le reti di accesso radio (Radio Access Network, Ran) effettivamente aperte, intelligenti, virtualizzate e completamente interoperabili.

Ecco obiettivi e membri della O-Ran Alliance.

LA O-RAN ALLIANCE

Fondata nel febbraio 2018, l’O-Ran Alliance ha concluso i suoi primi due anni di attività, realizzando importanti progressi nella standardizzazione delle Ran (Radio Access Network) aperte e intelligenti.

Le reti di accesso radio sono costituite da una varietà di apparecchiature e software che consentono la connettività e la trasmissione di dati tra le due estremità di una rete mobile: i dispositivi degli utenti come gli smartphone da un lato e la rete centrale composta da stazioni base e altre infrastrutture dall’altra.

Per le reti 4G, i produttori di apparecchiature di telecomunicazione come Huawei ed Ericsson raggruppano le loro stazioni base con apparecchiature RAN proprietarie. L’iniziativa Open Ran, al contrario, mira a sviluppare standard di accesso aperto per l’interoperabilità che consentiranno ai giocatori nuovi e più piccoli di costruire apparecchiature per reti di accesso radio.

ANCHE TIM E VODAFONE TRA I MEMBRI

O-Ran Alliance è stata fondata da AT&T, China Mobile, Deutsche Telekom, NTT Docomo e Orange. La sua struttura si è presto evoluta in quella di una tipica organizzazione di standardizzazione: guidata da società di telecomunicazioni (“membri”) e supportata da oltre 230 tra fornitori e istituti accademici e di ricerca (“contributors”) che guidano la definizione e la realizzazione della tecnologia O-Ran. Finora, la maggior parte delle società di telecomunicazioni di livello 1 e di livello 2 al mondo sono già membri, mentre la maggior parte dei fornitori coinvolti nel settore delle comunicazioni contribuisce.

Oggi O-Ran Alliance rappresenta la leadership di 27 importanti vettori che uniscono le forze per rendere il settore Ran veramente aperto, intelligente, virtualizzato e completamente interoperabile.

HUAWEI GRANDE ASSENTE

La più grande assenza dalla comunità dei fornitori è proprio Huawei.

Come ha rilevato CorCom, anche “i grandi fornitori europei di apparati Tlc, Ericsson e Nokia, sostengono entrambi l’Open Ran. Ericsson, in particolare, è membro della O-Ran Alliance fin da febbraio 2019 mentre Nokia si è unita a maggio alla Open Ran Policy Coalition e ha fatto sapere che intende incorporare la tecnologia nel suo portafoglio l’anno prossimo”.

LO SLANCIO ALLA RAN APERTA

“La pressione degli Stati Uniti su molti paesi per vietare Huawei e Zte e promuovere la Ran aperta sta alimentando lo slancio della Ran aperta. Abbiamo chiaramente visto un’accelerazione durante quest’anno”, ha detto a Nikkei Asia Stephane Teral, capo analista di LightCounting Market Research. “C’è un forte slancio Ran aperto alimentato da fornitori di servizi europei come Orange e Vodafone. Orange nella Repubblica Centrale d’Africa, Vodafone nella Repubblica del Congo e in Mozambico; in genere, quelle reti sarebbero andate a Huawei e Zte”.

BOOM DI ATTREZZATURE OPEN RAN NEI PROSSIMI 5 ANNI

Inoltre, sempre CorCom, evidenzia che “le vendite di attrezzature Open Ran (Radio access network) cresceranno con tassi a due cifre nei prossimi cinque anni, fino alla fine del 2024, con una spesa totale pari a 5 miliardi di dollari. Sono le stime fornite dalla società di ricerche di mercato Dell’Oro Group; le vendite complessive di attrezzature radio come le macro e piccole celle raggiungeranno 1 milione di unità”.

I PASSI AVANTI

L’ultimo ingresso nell’Alleanza O-Ran l’ha compiuto l’operatore giapponese Rakuten Mobile a novembre. Come scrive Repubblica “ora, l’Alleanza ha progettato reti affidabili e funzionanti senza basarle sui prodotti chiusi dei quattro fornitori dominanti. Un sistema “a mattoncini Lego” fa sì che decine di nuovi fornitori mondiali garantiscano un pezzetto dell’architettura, senza che questo fantasioso puzzle penalizzi la qualità delle trasmissioni”.

“Open Ran Alliance è un progetto solido e credibile. Oggi peraltro non comprende soltanto operatori delle tlc. Si è aperto ad attori come Cisco (networking) a Samsung, che l’hanno rafforzato. Il senso di tutto questo è chiaro”, ha riferito a Repubblica il docente Antonio Capone del Politecnico di Milano, esperto del tema. “I vecchi equilibri geopolitici sono in discussione. E la logica tradizionale di costruzione delle reti lascia il posto a un modello disaggregato, più libero. In tutto questo le reti di Open Ran funzionano bene, come provano i recenti confortanti test dell’operatore giapponese Rakuten Mobile.”

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