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Non distruggete Amazon, Google e Facebook. I consigli di Bill Gates

Che cosa ha detto il fondatore di Microsoft, Bill Gates, sulle Big Tech

Da tempo è in corso negli Usa un dibattito sulle dimensioni delle aziende tecnologiche considerate “troppo grandi” e “potenti” e in grado di porre in essere “presunti monopoli” dei social network. Tanto che l’Antitrust americano ha deciso di aprire un’indagine. Ma “demolire” le Big Tech non è la soluzione. A lanciare il grido di allarme è il fondatore di Microsoft Bill Gates che si è detto stupito del fatto che alcuni candidati alla presidenza della Casa Bianca ce l’abbiano tanto con le aziende tecnologiche.

GATES: QUALI SONO I BENEFICI CHE SI VOGLIONO OTTENERE?

“Non mi è chiaro quale beneficio si voglia ottenere”, ha detto Gates a Amy Harder e Ben Geman in un’intervista ad Axios dopo la partecipazione all’Economic Club di Washington. “Se il problema è il bullismo o la privacy la risposta non è lo smembramento delle compagnie, al contrario si dovrebbe pensare invece a quale sia veramente la questione”.

COSA DICONO I CRITICI

La vicenda nasce da alcuni critici, tra cui la candidata alle presidenziali 2020 Elizabeth Warren, che hanno chiesto di ridurre le dimensioni delle aziende Big Tech. Il timore è quello di un “presunto monopolio dei social network”. Solo cinque anni fa, milioni di consumatori consideravano la tecnologia come un vantaggio, e le autorità di regolamentazione statunitensi avevano adottato un approccio morbido per consentire la rapida crescita dell’industria digitale. Ora invece, entrambi i gruppi sono molto più sospettosi di queste gigantesche società e molto più interessati a ciò che fanno con i dati degli utenti. Questa improvvisa inversione di tendenza è stata causata soprattutto dalle pratiche di privacy di Facebook, che hanno portato la Russia a interferire con le elezioni presidenziali americane del 2016, e con il caso di Cambridge Analytics che ha divorato milioni di informazioni sugli utenti di Facebook sfruttandole per annunci politici mirati.

L’ANTITRUST USA STA INDAGANDO

Per questo la Federal Trade Commission, l’Antitrust americano, sta esaminando com’è la situazione della concorrenza nel settore tecnologico, comprese le fusioni passate e le pratiche potenzialmente anticoncorrenziali. I procuratori generali dello Stato si stanno attrezzando per investigare anche sulle grandi tecnologie. La Warren si è scagliata contro Apple, Amazon, Google e Facebook, sostenendo che sono diventate così potenti da soffocare la concorrenza e l’innovazione. Ha persino allestito un cartellone pubblicitario “Break Up Big Tech” a San Francisco, nel cuore dell’industria tecnologica.

PER GATES LA SOLUZIONE È INTENSIFICARE LA REGOLAMENTAZIONE

Gates è uno dei pochi protagonisti della scena tecnologica a poter parlare di regolamentazione Antitrust avendo affrontato negli anni ’90 il Dipartimento di Giustizia Usa e successivamente le autorità di regolamentazione europee a più riprese. Per questo, anche durante il suo intervento all’Economic Club, ha chiesto che il governo degli Stati Uniti intensifichi la regolamentazione sulle grandi aziende tecnologiche. “La tecnologia è diventata così centrale che i governi devono pensare: cosa significa questo riguardo alle elezioni? Che cosa significa questo per quanto riguarda il bullismo? Che cosa significa riguardo alle intercettazioni telefoniche che ti permettono di scoprire cosa sta succedendo? Quindi, sì, il governo deve essere coinvolto”.

LA REALTÀ VA MODELLATA AFFINCHÉ I BENEFICI SIANO SUPERIORI AGLI ASPETTI NEGATIVI

Gates ha detto quindi di aspettarsi “una maggiore regolamentazione del settore tecnologico”, in particolare per quanto riguarda le questioni di privacy. “Il fatto che ora questo è il modo in cui le persone utilizzano i social media ha davvero portato in un regno che va modellato affinché i benefici siano superiori agli aspetti negativi”, ha detto.

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