skip to Main Content

Virgin Orbit

NextGen, ecco il sogno spaziale di Boeing e Virgin Orbit di Branson

Sbarcherà al Nasdaq la società per le missioni satellitari Virgin Orbit di Richard Branson su cui anche Boeing è pronta ad investire attraverso la Spac Next Gen Acquisition Corp II. Tutti i dettagli

Virgin Orbit utilizzerà una Spac con Boeing per quotarsi.

La società, specializzata nel lancio di satelliti in orbita bassa e spin-off della compagnia spaziale Virgin Galactic di Richard Branson, si fonderà con una società di acquisizione per scopi speciali (Spac) per quotarsi al Nasdaq.

L’accordo valuta l’impresa combinata a 3,2 miliardi di dollari. La chiusura è prevista intorno alla fine dell’anno.

Tutti i dettagli.

L’OPERAZIONE

NextGen, la società con cui Virgin Orbit si sta fondendo per completare questa transazione, è guidata da un ex partner di Goldman Sachs, George Mattson, e fornirà fino a 383 milioni di dollari in contanti dai suoi fondi detenuti in amministrazione fiduciaria quando la fusione andrà in porto.

L’accordo porterà fino a 483 milioni di di dollari di capitale a Virgin Orbit, inclusi 100 milioni di dollari di investimenti privati ​​in azioni, o Pipe, finanziamento guidato dal gigante aerospaziale statunitense Boeing e dall’investitore nel settore spaziale, AE Industrial Partners.

L’OBIETTIVO

Virgin Orbit intende utilizzare i proventi per espandere i propri servizi e accelerare i lanci, di cui sei previsti per il prossimo anno.

L’AZIONARIATO

Come sottolinea il Financial Times, “una volta completato l’accordo, Virgin Group (conglomerato multinazionale di Branson) deterrà circa il 68% di Virgin Orbit. Il fondo sovrano di Abu Dhabi, Mubadala Investment Company, avrà circa il 17%, mentre la Pipe e altri investitori privati ​​deterranno circa il 15% del gruppo. La quota di Boeing non è stata divulgata”.

COS’È VIRGIN ORBIT

Scorporata dalla società di turismo spaziale di Branson Virgin Galactic Holdings Inc nel 2017, Virgin Orbit trasporta piccoli payload satellitari nell’orbita terrestre bassa.

Virgin Galactic e Virgin Orbit erano infatti un’unica azienda prima della divisione attuata per fornire maggiore attenzione ai rispettivi mercati.

Virgin Orbit ha raggiunto lo spazio per la prima volta a gennaio, quando ha portato in orbita dieci satelliti della Nasa, dopo un tentativo fallito lo scorso anno.

Lancia il suo razzo LauncherOne dall’ala di un aereo Boeing 747 personalizzato, che funge da primo stadio completamente riutilizzabile per l’intero sistema di lancio. La società ha anche una consociata chiamata VOX Space che funge da fornitore di servizi di lancio dedicato al mercato di lancio.

IL BUSINESS E I CONTI

Secondo la documentazione pubblicata lunedì, Virgin Orbit ha già in corso contratti per un valore di circa 300 milioni di dollari e prevede di generare entrate per oltre 2 miliardi di dollari all’anno entro il 2026, poiché vende servizi a operatori satellitari commerciali e clienti del governo. La società prevede un fatturato di circa 15 milioni di dollari quest’anno, con una perdita di 156 milioni di dollari. La società punta alla redditività su base Ebitda entro il 2024.

Nel 2020 si è aggiudicata inoltre un contratto da 35 milioni di dollari dalla US Space Force per tre missioni.

Virgin Orbit è anche una delle società scelte dal governo britannico per aiutare a guidare la sua ambizione di lanciare satelliti dagli spazioporti del Regno Unito a partire dal prossimo anno.

GLI ULTIMI SUCCESSI

Sia Virgin Galactic che Virgin Orbit hanno compiuto progressi significativi quest’anno. Lo scorso 11 luglio Galactic ha completato un primo lancio nello spazio con equipaggio mentre lo scorso giugno Orbit ha messo a segno la prima missione di consegna di carichi utili satellitari commerciali.

LA CONCORRENZA CON SPACEX

Virgin Orbit si propone a piccoli operatori satellitari che attualmente creano molta domanda, servita in parte da SpaceX di Elon Musk, ma la società di Branson ha il potenziale per fornire servizi più dedicati per gli operatori che desiderano lanciare solo piccoli veicoli spaziali per una costellazione modesta.

ALLE COMPAGNIE SPAZIALI PIACCIONO LE SPAC

Negli ultimi mesi le quotazioni tramite fusioni con Spac sono andate per la maggiore per le startup dello spazio privato. La fusione Spac di Rocket Lab è stata appena approvata, ad esempio, e inizierà le negoziazioni mercoledì, mentre lo scorso luglio Seraphim Space Investment Trust, che ha tra i suoi investitori lo stesso Branson ed Airbus, si è quotata alla Borsa di Londra.

Ad inaugurare la mania ci ha pensato proprio l’altra società spaziale di Richard Branson, Virgin Galactic, il primo grande accordo Spac nel 2019 a diventare pubblico.

Morgan Stanley ha previsto che il settore spaziale si espanderà da 350 miliardi di dollari l’anno nel 2016 a più di un trilione di dollari entro il 2040.

Back To Top