skip to Main Content

Azure

Microsoft russa troppo con la Russia?

Secondo i media russi Microsoft ha ripreso in sordina gli aggiornamenti di Windows 11 nel paese, contravvenendo a quanto annunciato all'indomani dell'invasione russa in Ucraina. E in un'intervista il presidente del colosso tech, Brad Smith, ha auspicato un piano Marshall per l'Ucraina... ma anche per la Russia

 

Microsoft rientra silenziosamente in Russia.

All’indomani dell’invasione russa dell’Ucraina, il colosso tecnologico di Redmond assunse una posizione netta. Il 4 marzo 2022 Microsoft comunicò il ritiro dei suoi servizi dalla Russia e poi aiutò l’Ucraina con soluzioni anti-cyber per contrastare gli attacchi informatici russi e lo spionaggio informatico.

Lo scorso 4 novembre la società ha annunciato che avrebbe esteso il supporto tecnologico all’Ucraina gratuitamente fino al 2023. Nello specifico, circa 100 milioni di dollari di aiuti tecnologici aggiuntivi, portando il suo supporto totale per l’Ucraina a oltre 400 milioni dall’inizio della crisi a febbraio.

Tutto ciò va però di pari passo con le notizie della ripresa dei servizi Microsoft in Russia.

Secondo i rapporti dei media russi ripresi dalle testate americane specializzate nel settore tecnologico, gli utenti in Russia possono ancora una volta scaricare driver e altri software da Intel e Microsoft, entrambi ritirati dal paese dopo l’invasione dell’Ucraina. Questi rapporti indicano che Microsoft ha ora riattivato silenziosamente gli aggiornamenti automatici di Windows 11 per gli utenti russi anche se non consente il download del sistema operativo.

A proposito della riattivazione degli aggiornamenti di Windows 11, il colosso di Redmond ha rilasciato nel fine settimana una dichiarazione a Tom’s Hardware. Nel frattempo, In una intervista per Il Sole 24 Ore pubblicata domenica 15 gennaio “il presidente di Microsoft, Bradford Lee Smith, invoca un piano Marshall per la Russia. Svela una strategia degli Usa, oppure, non avendo interrotto le relazioni con Mosca spinge per altro lavoro?”, si domanda oggi il quotidiano La Verità.

Ecco tutti i dettagli.

IL PUGNO DI FERRO ANNUNCIATO LO SCORSO DA MICROSOFT CONTRO LA RUSSIA

Il 4 marzo 2022 Microsoft, attraverso il suo blog, aveva annunciato la decisione di sospendere le vendite di tutti i suoi prodotti e servizi in Russia.

Infatti il presidente della società Smith scriveva: “Come il resto del mondo, siamo inorriditi, irritati e rattristati dalle immagini e dalle notizie provenienti dalla guerra in Ucraina e condanniamo questa invasione ingiustificata, non provocata e illegale da parte della Russia. Annunciamo oggi che sospenderemo tutte le nuove vendite di prodotti e servizi Microsoft in Russia”.

Inoltre, Smith sottolineava che la società stava “lavorando a stretto contatto con i governi degli Stati Uniti, dell’Unione Europea e del Regno Unito” e stava “interrompendo molti aspetti della propria attività in Russia in conformità con le decisioni in materia di sanzioni governative”.

CHIUSI GLI UFFICI RUSSI DI MICROSOFT

Non solo: lo scorso giugno Microsoft ha ridimensionato ulteriormente in modo significativo le sue attività in Russia, a più di tre mesi dall’invasione dell’Ucraina.

Lo ha riferito Bloomberg, secondo cui il colosso di Redmond dopo aver bloccato la vendita di prodotti e servizi nel Paese a inizio marzo, ha deciso di chiudere del tutto i suoi uffici e business, una decisione che impatta su 400 dipendenti. “A seguito dei cambiamenti nelle prospettive economiche e dell’impatto sulla nostra attività in Russia, abbiamo preso la decisione di ridurre notevolmente le nostre operazioni – aveva affermato un portavoce di Microsoft a Bloomberg News – Continueremo ad adempiere ai nostri obblighi contrattuali esistenti con i clienti russi”.

PIANO MARSHALL PER L’UCRAINA… O PER LA RUSSIA?

Eppure il vento dalla società tecnologica di Redmond verso la Russia pare stia cambiando.

Nell’intervista al presidente di Microsoft Brad Smith rilasciata al Sole 24 Ore si parla infatti di un piano Marshall per l’Ucraina ma anche dell’idea di un piano Marshall per la Russia, se perde.

“Io penso due cose: la prima è che il mondo ha bisogno di un piano Marshall per l’Ucraina, che è una Nazione straordinaria. Noi Americani abbiamo ricostruito l’Europa occidentale dopo la seconda guerra mondiale e possiamo aiutare a ricostruire di nuovo ora. Allo stesso tempo dobbiamo tenere ben presente che questa guerra è stata voluta dal governo russo ma non tutte la popolazione russa deve essere considerata nemica. Ci sono scuole, ospedali, individui innocenti che hanno bisogno di medicine che possono arrivare solo dall’Europa dell’ovest, l’Inghilterra, l’America. Dovremmo aiutarli quando la guerra finirà e dovranno ricostruire, se verranno vinti dall’Ucraina” ha spiegato il presidente di Microsoft al quotidiano confindustriale.

COSA NE PENSA IL DIRETTORE DELL’ACN?

“Intervista che se fosse uscita prima avrebbe sicuramente messo in difficoltà lo stesso Baldoni, per non parlare di Palazzo Chigi. La vera notizia nella chiacchierata con il Sole 24 Ore è infatti nascosta all’interno ed è duplice. Da un lato, il presidente di Microsoft, rispondendo a una domanda sull’Ucraina e dopo aver rivendicato un impegno con Kiev da circa 400 milioni, aggiunge che a “Washington si è parlato di un piano Marshall per la Russia”, commenta oggi il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro in un articolo di Claudio Antonelli.

Proprio la scorsa settimana Microsoft ha annunciato una nuova collaborazione con l’Acn, l’autorità nazionale che promuove la realizzazione di azioni comuni volte a garantire la sicurezza e la resilienza cibernetica necessarie allo sviluppo digitale dell’Italia. La partnership è resa nota in occasione della visita nel nostro Paese del Presidente di Microsoft, Brad Smith, in un incontro con Roberto Baldoni, Direttore Generale Acn. Oltre ad aver incontrato il capo dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, Roberto Baldoni, Smith ha tenuto colloqui anche con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e papa Francesco in Vaticano.

RIPRENDONO GLI AGGIORNAMENTI DI WINDOWS IN RUSSIA

E – combinazione? – ecco che Microsoft (come Intel) sottovoce conferma di stare rientrando in Russia.

Diversi rapporti sui media russi indicano che Intel e Microsoft hanno ripreso la loro attività in Russia e Bielorussia dopo un primo stop a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della prima e delle successive sanzioni imposte al Paese.

Nello specifico, Microsoft consente la ripresa degli aggiornamenti di Windows in Russia. Questo sembra essere per gli utenti aziendali in quanto le persone non possono scaricare e installare le versioni più recenti del sistema operativo.

Le informazioni fornite da Intel a Tom’s Hardware suggeriscono che la società potrebbe essere stata costretta a riprendere gli aggiornamenti dei driver. La società afferma che “l’accesso alle risorse che soddisfano le esigenze di aggiornamento dei driver, come Intel Download Center e Intel Download Support Assistant, fa parte degli obblighi di garanzia di Intel”. In altre parole, la società potrebbe consentire gli aggiornamenti semplicemente per adempiere agli impegni di garanzia, commenta la testata. Per quanto riguarda Microsoft, le ragioni dell’azienda potrebbero essere simili, aggiunge Tom’s Hardware.

MICROSOFT SOTTOVOCE CONFERMA DI STARE RIENTRANDO IN RUSSIA

“Come abbiamo condiviso in precedenza, abbiamo interrotto tutte le vendite di nuovi prodotti e servizi in Russia e stiamo rispettando le sanzioni dell’UE, del Regno Unito e degli Stati Uniti”” ha dichiarato a Tom’s Hardware un portavoce di Microsoft.

La dichiarazione di Microsoft non affronta il problema se ha riabilitato o meno gli aggiornamenti per gli utenti russi – riguarda solo le vendite di nuovi prodotti e servizi – e il post sul blog fornito non menziona nemmeno la politica di Microsoft per Windows Update, che era precedentemente disattivato. Tom’s Hardware fa sapere che ha segnalato la questione a Microsoft chiedendo chiarimenti specifici sulla sua politica di Windows Update. La società ha dichiarato di non avere altro da condividere in questo momento.

Back To Top