Microsoft è la prima azienda a ricevere dal governo degli Stati Uniti l’autorizzazione a vendere i microchip di Nvidia negli Emirati Arabi Uniti. La concessione della licenza arriva circa sei mesi dopo l’accordo raggiunto lo scorso maggio tra il presidente americano Donald Trump e l’omologo emiratino Mohammed bin Zayed al Nahyan sulla costruzione di una grande infrastruttura di calcolo per l’intelligenza artificiale ad Abu Dhabi: nel progetto è coinvolta G42, azienda tecnologica emiratina sostenuta da Microsoft.
LA TATTICA DI TRUMP
L’avanzamento dell’accordo, però, era stato bloccato dai controlli del dipartimento del Commercio americano sulle esportazioni dei processori di Nvidia, che si utilizzano per alimentare i sistemi di intelligenza artificiale e che sono ricercatissimi per via delle loro prestazioni elevate.
Rispetto alla precedente amministrazione di Joe Biden, che temeva di consegnare alle autocrazie mediorientali – spesso legate alla Cina, peraltro – un vantaggio nello sviluppo tecnologico, Trump è favorevole alla vendita di microchip avanzati ai paesi del Golfo in un’ottica di espansione dell’influenza degli Stati Uniti sulla regione a danno della penetrazione cinese.
LE PAROLE DI BRAD SMITH, PRESIDENTE DI MICROSOFT
Il presidente Brad Smith ha detto al Financial Times che “non si possono ottenere queste licenze di esportazione a meno che non si sia in grado di soddisfare i requisiti imposti dal governo degli Stati Uniti. Ce la siamo guadagnata soddisfacendo requisiti di sicurezza informatica, sicurezza fisica e altre richieste di sicurezza molto stringenti”.
I PIANI DI MICROSOFT NEGLI EMIRATI ARABI UNITI
Microsoft prevede ora di aumentare i suoi investimenti negli Emirati Arabi Uniti, portandoli dai 7,3 miliardi di dollari degli ultimi tre anni a oltre 7,9 miliardi di dollari nel periodo 2026-2029; di questi, 5,5 miliardi saranno destinati alla spesa in conto capitale per l’intelligenza artificiale e le infrastrutture di cloud computing.
I nuovi permessi ottenuti da Washington consentono a Microsoft di quadruplicare la potenza di calcolo negli Emirati; tuttavia, non è ancora chiaro dove verranno utilizzati i microchip di Nvidia. Ma è molto probabile che G42 vi avrà accesso, considerato che l’azienda sta costruendo il data center di Abu Dhabi e che ha ricevuto da Microsoft investimenti per 1,5 miliardi.
“Mi aspetto che avremo bisogno di più licenze, direi entro i prossimi sei-dodici mesi, se non prima”, ha detto Smith.
COSA FA G42
G42 è una delle principali aziende emiratine di intelligenza artificiale: è controllata da Tahnoon bin Zayed al Nahyan (il consigliere per la sicurezza nazionale degli Emirati) ha sviluppato un modello linguistico in arabo ed è affiancata da un fondo di investimento tecnologico da 10 miliardi di dollari e da una società biomedicale.
Sono anni che G42 cerca, con difficoltà, di accedere ai microchip avanzati statunitensi: nonostante abbia negato ogni associazione, le agenzie di spionaggio americane hanno sottolineato le sue collaborazioni con le società cinesi, inclusa Huawei, e di conseguenza il rischio che possa diventare un canale di trasferimento tecnologico alla Cina.
Nel 2024 G42 ha raggiunto una partnership tecnologica con Microsoft: Microsoft si occupava della gestione dei microchip e dello sviluppo di modelli di intelligenza artificiale, mentre G42 poteva vendere in licenza i servizi di Microsoft basati su quei microchip. L’azienda emiratina, però, voleva disporre della capacità di gestire direttamente i processori in questione: G42 aveva chiesto all’incirca 200.000 chip per la partnership con Microsoft, più altri 500.000 (entro il 2026) da gestire in prima persona.
LE PRESSIONI DI OPENAI
Sam Altman, amministratore delegato di OpenAi, aveva fatto molte pressioni sul governo statunitense per indurlo ad autorizzare le vendite di chip in Medioriente. Tra i principali finanziatori di OpenAi ci sono Microsoft e Mgx, una società di investimento emiratina dedicata alle tecnologie di intelligenza artificiale. Mgx partecipa, come sostenitrice, anche al progetto Stargate di OpenAi con Oracle e SoftBank.
OpenAi è coinvolta nel progetto del cluster di calcolo ad Abu Dhabi in veste di gestore dell’infrastruttura, assieme a Oracle.






