Tagli ai cavi sottomarini nel Mar Rosso hanno interrotto l’acceso a Internet in Asia e Medio Oriente nel fine settimana.
Sabato 6 settembre il colosso tecnologico Microsoft ha comunicato che i clienti del suo servizio cloud Azure avrebbero potuto riscontrare una maggiore latenza a causa di interruzioni ai cavi sottomarini nel Mar Rosso. A essere coinvolto il traffico in transito attraverso il Medio Oriente, originato o terminato in Asia o Europa,, secondo un aggiornamento pubblicato online della società di Redmond.
I cavi sottomarini rappresentano un’infrastruttura essenziale di Internet, insieme alle connessioni satellitari e a quelle terrestri. Gli Internet service provider solitamente dispongono di più punti di accesso e, in caso di guasti, reindirizzano il traffico, anche se ciò può comportare rallentamenti per gli utenti. Questi cavi possono subire danni accidentali, ad esempio a causa delle ancore delle navi, ma costituiscono anche un potenziale bersaglio in caso di attacchi.
Non è stato immediatamente chiaro chi sia responsabile dei danni. Come sottolinea Bloomberg, il Mar Rosso è una rotta di telecomunicazioni critica, che collega l’Europa all’Africa e all’Asia attraverso l’Egitto. Riparare i cavi sottomarini nella zona può rivelarsi difficile, soprattutto perché gli Houthi dello Yemen continuano ad attaccare le navi nella zona, precisa l’agenzia americana.
Secondo l’organizzazione investigativa NetBlocks, che monitora l’accesso a Internet, “una serie di interruzioni dei cavi sottomarini nel Mar Rosso ha degradato la connettività in diversi Paesi”, tra cui anche India e Pakistan. NetBlocks ha attribuito la causa a “guasti che hanno interessato i sistemi di cavi Smw4 e Imewe vicino a Gedda, in Arabia Saudita”.
Tutti i dettagli.
I DISSERVIZI REGISTRATI DA MICROSOFT
Microsoft ha comunicato che gli utenti di Azure (il secondo maggior fornitore di servizi cloud al mondo dopo AWS di Amazon) potrebbero riscontrare una maggiore latenza a causa di molteplici interruzioni dei cavi in fibra ottica sottomarina nel Mar Rosso. La società ha precisato che i team di tecnici si sono messi subito al lavoro per trovare una soluzione all’interruzione, reindirizzando il traffico Internet su percorsi di rete alternativi. Pertanto il traffico di rete non risulta interrotto.
L’avviso non specificava come i cavi fossero stati tagliati.
“Prevediamo una latenza più lunga per alcuni dati che in precedenza transitavano attraverso il Medio Oriente. Il traffico di rete che non transita attraverso il Medio Oriente non è interessato. Continueremo a fornire aggiornamenti giornalieri, o prima se le condizioni dovessero cambiare”, ha spiegato sabato il colosso tecnologico Usa.
LA POSIZIONE DI MICROSOFT
Dopodiché, Microsoft ha dichiarato di non rilevare più problemi con la sua piattaforma cloud Azure dopo il taglio di diversi cavi internazionali nel Mar Rosso.
“I tagli della fibra ottica sottomarina possono richiedere tempo per essere riparati, pertanto monitoreremo, riequilibreremo e ottimizzeremo costantemente il routing per ridurre nel frattempo l’impatto sui clienti”, ha affermato Microsoft in precedenza.
LE REGIONI INTERESSATI
In base a quanto riportato da NetBlocks, le interruzioni dei cavi sottomarini nel Mar Rosso hanno compromesso la connettività Internet in diversi paesi, tra cui India e Pakistan. Disservizi simili sono stati osservati anche sulle reti Etisalat e Du negli Emirati Arabi Uniti, ha aggiunto Netblocks.
SMW4 E IMEWE: I CAVI SOTTOMARINI COINVOLTI
Secondo la società di monitoraggio di rete, le interruzioni sono attribuibili a guasti che hanno interessato i sistemi di cavi SMW4 e IMEWE vicino a Jeddah, in Arabia Saudita.
Il cavo SMW4 o South East Asia–Middle East–Western Europe 4 è gestito da un consorzio che comprende 16 operatori di telecomunicazioni: Algérie Télécom, Bharti Infotel Limited, Bangladesh Submarine Cable Company Limited (BSCCL), CAT Telecom Public Company Limited, Emirates Telecommunication Corporation (ETISALAT), France Telecom, MCI, Pakistan Telecommunication Company Limited, Singapore Telecommunications Limited (SingTel), Sri Lanka Telecom PLC (SLT),
Saudi Telecom Company (STC), Telecom Egypt (TE),l l’italiana Sparkle S.p.A., Telekom Malaysia Berhad (TM), Tunisie Telecom e l’indiana Tata Communications, come riporta submarinenetworks.com.
Mentre IMEWE è gestito da un altro consorzio composto da nove importanti aziende di telecomunicazioni: Bharti Airtel (India), Etisalat (Emirati Arabi Uniti), France Telecom-Orange (Francia), OGERO (Libano), Pakistan Telecommunication Company Limited (Pakistan), Saudi Telecom Company STC (Arabia Saudita), Telecom Egypt (Egitto), Telecom Italia Sparkle (Italia) e Tata Communications (India).