Presenza in grande stile per Eni alla Maker Faire 2015 di Roma, il più grande evento dedicato all’innovazione. La visita allo stand “Innovation For Energy” è sufficiente per rifarsi un’idea sul cane a sei zampe, relegato nell’immaginario collettivo al settore degli idrocarburi. Al contrario le attività del colosso italiano si muovo a 360°, spaziando dal wearable tech alla realtà virtuale. I progetti presentati dal 16 al 18 ottobre sono la testimonianza di una continua collaborazione con makers, centri di ricerca e università per la ricerca di soluzioni innovative a tante esigenze, dalla sicurezza alla formazione degli addetti al lavoro.
Safety++
Dalla collaborazione con una delle più prestigiose università del mondo, il Massachusetts Institute of Technology (MIT), nasce il progetto dedicato alla tecnologia wearable Safety++. Sapere che è già stato testato nel Safety Competence Center Eni di Gela ci fa capire che il futuro è già arrivato, ed è come lo immaginavamo. Abiti da lavoro come scarpe antiinfortunistiche, vesti ignifughe, moschettoni sono diventati intelligenti e riescono a trasmettere informazioni sulla salute degli operatori e degli ambienti nei quali lavorano. Un grande passo in avanti per la sicurezza dei lavoratori, spesso impegnati in ambienti ostili.
Imparare un mestiere con Oculus
Nulla deve però dev’essere improvvisato. Prima di scendere sul campo e avere a che fare con tubi e valvole di un grande impianto industriale è necessario un training di formazione. Un’attività lunga e spesso costosa, che sembra aver trovato una soluzione con l’”Operator Training System” sviluppato in collaborazione con SimSci. Grazie a Oculus, il visiore per la realtà virtuale, i futuri tecnici possono formarsi tuffandosi in una replica virtuale degli impianti dove svolgeranno la loro attività. Prepararsi alle manutenzioni o pianificare le ronde di controllo è possibile senza percorrere chilometri. Noi l’abbiamo provato. La prima volta con Oculus non si scorda mai, anche per quel leggero senso di nausea. Abbiamo visto valvole e strumentazioni di ogni tipo, provato anche l’ebrezza del volo. Per muoverci abbiamo usato un semplice gamepad, passare da un settore all’altro di una città dell’oil&gas non è stato mai così veloce.
Pieno senza fatica con SAR
Se gli operatori hanno fatto bene il loro lavoro state certi che la benzina arriverà al distributore. Se avete problemi con l’odore della benzina e fa troppo freddo per uscire fuori dalla macchina, grazie a SAR le vostre paure saranno archiviate. Si tratta di un sistema di rifornimento automatico piuttosto rapido, lo staff Eni promette tempi ridotti del 30%. SAR è dotato di due bracci, uno ha sulla punta una sorta di ventosa che apre lo sportellino della benzina, l’altro è un tubo di rifornimento. Semplice no? In realtà c’è davvero tanta tecnologia.
R.ENE.W.ABL.E.S
Ora lo sapete, Eni non significa solo idrocarburi. Il cane a sei zampe è un colosso energentico a tutto campo, il progetto R.ENE.W.ABL.E.S lo dimostra. Dalla collaborazione tra Eni e il Polimi nascono due progetti Demetra e Icaro. Demetra è una serra modulare capace di produrre energia grazie all’utilizzo di lastre colorate ma trasparenti LSC. L’energia accumulata è sufficiente per far muovere una ventola per il ricambio dell’aria e un sistema di luci a led. Demetra è rappresenta un nuovo modo per la raccolta dell’energia solare, meno invasivo rispetto al solito pannello.
Icaro è invece un pallone aerostatico sul quale sono applicati pannelli solari OPV. Dimenticatevi il silicio, i nuovi pannelli, leggeri e flessibili, si prestano a innumerevoli applicazioni. Il +Lab del PoliMi immagina un campo fotovoltaico volante… Le enormi ricadute che lo sviluppo di queste tecnologie potrà garantire sono immaginabili.