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Ma quanto è lenta la Germania con Deutsche Telekom?

Lo stato deludente della rete online è diventato oggetto di battute scherzose in Germania, ma al tempo stesso è una passività economica. 

La Germania è alla ricerca di nuove soluzioni per potenziare la sua economia, ora che stanno vacillando i tradizionali motori di crescita, la manifattura e le esportazioni. Ma c’è un collo di bottiglia, rappresentato dall’obsoleta rete internet presente nel paese.

Lo stato deludente della rete online è diventato oggetto di battute scherzose in tutta la nazione, ma al tempo stesso è una passività economica. La Germania si colloca al 33° posto nel mondo per velocità media mensile di connessione a banda larga fissa e al 47° posto per la velocità della rete mobile dei cellulari, secondo lo Speedtest Global Index.

Le velocità ridotte stanno ostacolando la digitalizzazione delle aree industriali e la fornitura di prodotti e servizi ai consumatori, causando problemi alle aziende tedesche, come il conglomerato media Bertelsmann, il cui portafoglio include il produttore di video online RTL Group, la società di musica BMG e una partecipazione di controllo nell’editore Penguin Random House. “Il nostro business riguarda i contenuti e il numero di persone che possiamo raggiungere, la reach, e la monetizzazione della reach”, ha dichiarato l’amministratore delegato Thomas Rabe. “E se la reach è ridotta dalla mancanza di infrastrutture tecniche, questo è naturalmente un problema”.

La Germania in gran parte ha perso l’aggiornamento a banda larga in fibra ottica che i paesi vicini hanno realizzato un decennio fa, cosa che sta rendendo particolarmente urgente, secondo manager aziendali, economisti e politici, un rapido adeguamento della rete mobile internet di prossima generazione, il 5G.

Il mese scorso il cancelliere Angela Merkel ha dichiarato che il governo è impegnato a migliorare nel prossimo decennio le infrastrutture digitali. “Ci vorrà molto tempo, ma ci siamo dedicati a questo problema”, ha detto.

Nel frattempo, le conseguenze si fanno sentire ovunque, dalle campagne tedesche, dove hanno sede molte aziende dell’economia altamente decentralizzata, alle sedi delle startup di Berlino.

“Quasi tutti noi abbiamo avuto brutte esperienze con la connessione internet… troppo instabile, troppo lenta, non disponibile ovunque”, ha detto Thilo Grösch, portavoce di una startup assicurativa che lavora da sette anni in diverse aziende della capitale. Grösch ha detto che in un lavoro precedente spesso ha dovuto lavorare da casa perché internet in ufficio non avrebbe funzionato.

Nella nuova serie di Netflix “How to Sell Drugs Online (Fast)”, basata sulla storia vera di un adolescente tedesco che ha creato un impero di spaccio online, nell’episodio pilota il protagonista maledice la sua connessione mobile.

I problemi di Internet in Germania sono radicati in una serie di fattori, secondo gli operatori di rete, le autorità di regolamentazione, i dirigenti aziendali e gli analisti del settore. Tra questi vi sono la grande estensione geografica del paese, una popolazione equamente distribuita, decenni di magri investimenti privati e severe regole fiscali e di contabilità pubblica che scoraggiano gli investimenti pubblici in infrastrutture.

Ma un fattore tecnico spicca: la dipendenza dal rame piuttosto che dalla fibra ottica per collegare gli utenti finali alla rete fissa. “L’intero problema in Germania è la mancanza di una strategia fiber-to-the-home da parte di Deutsche Telekom e di altri vettori”, ha detto Guy Peddy, analista di telecomunicazioni per Macquarie Research.

I giganti delle telecomunicazioni in Francia e Portogallo stavano già lanciando reti interamente in fibra all’inizio del decennio, in linea con un rapporto dell’Unione Europea del 2010 che raccomandava ai vettori nazionali di investire in fibra. Ma Deutsche Telekom, l’operatore dominante in Germania, aveva intrapreso una strada meno costosa nel 2012, aggiornando la sua rete in rame esistente attraverso una tecnologia chiamata vectoring. L’idea era quella di migliorare la velocità dei cavi in rame fino a 100 megabit al secondo riducendo le interferenze, un modo relativamente economico per rendere più veloce la connessione internet per i consumatori.

All’epoca, Deutsche Telekom aveva riconosciuto che alla fine avrebbe dovuto costruire una rete in fibra ottica. Ma Henrik Schmitz, un portavoce dell’azienda, ha detto di dover fare affidamento sul vectoring per raggiungere un obiettivo governativo, quello di avere l’80% delle famiglie con un accesso a velocità di download di almeno 50 megabit al secondo entro la fine del 2018, un obiettivo che Telekom dice che raggiungerà un anno dopo.

La fibra avrebbe permesso velocità più elevate, ma sarebbe stata disponibile solo per il 10-20% delle famiglie, ha detto Schmitz.

Molti clienti commerciali dicono che l’approccio vectoring li ha lasciati frustrati. Holger Ehrhardt, graphic designer e consulente IT per una società editoriale nello stato della Bassa Sassonia, ha detto che l’azienda ha deciso di investire in un server di sua proprietà, perché la fibra ottica non è disponibile e Deutsche Telekom è stata in grado di collegarli solo con una linea Internet da 25 megabit. “Deve avere qualcosa a che fare con le linee ‘antiche'”, ha detto.

Nel 2017, l’Agenzia Federale Tedesca per la Rete ha reso noto che il vectoring non era sufficiente, e che erano necessari ulteriori investimenti in cavi in fibra ottica per raggiungere gli obiettivi governativi. Nello stesso anno, il ministero tedesco dei trasporti ha chiesto che entro il 2025 siano ampiamente disponibili le velocità di download da dieci a venti volte superiori a quelle generate dal vectoring.

Deutsche Telekom ha risposto impegnandosi ad aggiungere fino a 60 mila chilometri di cavi in fibra ottica all’anno e a collegare il 90% della superficie della Germania con 5G entro il 2025, offrendo un traffico dati ad alta velocità a quei luoghi che la fibra non può raggiungere in tempo.

Ma i critici dicono che la Germania non si muove ancora abbastanza velocemente. “È troppo lento”, ha detto Hubert Barth, amministratore delegato di Ernst & Young Germany, a proposito dell’iniziativa gigabit internet. “Se sei davvero di prima classe mondiale nella produzione, avere una classifica al 33esimo posto nell’internet lavorativo non si adatta a quell’immagine”.

 

Articolo pubblicato su MF/Milano Finanza

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