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L’intelligenza artificiale non è (ancora) così intelligente

Nonostante le grandi promesse, l'intelligenza artificiale delude sul campo: nuovi studi evidenziano cali di produttività, fallimenti operativi e un divario crescente tra percezione e realtà. La Nota di James Hansen

 

È difficile trovare una novità tecnologica più discussa, più ‘strombazzata’ e anche più temuta dell’Intelligenza Artificiale. Esattamente come le macchine hanno in buona parte preso il posto dei muscoli umani nel campo del lavoro fisico, le nuove ‘macchine cerebrali’ dovrebbero — così si legge — prendere prima o poi il posto del cervello umano. In campi accuratamente circoscritti e governati da regole molto precise, l’AI fa infatti delle cose meravigliose. Gioca estremamente bene a scacchi, per esempio. Ora però, che si tenta di farle fare cose ‘reali’, serie, emergono dei limiti difficilmente superabili. Ne fornisce un esempio un recente studio dell’istituto di ricerca METR (Model Evaluation and Threat Research) di Berkeley, California, finalizzato a ottenere dei dati sull’incremento di produttività tra i programmatori di computer che utilizzano i sistemi AI per creare nuovi applicativi software.

L’esito dello studio non è stato affatto quello atteso… “Anzi, ci ha molto sorpreso”, osserva Beth Barnes, la responsabile del progetto di ricerca: “Gli sviluppatori pensavano di essere il 20% più veloci con i ‘tools’ AI, ma nei fatti erano invece il 19% più lenti quando avevano accesso all’Intelligenza Artificiale. Nella realtà, l’utilizzo dell’AI li ha resi marcatamente meno produttivi; stavano sprecando più tempo di quanto riuscissero a guadagnarne. La cosa forse più interessante è che i programmatori/soggetti erano assolutamente convinti del contrario…

Ne emerge che, per ora almeno, l’AI non è sufficientemente affidabile per dare gli esiti desiderati. Secondo un sondaggio condotto dall’IBM tra 2.000 capi azienda, 3 su 4 dei loro progetti di AI non sono riusciti a generare un ritorno sull’investimento – un esito per niente promettente. Un risultato altrettanto scoraggiante arriva dalla Carnegie Mellon University, dove ‘agenti’ AI – moduli semi-indipendenti di programmazione – non riuscivano a raggiungere l’obiettivo assegnato nel 65-70% dei casi. Il responsabile delle ricerche AI del Gartner Group, Erick Brethenoux, ha commentato ai giornali che: “Ad oggi, l’Intelligenza Artificiale non sta facendo il suo lavoro e dovrebbe lasciarci in pace…”.

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