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Quid Leonardo

Leonardo, Telespazio, Tas, Tim e Telsy a lavoro su Quid, la futura rete quantistica italiana

Finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma Digital Europe, il progetto Quid consentirà di progettare e realizzare la futura rete italiana della European Quantum Communication Infrastructure (EuroQCI).

 

Prende avvio il progetto Quid (Quantum Italy Deployment) per la realizzazione della rete di comunicazione quantistica in Italia.

Finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma Digital Europe, il progetto consentirà di progettare e realizzare la futura rete italiana della European Quantum Communication Infrastructure (EuroQCI). 

Dal giugno 2019, 26 stati membri dell’Ue hanno firmato la Dichiarazione EuroQCI, per collaborare con la Commissione, sostenuta dall’Agenzia spaziale europea (Esa), allo sviluppo di un’infrastruttura di comunicazione quantistica che copra l’intera Unione europea. L’iniziativa ha l’obiettivo di creare un’infrastruttura che integrerà tecnologie e sistemi quantistici nelle reti di comunicazione terrestre in fibra ottica, includendo un segmento spaziale, per assicurare una copertura completa in tutta l’UE e in altri continenti.

Nello specifico, l’obiettivo di Quid è estendere la rete di comunicazione quantistica a tutto il nord-est italiano, includendo la tratta di Roma, Padova, Trento e Trieste, che si aggiungerà a quella già esistente che comprende Torino, Milano Bologna, Firenze Napoli e Matera.

Il consorzio Quid riunisce le aziende italiane leader nel settore, i principali Istituti di ricerca coinvolti nella comunicazione quantistica, sia per il segmento terrestre che per il segmento spaziale, e le Università impegnate nell’innovazione e nella formazione. Tra le aziende figura Leonardo che fornirà contributo tecnologico nella realizzazione delle reti Quantum Metropolitane e nella loro interconnessione con l’Italian Quantum Backbone (Dorsale Quantum Italiana).

Tutti i dettagli.

LO SCOPO DELLA RETE EUROQCI

Scopo principale del progetto EuroQCI è la protezione delle infrastrutture critiche europee, come le istituzioni governative, il controllo del traffico aereo, le strutture sanitarie, le banche e le reti elettriche, da minacce informatiche, garantendo un livello di sicurezza al rischio cyber non raggiungibile con tecnologie convenzionali. Solo gli strumenti quantistici, infatti, sono in grado di rilevare la presenza di eventuali intercettatori malevoli sui canali di comunicazione.

COSA FARÀ QUID

Avvalendosi delle leggi della meccanica quantistica Quid garantirà comunicazioni sicure attraverso lo scambio di chiavi quantistiche crittografiche (Quantum Key Distribution), utilizzate sia per decifrare il messaggio inviato attraverso un canale classico, sia ad allertare in caso di attacchi di terze parti. Dunque si tratterà di un sistema di cifratura inattaccabile che permetterà al mittente e al destinatario della comunicazione di avere l’assoluta certezza che il messaggio non possa essere intercettato.

Inoltre, il progetto svolgerà attività di servizio attraverso lo sviluppo di reti metropolitane di comunicazione quantistica, collegate tra loro attraverso un’infrastruttura che copre il territorio italiano, l’Italian Quantum Backbone. Tale infrastruttura distribuisce, con stabilità e accuratezza senza precedenti, segnali di tempo e frequenza campione, usando fibre ottiche commerciali. In ogni rete di comunicazione quantistica metropolitana verranno effettuati scambi di chiave, come ad esempio in ospedali, banche e università, utilizzando sistemi di distribuzione quantistica di chiavi crittografiche.

LE RICADUTE PER L’ITALIA

Dunque, con il progetto QUID, l’Italia potrà contare sulla realizzazione di reti di comunicazione quantistica metropolitane (QMANs), collegate tra loro attraverso l’Italian Quantum Backbone, la dorsale quantistica che copre il territorio italiano da Torino a Matera, passando per Roma, Firenze e Napoli. In ogni QMAN verranno effettuati scambi di chiave quantistica tra un nodo e l’altro utilizzando il servizio Quantum Key Distribution (QKD).

IL CONSORZIO GUIDATO DALL’INRIM

Il consorzio è guidato dall’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM), e oltre alla partecipazione di Leonardo, Thales Alenia Space Italia e Telespazio, vede il coinvolgimento del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Cohaerentia, QTI, ThinkQuantum, TIM SPA, Telsy, Consorzio TOP-IX, Università degli Studi di Napoli Federico II, Politecnico di Milano, Università degli Studi dell’Aquila, Università La Sapienza di Roma, Università degli Studi di Padova e Università degli Studi di Trieste.

IL RUOLO DI LEONARDO NEL PROGETTO QUID

Come specifica la nota dell’azienda capeggiata da Roberto Cingolani, Leonardo con il QT (Quantum Technology) Lab, uno dei 12 laboratori del network dei Leonardo Labs, insieme alle joint venture Telespazio (67% Leonardo, 33% Thales) e Thales Alenia Space (67% Thales, 33% Leonardo) è impegnata, nell’ambito di QUID, alla realizzazione, tra l’altro, delle reti Quantum Metropolitane di Roma e Napoli, e alla loro interconnessione in fibra ottica con la dorsale nazionale. Questo consentirà, nel primo caso, l’inclusione delle principali aree meridionali dall’area napoletana, mentre, nel secondo caso, dalla città di Roma, la connessione con le aree industriali dell’Aquila e con il Centro spaziale del Fucino di Telespazio, che sarà l’infrastruttura di interfaccia e collegamento tra la rete nazionale e la componente satellitare di EuroQCI.

Il QT lab di Leonardo lavora anche alla realizzazione di connessioni ottiche in spazio libero che si aggiungeranno a quelle in fibra ottica per la realizzazione di link dedicati verso infrastrutture strategiche (come quella per la connessione sicura tra le sedi di Leonardo e Thales Alenia Space a Roma).

Infine, la presenza tra i partner del progetto dell’Asi e di Telespazio e l’interconnessione con il Centro di Geodesia Spaziale di Matera consentirà l’interoperabilità verso il segmento spaziale di una costellazione satellitare dedicata, anche in questo caso attraverso connessioni ottiche in spazio libero.

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