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Lavoratori Caldo

Quanto rischiano i lavoratori sotto il sole estivo

Nell’ambito del progetto nazionale Worklimate (Inail-Bric 2019) coordinato dall’Istituto per la bioeconomia del Cnr è stato sviluppato un prototipo di piattaforma previsionale di allerta per un primo screening dei rischi legati allo stress da caldo per i lavoratori.

 

In questi giorni buona parte dell’Italia è interessata da condizioni di stress da caldo che saranno particolarmente intense durante il fine settimana con ripercussioni importanti in ambiti particolarmente strategici come quello occupazionale.

Sul sito del progetto WORKLIMATE sono disponibili le mappe nazionali di previsione del rischio di esposizione occupazionale al caldo per alcuni profili di lavoratori non acclimatati al caldo.

Si segnala – nota un comunicato del Cnr – che soprattutto per questo fine settimana (e da valutare l’andamento per la prossima settimana), tutta la Pianura Padana, alcune zone della Sardegna, Sicilia e molte nell’entroterra del centro-sud saranno particolarmente critiche dal punto di vista termico per i lavoratori che svolgono un’attività fisica sia moderata (ad es. lavoro sostenuto con mani e braccia, come martellare chiodi, limare, ma anche guida di autocarri fuori strada, trattori o macchine per costruzione, spingere o tirare carri leggeri o carriole) che intensa (quindi lavoro intenso con braccia e tronco, portare materiale pesante, segare, piallare o scalpellare legno duro, o ancora spingere o tirare carri e carriole con carichi pesanti, per fare alcuni esempi) in condizioni soprattutto di esposizione al sole ma anche all’ombra.

Tali situazioni possono essere particolarmente delicate in quanto rappresentano le prime vere condizioni di caldo della stagione che si verificano quando la popolazione non è ancora acclimatata. L’acclimatazione al caldo è infatti un processo che per essere efficace richiede in genere almeno una settimana di esposizione a temperature elevate. In queste condizioni ci potrebbero essere situazioni di sudorazione elevata e pertanto si consiglia di sorseggiare acqua frequentemente. Bere solo se si ha sete può andare bene nei giorni freschi, ma nei giorni caldi come quelli che stiamo vivendo i lavoratori devono fare massima attenzione al proprio livello di idratazione e bere prima di avvertire la sete. È bene mantenere alto il livello di idratazione anche al di fuori dell’orario di lavoro. In sintesi, è necessario bere prima di iniziare il lavoro, durante la pausa a metà giornata, a fine giornata lavorativa e bere 1 bicchiere (circa 250 ml) di acqua ogni 15-20 minuti, ovvero circa 1 litro per ogni ora di lavoro svolta.

Altre indicazioni utili per i lavoratori consistono nell’aumentare il numero di pause in luoghi ombreggiati e preferibilmente ventilati, ricordando che il pianificare pause brevi ma frequenti non causa perdite di produttività, ma anzi, è in assenza di pause pianificate che i lavoratori lavorano più lentamente e in maniera meno efficiente; rinfrescarsi bagnandosi frequentemente le braccia e il viso con acqua fresca; è inoltre fortemente consigliato valutare con il datore di lavoro la modifica dell’orario lavorativo programmando le attività più intense negli orari più freschi; evitare di lavorare da soli, in modo da non essere lasciati soli in caso di insorgenza di segni e sintomi di malattie da calore fino all’arrivo dei soccorsi.

In caso in cui siano presenti fattori di vulnerabilità/suscettibilità individuale (ad es. nel caso si soffra di alcune patologie croniche) allora sarà importante essere informati sui sintomi a cui prestare attenzione e sulle procedure di intervento in caso di malore da caldo. Sarà bene, inoltre, segnalare al medico curante o al medico competente eventuali peggioramenti del proprio stato di salute.

lavoratori caldo
Previsione del rischio caldo per lavoratori non acclimatati al caldo esposti al sole e impegnati in attività fisica intensa sulla base del prototipo di piattaforma previsionale del progetto WORKLIMATE.

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