skip to Main Content

Aeronautica

L’Aeronautica militare strattona i Servizi segreti?

La burocrazia rallenta disponibilità dati di intelligence. Ne è convinto il generale di Squadra aerea Luca Goretti, capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare, nel corso dell’audizione in commissione Difesa alla Camera parlando delle linee programmatiche della forza armata. Ecco che cosa ha detto

 

La burocrazia rallenta la disponibilità dati, collegati all’operatività dell’Aeronautica.

Spesso la burocrazia “porta via tempo” quando invece serve disporre subito di dati sensibili, dati di intelligence che sono poi da collegare all’operatività nei cieli. È quanto ha sostenuto il capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare, generale Luca Goretti, in audizione in commissione Difesa alla Camera lo scorso 8 marzo.

E a proposito di Difesa, il generale Goretti ha aggiunto la necessità di una cabina regia unica per tutelare il dominio cyber, quello “più trasversale in assoluto”. Tra le altre questioni, il capo di SMA ha anche sottolineato la necessità di affiancare l’addestramento all’ingegneria aerospaziale dell’industria italiana che è sicuramente di eccellenza.

Tutti i dettagli sull’audizione del capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare.

LE OPERAZIONI AEREE RICHIEDONO DISPONIBILITÀ IMMEDIATA DEI DATI

Per quanto riguarda i tempi di intervento più rapidi, “spesso la burocrazia porta via tempo” rimarca il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare. Nel settore dell’intelligence, la necessità di avere informazioni passa per processi molto lunghi e forse sono retaggio di una storia del passato che andrebbe modificata” sottolinea il generale Goretti.

Si ricorda che l’intelligence è lo strumento di cui lo Stato si serve per raccogliere, custodire e diffondere ai soggetti interessati, siano essi pubblici o privati, le informazioni rilevanti per la tutela della sicurezza delle Istituzioni, dei cittadini e delle imprese. Nel nostro Paese tale compito, con la legge 124/2007, è stato affidato al Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS), il cui Direttore generale è nominato direttamente dal Presidente del Consiglio dei ministri, e alle due agenzie operative che si occupano delle dimensioni interna (AISI) ed esterna (AISE) della sicurezza nazionale.

“Con i rapporti di amicizia che abbiamo con il comparto della sicurezza riusciamo in tempo reale a passarci i dati” rassicura il numero uno dell’Arma azzurra, “ma la burocrazia resta, forse snellire questi processi potrebbe essere un’opportunità” ribadisce il generale Goretti.

“Spesso e volentieri chiediamo dei dati e perdiamo tempo – ha spiegato Goretti -, peccato che questi dati servono ora, la dinamicità delle operazioni aeree richiede anche un cambiamento degli ordini di operazioni e il dato conta moltissimo”.

Oggi “vince chi è il detentore dei dati, chi è in grado di possedere informazioni, e vince chi è in grado di impedire che altri abbiano i dati”. Di qui l’esigenza di una “osmosi di informazioni di dati”, ha detto ancora Goretti.

SPAZIO NUOVO DOMINIO DI CONFRONTO

A proposito di nuove sfide, il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica ha sottolineato che “lo spazio è il nuovo dominio di confronto” e la forza azzurra “è pronta a valorizzare il proprio personale in questo nuovo scenario”. Ovviamente “si impone di intraprendere un nuovo processo produttivo”, bisogna affiancare adeguati livelli di difesa e deterrenza “anche nei confronti di minacce di nuovo tipo” e lo spazio è un “nuovo campo di competizione e confronto, e l’Aeronautica è attore protagonista nella misura in cui è chiamata ad operare”.

NECESSARIA UNA CABINA REGIA UNICA PER TUTELARE IL DOMINIO CYBER

“In tale quadro articolato generale, è impensabile non considerare la rapida evoluzione nel dominio più trasversale in assoluto, quello cyber” evidenzia il generale Goretti. “Le innovazioni normative e organizzative recentemente introdotte in ambito cyber, su tutte la costituzione dell’Agenzia nazionale per la cybersicurezza” hanno determinato un naturale punto di svolta.

Pertanto serve un’unica cabina di regia per dotare l’Italia di un ‘ombrello’ protettivo nel cyber, così da “evitare duplicazioni inutili” in un settore in cui elevata competenza e professionalità sono difficili da creare in pochi minuti, e questa deve essere dello Stato maggiore della Difesa. È quanto ha sottolineato il generale Goretti aggiungendo che “Non bisogna procedere a compartimenti stagni” sottolineando che questa cabina di regia va messa a sistema con tutto ciò riguardante la tutela nel cyber. Il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica ha anche aggiunto “possiamo trovare società esterne affiliate che provino a entrare nei sistemi di protezione e così si può verificare, attraverso appunto la cabina di regia, se resistono o meno”.

FORZE TERRA E MARE VULNERABILI SENZA OMBRELLO DELL’AERONAUTICA MILITARE

Ma senza un controllo dei cieli, “anche le forze di terra e di mare diventano vulnerabili. È impensabile operare senza un adeguato ‘ombrello’ protettivo” ha messo in luce il generale Luca Goretti, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, in audizione in commissione Difesa alla Camera. “È imperativo programmare oggi – ha aggiunto – un sistema di ammodernamento aereo di nuova generazione”, e questo vale sia per i caccia che per i velivoli cosiddetti ad ‘ala rotante’, cioè gli elicotteri, a proposito dei quali occorre pensare da subito a un nuovo modello che sia in grado di rispondere alle nuove esigenze. Goretti ha anche espresso la necessità di far crescere le competenze del personale della forza azzurra, personale che dovrà crescere nei numeri. Inoltre, “far crescere la nostra industria” aerospaziale, che già presenta delle eccellenze.

L’IMPORTANZA DEL PROGRAMMA GCAP CON REGNO UNITO E GIAPPONE

La recente collaborazione sottoscritta con Regno Unito e Giappone nell’ambito del Gcap “nasce dalla naturale esigenza di sostituire macchine obsolete. La tecnologia è il sangue che scorre nell’Aeronautica militare poiché lo strumento aeronautico vive grazie a questo. Per essere rilevanti, difendersi o essere alla pari degli altri il software è la chiave di volta del velivolo militare: occorre far crescere la nostra industria che creare dispositivi efficaci da mettere dentro la scatola” aereo, ha dichiarato il generale.

AERONAUTICA MILITARE: PERCHÉ SERVONO PIÙ F-35

Infine, per raggiungere la Superiorità Aerea, l’Aeronautica Militare chiede un’inversione di tendenza rispetto alle scelte fatte in passato, riportando rapidamente le flotte F-35 ed Eurofighter, “almeno al numero di velivoli che erano stati studiato attentamente prima del 2012.” [Qui l’approfondimento di Startmag Perché servono altri F-35. Parola di Goretti (AM)]

“I caccia F-35 e F2000 (Eurofighter Typhoon) si rivelano ancora dotazioni “vincenti” e serve quindi “una inversione di tendenza rispetto a scelte del passato” che puntavano a una riduzione di questi velivoli” ha sottolineato il vertice dell’Aeronautica Militare.

Back To Top