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Chip Stellantis

Ecco la strategia dell’Unione europea per i semiconduttori

Bruxelles presenta una strategia per i semiconduttori: chiamato 2030 Digital Compass, il piano stabilisce l'obiettivo per il blocco di produrre un quinto dei chip all'avanguardia a livello globale entro la fine del decennio

 

L’Ue vuole coprire un quinto della produzione globale di semiconduttori alla fine di questo decennio, come parte degli sforzi per ridurre la sua dipendenza dai fornitori non europei.

Il piano dell’Unione europea, chiamato “2030 Digital Compass”, arriva in un momento in cui la pandemia da Covid-19 ha mostrato la dipendenza del blocco dei 27 dalle tecnologie chiave di proprietà di società cinesi e statunitensi.

Oggi presenteranno il piano il vicepresidente della Commissione europea Margrethe Vestager e il commissario all’Industria Thierry Breton.

Tutti i dettagli.

IL PIANO 2030 DIGITAL COMPASS

Il piano tiene conto dell’importanza dei semiconduttori, utilizzati nelle auto connesse, negli smartphone, nei dispositivi collegati a Internet, nei computer ad alte prestazioni e nell’intelligenza artificiale, e del fatto che la recente carenza globale di semiconduttori ha portato all’arresto di diverse fabbriche di automobili in tutto il mondo.

L’UE PUNTA A PRODURRE ALMENO IL 20% DI SEMICONDUTTORI

Secondo una bozza del piano visionata da Bloomberg, i funzionari vogliono garantire che almeno il 20% dei semiconduttori all’avanguardia del mondo in termini di valore siano prodotti in Europa entro la fine del decennio. Il documento, che potrebbe ancora cambiare, dovrebbe essere presentato la prossima settimana dalla Commissione Europea, organo esecutivo del blocco.

COMPETERE CON TSMC e SAMSUNG

Secondo Bloomberg, l’Ue vuole produrre chip più veloci dei semiconduttori a 5 nm più efficienti realizzati dai leader del settore Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. (Tsmc) e Samsung Electronics Co.

GLI ALTRI OBIETTIVI

Il piano Digital Compass delinea gli obiettivi digitali dell’Ue per il prossimo decennio. Come parte di ciò, mira anche a implementare 10.000 strutture climaticamente neutre per garantire alle aziende un rapido accesso ai servizi dati.

Inoltre il piano raccomanda di investire nelle tecnologie quantistiche. Quest’ultime potrebbero essere infatti un punto di svolta nello sviluppo di nuovi farmaci e per accelerare il sequenziamento del genoma.

“Il nostro livello di ambizione proposto è che entro il 2025, l’Europa avrà il primo computer con accelerazione quantistica che aprirà la strada affinché l’Europa possa essere all’avanguardia delle capacità quantistiche entro il 2030”, afferma il documento.

TRA CUI UNA PROPRIA INFRASTRUTTURA CLOUD

Nel piano di Bruxelles si cita anche l’intenzione di sviluppare la propria infrastruttura cloud (il progetto Gaia-X). La Commissione europea punta anche a raddoppiare il numero di unicorni, ovvero società con una valutazione di 1 miliardo di dollari, nello stesso periodo.

RIGUARDO ALLA CONNETTIVITÀ

Il piano della Commissione punta inoltre a coprire tutte le famiglie europee con una rete Gigabit entro il 2030, con tutte le aree popolate coperte dal 5G.

La Commissione rileva che l’attenzione dovrebbe essere concentrata sul lancio di tecnologie fisse e mobili, tra cui 5G e 6G.

Come rileva EurActiv, in termini di obiettivi di connettività, in particolare per le tecnologie mobili di prossima generazione, l’Ue è rimasta ampiamente al di sotto della soglia negli ultimi mesi.

I PROSSIMI PASSI

Tuttavia, Bloomberg puntualizza come nel documento non si spieghi come si prevede di raggiungere questi obiettivi.

Si parla comunque di istituire un sistema di monitoraggio per misurare se l’Ue e i suoi Stati membri stanno raggiungendo gli obiettivi e la Commissione pubblicherà una relazione annuale che ne dettaglia i progressi.

Il piano della Commissione avrà bisogno dell’approvazione dei paesi membri dell’Ue e del Parlamento europeo prima di poter essere attuato.

L’IMPORTANZA DEI SEMICONDUTTORI

Con questo piano la Commissione europea punta a garantire la “sovranità” digitale dagli Stati Uniti e dall’Asia e i semiconduttori giocano un ruolo chiave.

La guerra Cina-Usa passa anche (e soprattutto) sui chip.

A fine febbraio il presidente degli Stati Uniti Biden ha ordinato una revisione delle catene approvvigionamento per ridurre la dipendenza dai rivali (Cina in primis) per quattro settori. Tra questi quello dei semiconduttori.

La settimana scorsa una commissione per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti ha raccomandato al Congresso di rafforzare i “punti di strozzatura” sulla tecnologia di produzione di chip. L’intento è impedire alla Cina di superare gli Usa nei semiconduttori nei prossimi anni.

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