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Tiktok Texas

La passione di Repubblica per TikTok

L'app cinese TikTok è una fonte di notizie sempre più popolare. E il quotidiano diretto da Maurizio Molinari si sta dimostrando il più agguerrito a presidiare l’arena social...

TikTok non è solo uno dei social più popolari ma anche la piattaforma attraverso la quale sempre più giovani ricevono le loro notizie.

Tra gli adulti americani, la dipendenza da TikTok per i contenuti delle notizie è quasi triplicata dal 2020, passando dal 3% al 10% negli ultimi due anni. Secondo un nuovo studio del Pew Research Center, più di un quarto degli adulti statunitensi sotto i 30 anni usa regolarmente TikTok per le notizie, riporta Quartz. Fenomeno certificato anche dal Reuters Digital News Report 2022, condotto in 46 Paesi: fra gli Under 25 si diffonde l’utilizzo della piattaforma TikTok anche per informarsi.

Se il Washington Post è stata una delle prime grandi testate giornalistiche statunitensi ad avere una presenza su TikTok nel 2019, in Italia il 12 ottobre 2020 La Repubblica è sbarcata sulla piattaforma con il suo primo video. Tutto quello che succede (e vi riguarda) è lo slogan scelto dalla redazione multimediale delle testate del Gruppo Gedi. A distanza di quasi tre anni, il profilo registra quasi 300mila followers e 13 milioni di “Mi piace”.

La scorsa estate il gruppo editoriale Gedi (Repubblica e Stampa) ha annunciato di aver perfezionato l’acquisto del 30% del capitale della società Stardust, società specializzata nella produzione e distribuzione di contenuti digitali sui social media per i più giovani, con l’”obiettivo dichiarato di raggiungere e coinvolgere un pubblico nuovo, sempre più rilevante ma distante da quello dei media tradizionali”.

E pare che questa strategia abbia già dato i suoi frutti: Repubblica è stata la testata leader su TikTok in Italia nel mese di settembre 2022.

Tutti i dettagli.

COME SPOPOLA TIKTOK COME MEZZO D’INFORMAZIONE

Dunque, secondo i dati ripresi da Quartz, un quarto degli adulti statunitensi sotto i 30 anni ora riceve le notizie da TikTok. Oggi, l’app di video brevi e la sua società madre cinese ByteDance, stanno prosperando nonostante abbiano perso l’accesso al suo mercato più grande, l’India, a causa delle tensioni militari tra Cina e India, così come l’escalation delle preoccupazioni del governo degli Stati Uniti sulla sicurezza nazionale e sulla privacy dei dati, sottolinea la testata americana.

Nonostante la sua popolarità, TikTok spesso non è una fonte affidabile di notizie. Come molte altre piattaforme, TikTok è pieno di teorie del complotto, disinformazione politica e disinformazione sulla salute. Ha anche affrontato crescenti critiche su come modera i contenuti, rileva Quartz.

LE TESTATE PUNTANO IL POPOLO GIOVANE DELLA PIATTAFORMA

Tuttavia, il ruolo di TikTok nella distribuzione delle notizie è ancora in evoluzione, afferma Andrew Grant, portavoce di Pew. Per ora, una quota maggiore dell’audience di Twitter si affida ancora alla piattaforma per le notizie (53%), mentre solo il 33% degli utenti di TikTok si affida al social network, paragonabile a Reddit (37%) o YouTube (30%).

I GIORNALI USA SBARCANO SU TIKTOK

Ciò non ha impedito alle testate giornalistiche statunitensi di affluire su TikTok per raggiungere un nuovo pubblico. Il Washington Post è stata una delle prime grandi testate giornalistiche statunitensi ad avere una presenza su TikTok nel 2019. Per ora, l’account TikTok del Post è principalmente un modo per familiarizzare i giovani con il giornale, ha affermato il video reporter senior Dave Jorgenson, nel 2019, offrendo battute e commenti alle notizie.

Oltre il Post, anche Guardian, CNN, CBS e Radio Disney sono stati tra i primi nel mondo a far decollare il servizio di informazione sull’app cinese.

CHE SUCCEDE IN ITALIA…

E in Italia testate giornalistiche e quotidiani online hanno un account pubblico su TikTok e risultano anche molto attivi. Nel mese di settembre 2022 la testa leader su TikTok per views è La Repubblica. Il dato (fonte Comscore) è stato diffuso dall’Upa (Utenti pubblicità associati) durante l’evento Influencer Marketing 2022 dello scorso 18 ottobre. Nella rilevazione, Repubblica primeggia per numero di visualizzazioni totali (quasi 18 milioni) e anche per numero di visualizzazioni per singolo video (una media di circa mezzo milione).

E come ha sottolineato la stessa Repubblica, è l’unica “testata tradizionale in una classifica in cui per il resto compaiono solo brand nativi digitali come Fanpage o Torcha”. Vero è che nella competizione non figuravano ancora Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano, Avvenire: testate che fino allo scorso autunno non avevano, per scelta, un account TikTok ufficiale, pur essendo presenti con forza su altri social network, Instagram per primo.

 

Ma nel frattempo, dalla classifica Comscore del settembre 2022, la situazione è cambiata: anche il Fatto Quotidiano (53mila followers) e Corriere della Sera (61,9 mila followers) hanno aperto un canale TikTok. Ferma a soli 20mila followers resta La Stampa (altra testata del gruppo Gedi) e si difende invece Il Sole 24 Ore: 96,6 mila Followers e oltre 334mila Mi Piace.

L’IMPEGNO DI REPUBBLICA

Ma La Repubblica si sta dimostrando il quotidiano più agguerrito a presidiare l’arena social.

Come spiega la stessa testata diretta da Maurizio Molinari “Per questo nuovo pubblico, che si informa esclusivamente sullo smartphone e chiede brevità e chiarezza, Repubblica ha creato formati dedicati: i video simbolici, come quelli delle occupazioni dei licei, delle proteste in Iran, o anche delle gaffe di re Carlo, sono diventati virali e hanno alimentato il dibattito tra i follower. Le videoschede, con il volto del giornalista in primo piano e le scritte in sovrimpressione, li hanno guidati nei passaggi più importanti della campagna elettorale. L’algoritmo di TikTok è radicalmente diverso da quello di tutti gli altri social”.

E l’editore Gedi non vuole trovarsi impreparato nella conquista di questo nuovo pubblico.

L’ACQUISIZIONE DI STARDUST

Lo scorso luglio il gruppo Gedi ha perfezionato l’acquisto del 30% del capitale della società Stardust, aggiungendo un tassello fondamentale nella propria strategia di sviluppo nella produzione di contenuti digitali distribuiti attraverso le piattaforme social.

Con opzione per salire al 60-100% nel periodo 2023-2025 ( e facoltà di esercitare sin d’ora ampi diritti di rappresentanza nella governance della società), il gruppo che fa capo alla Exor della famiglia Agnelli-Elkann prova a puntare  su una fascia d’età strategica (ma lontana dell’editoria tradizionale) attraverso social e influencer. “Unendo le consolidate capacità editoriali e creative di Gedi al presidio nativo che Stardust assicura sulle nuove piattaforme digitali potremo ora realizzare prodotti innovativi e moltiplicare l’efficacia del portafoglio esistente” commenta l’ad di Gedi, Maurizio Scanavino.

COSA FA LA STARTUP GUIDATA DA GIACOMINI

Nel maggio 2020, Simone Giacomini, insieme ad Antonino Maira e Fabrizio Ferraguzzo hanno fondato Stardust, la prima azienda italiana nata con l’idea di evolvere l’influencer marketing partendo dal principio: “People are Media”. La Società produce oggi circa 1.200 contenuti originali al giorno. Conta su oltre 500 creator, influencer e ambassador, la cui attività genera oltre 15 miliardi di visualizzazioni all’anno e 20 milioni di interazioni al mese. Nel 2021 Stardust ha gestito circa 300 campagne social per 70 Brand.

Definita la “fabbrica degli influencer”, Stardust ha dato vita alla Stardust House, prima content house italiana e straordinario hub di creator in Brianza dove i talent vivono insieme mettendo in connessione brand e large audience.

A febbraio 2021 la società ha lanciato Starworks, la prima academy per la formazione di nuovi influencer.

E ora Gedi punta a conquistare la Generazione Z e Millennials. “Con Stardust la nostra strategia digitale compie un deciso passo in avanti perché ci permette di distribuire a nuove audience i nostri contenuti – in ambito news, audio e intrattenimento – e di approfondire le dinamiche e i linguaggi propri di comunità digitali finora non raggiunte dall’offerta di Gedi” aveva illustrato in occasione dell’annuncio l’ad di Gedi Maurizio Scanavino.

L’AZIONARIATO

Nel 2021 in Stardust è entrato anche il Fondo Alchimia di Paolo Barletta che ne ha acquisito il 34%. L’operazione di Gedi si è resa possibile proprio rilevando quote da alcuni business angel e da Alchimia la cui presenza nel capitale scende così al 17,5%. Dunque ora il 30% è in mano di Gedi, il 5% al fondo Falcon e il resto ai fondatori. Tra i soci di minoranza (con quote inferiori all’1%) figurano anche Francesca Chillemi, Antonino Maira, Stefano Rosso, Jennifer Giada Giraldi, Raluca Petronela Vatavu e Valentina Provani.

I NUMERI DEL 2021

Il bilancio di esercizio 2021 si è chiuso con ricavi pari a 590mila euro. L’utile si attesta a 832 euro. I costi della produzione sono pari a 607mila euro. La Stardust ha un totale debiti pari a 242mila euro.

 

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