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La giravolta di Apple a favore dei consumatori: la Mela sostiene il Repair Act

Dopo aver ostacolato progetti di legge analoghi, Apple cambia registro e decide di appoggiare il Repair Act californiano. L'azienda però detta le sue condizioni

Cambio di strategia di Apple sul Repair Act californiano (ma di leggi simili ne è ormai pieno il mondo, c’è un corpus analogo pure in Europa). Cupertino si è rivelata infatti a favore del progetto normativo, dopo avere osteggiato norme analoghe.

Lo ha fatto sapere via social la senatrice californiana Susan Talamantes Eggman, promotrice della norma e destinataria di una e-mail nella quale Apple afferma di appoggiare la proposta di legge SB 244, che prevede l’obbligo per i produttori di fornire ai clienti e alle officine di riparazione indipendenti gli strumenti, i manuali e le parti appropriate per riparare i dispositivi elettronici e gli elettrodomestici danneggiati.

 

I REPAIR ACT STATUNITENSI

Dopo essere passata al Senato nel mese di maggio, la legge SB 244 della California è ora diretta all’Assemblea dello Stato californiano. Se approvata, si aggiungerebbe al crescente numero di leggi sul diritto alla riparazione approvate in altri Stati statunitensi, tra cui Minnesota e Colorado.

L’anno scorso New York ha approvato una legge sul diritto alla riparazione, ma prima di essere firmata, annota oggi The Verge, è stata pesantemente emendata per concedere ai produttori OEM alcune comode eccezioni e scappatoie.

E IN EUROPA?

Lo scorso marzo la Commissione europea ha adottato una nuova proposta relativa a norme comuni che promuovono la riparazione dei beni, nella speranza che sostituzione cessi di essere privilegiata rispetto alla riparazione in caso di difetti insorti nei prodotti.

La proposta introduce un nuovo “diritto alla riparazione” per i consumatori, sia nell’ambito della garanzia legale sia al di là di tale garanzia. Nell’ambito della garanzia legale i venditori saranno tenuti a offrire la riparazione, tranne quando è più costosa della sostituzione.

Al di là della garanzia legale i consumatori disporranno di una nuova serie di diritti e strumenti che renderanno la riparazione un’opzione facile e accessibile:

  • il diritto dei consumatori di chiedere ai produttori la riparazione di prodotti tecnicamente riparabili ai sensi del diritto dell’UE, ad esempio lavatrici o televisori. Questo diritto garantirà che i consumatori possano sempre rivolgersi a qualcuno quando scelgono di riparare i prodotti e incoraggerà i produttori a sviluppare modelli di business più sostenibili;
  • l’obbligo dei produttori di informare i consumatori sui prodotti per i quali sono tenuti a fornire la riparazione;
  • una piattaforma online per la riparazione che consentirà di mettere in contatto i consumatori con i riparatori e i venditori di beni soggetti a ricondizionamento presenti nella loro zona. Questa piattaforma permetterà di effettuare ricerche per luogo e norme di qualità, aiutando i consumatori a trovare offerte interessanti e aumentando la visibilità dei riparatori;
  • un modulo europeo di informazioni sulla riparazione, che i consumatori potranno richiedere a qualsiasi riparatore e che garantirà la trasparenza delle condizioni di riparazione e del prezzo e renderà più facile per i consumatori confrontare le offerte di riparazione;
  • sarà elaborata una norma di qualità europea per i servizi di riparazione per aiutare i consumatori a individuare i riparatori che si impegnano a offrire una qualità superiore. Questa norma per una “riparazione facile” sarà aperta a tutti i riparatori in tutta l’UE che intendono impegnarsi a favore di norme minime di qualità, basate ad esempio sulla durata o sulla disponibilità dei prodotti.

COSA CHIEDE APPLE IN CAMBIO

Ma torniamo oltreoceano. “La legge definitiva della California sul diritto alla riparazione dovrebbe bilanciare l’integrità, l’usabilità e la sicurezza fisica dei dispositivi con il desiderio dei consumatori di poter riparare, anziché sostituire, un dispositivo quando questo necessita di una riparazione”, è l’auspicio che Apple fa emergere nella lettera inviata al senatore Eggman. “Una legislazione che bilanci correttamente queste preoccupazioni assicura che i produttori siano in grado di rispettare la legge proteggendo i consumatori e i loro dispositivi”.

E non è il solo paletto inserito dalla Mela morsicata. L’azienda aggiunge che continuerà a sostenere il disegno di legge “a patto che continui a fornire protezioni per i clienti e gli innovatori”, tra cui l’obbligo per “i fornitori di riparazioni di rivelare l’uso di parti non originali o usate”. Inoltre vuole “garanzie che il disegno di legge non minacci la sicurezza dei consumatori e dei dati” imponendo ai produttori di disabilitare le funzioni di sicurezza dei dispositivi per le officine di riparazione.

LA GIRAVOLTA DI APPLE SUL REPAIR ACT

Si tratta di una vera e propria inversione a “U” nella linea tenuta finora dal colosso dell’elettronica che non ha mai visto di buon occhio l’ipotesi di fornire gli strumenti idonei ad aprire i suoi dispositivi e tanto meno i pezzi di ricambio.

Ma è una inversione non troppo improvvisa, avvisaglie in tal senso si erano già intraviste col programma di auto-riparazione per vari dispositivi, tra cui l’iPhone 14 e i MacBook dotati di M2. L’iPhone 14 è stato reso più facile da riparare e si dice che anche l’iPhone 15 Pro sarà più facile da riparare.

“Apple sostiene la legge californiana sul diritto alla riparazione, in modo che tutti i californiani abbiano un accesso ancora più ampio alle riparazioni, proteggendo al contempo la loro sicurezza, la loro protezione e la loro privacy”, ha dichiarato Apple in un comunicato a The Verge. “Creiamo i nostri prodotti per durare nel tempo e, se mai dovessero essere riparati, i clienti Apple hanno a disposizione una gamma crescente di opzioni di riparazione sicure e di alta qualità”.

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