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Klesser

Kessler, cosa fa la fondazione che ha assistito il Cts nel report dibattuto

Tutti i dettagli sulla Fondazione Bruno Kessler che ha fornito a Cts e governo i modelli previsionali alla base della fase 2. Fatti e interrogativi

Le 22 pagine del documento del CTS su tutto quello che potrebbe accadere con una riapertura veloce dell’Italia hanno fatto discutere negli ultimi giorni. I dati allarmistici sono stati smentiti da studi di ricerca, professori universitari, politici e manager (qui l’approfondimento di Start Magazine).

I modelli previsionali finiti sul tavolo del Governo sono stati elaborati da Iss, Ministero della Salute, Fondazione Bruno Kessler e Inail.

Cosa fa la Fondazione Kessler? Qual è stato, in particolare, il ruolo della fondazione? Su cosa la fondazione si è basata per elaborare i dati?

Domande alle quali si aggiunge un interrogativo che solca le chat di addetti ai lavori e anche di ambienti governativi: come e perché è stato scelto un ente privato per un report del genere?

DI COSA SI E’ OCCUPATA LA FONDAZIONE KESSLER

Partiamo dal ruolo della fondazione Kessler nel lavoro del documento del Cts (Consiglio tecnico-scientifico). L’ente ha realizzato, secondo quanto si evince dalla conferenza stampa sull’andamento epidemiologico dell’epidemia da SarCov2 all’ISS, i modelli previsioniali per i settori lavoro (con Inail) e scuola, partendo dall’analisi di alcuni parametri chiave che regolano la trasmissione. Ovvero, il numero di riproduzione di base e il tempo di generazione.

LA LOGICA DELLA RICERCA

Come nasce il modello previsionale sviluppato dalla fondazione? Lo ha spiegato in conferenza stampa Stefano Merler dell’Istituto Bruno Kessler. “Non abbiamo fatto nessuna assunzione del modello che non si sia basata su fatti. Tutto quello che c’è nel modello viene da quello che conosciamo, con la sua incertezza, dall’epidemia”, ha detto Merler.

“Non abbiamo inventato nulla”, aggiunge Merler: “Abbiamo fatto degli studi”. Studi fatti in fase iniziale “con la Regione Lombardia”, specifica.

“A noi ci è stato chiesto di occuparci del mondo del lavoro e del mondo della scuola. È chiaro che dovevamo mettere degli ingredienti che ci permettessero di dire qualcosa su questi ambienti”, ha aggiunto Merler: “Dati che ci dicono con quante persone veniamo in contatto” nei luoghi che frequentiamo.

LA FONDAZIONE

La fondazione, con sede a Trento, è stata fondata il 24 novembre 2006 dalla Provincia autonoma di Trento e si occupa di ricerca scientifica. L’Istituto nasce, secondo quanto si legge nell’atto costitutivo, con l’obiettivo di continuare “gli scopi e le attività dell’Istituto Trentino di Cultura”.

LE ATTIVITA’

Nonostante la giovane età, l’istituto – si legge sul sito – è “frutto di una storia lunga più di mezzo secolo”, con 2 poli scientifici, uno dedicato alle tecnologie e all’innovazione e uno alle scienze umane e sociali, più di 400 ricercatrici e ricercatori per 7 centri di ricerca (Centro per le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione, Centro Materiali e Microsistemi, Centro di Ricerca e Sperimentazione della telecomunicazione per le comunità in rete, Centro Europeo per gli Studi Teorici in Fisica Nucleare e Settori Collegati, Istituto Storico Italo-Germanico, Istituto per la Ricerca Valutativa sulle Politiche Pubbliche, Centro per le Scienze Religiose).

E’ tra i progetti speciali che troviamo il legame tra Fondazione Kessler e sanità: progetto IRCS-HTA su Innovazione e Ricerca Clinica e Sanitaria per l’Health Technology Assessment; e Accordo Quadro CNR-FBK.

I MEMBRI DELLA FONDAZIONE

Presidente della Fondazione, dal 2014, è Francesco Profumo, già presidente del Consiglio dell’Agenzia Spaziale Europea (2012-2013) e nel governo Monti ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca (2011-2013). Profumo ieri è stato rieletto presidente della Compagnia di San Paolo (primo azionista di Intesa Sanpaolo con il 6,79%)

Segretario generale della Fondazione, dal 2009, è Andrea Simoni, che ha svolto in passato il ruolo di ricercatore presso l’Istituto Trentino di Cultura. Presidente del Comitato scientifico è Maurizio Sobrero.

CHI SOSTIENE LA FONDAZIONE SOSTENITORI

Tra coloro che sostengono la Fondazione Kessler ci sono la Provincia autonoma di Trento (Fondatore, come scritto sopra), il Comune di Trento, il Comune di Rovereto, la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura della Provincia di Trento, la Confindustria di Trento, la Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto e la Federazione Trentina della Cooperazione.

Dice un addetto ai lavori a Start: “Kessler ha 7 centri di ricerca ma nessuno si occupa di sanità. Inoltre se un ente privato deve collaborare con le istituzioni – peraltro con modelli previsionali così sofisticati e che hanno un impatto politico-istituzionale rilevantissimo – ci deve essere un bando pubblico o un affidamento diretto motivato”.

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