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Inwit Torri Wind-3 Persidera Inwit Tim Vodafone

Inwit, cosa succederà dopo le telefonate di Tim e Vodafone

La vendita di azioni Inwit da parte di Tim e Vodafone. I riflessi in Borsa per Inwit. E i report degli analisti

Novità per Inwit. Tim e Vodafone hanno venduto l’8,6% di Inwit: le due società di telecomunicazioni portano la loro partecipazione nella società delle torri dal 37,5% al 33,2%, incassando 400 milioni ciascuna. Ecco i dettagli dell’operazione, i riflessi sul titolo a Piazza Affari e i report degli analisti.

CHE COSA SUCCEDE IN BORSA A INWIT

Inwit si allinea al prezzo di vendita delle quote detenute da Tim e Vodafone, appena conclusa, con un accelerated book-building riservato a investitori istituzionali. Il titolo, che non ha fatto prezzo in apertura, scende ora del 10,34% a 9,61 euro per azione, dopo un minimo a 9,31, con volumi già pari a oltre il doppio della media giornaliera dell’ultimo mese (2,4 mln di pezzi passati di mano a fronte di una media di 1,1 mln), nota Radiocor-Sole24Ore. Il titolo ieri aveva chiuso a 10,73 euro.

LA CESSIONE DEL CAPITALE

Tim e Vodafone hanno venduto ciascuna 41,7 milioni di azioni di Inwit, pari al 4,3% del capitale, al prezzo di 9,60 euro per azione. Sia per Tim che per Vodafone l’incasso dell’operazione è pari a circa 400 milioni.

IL NUOVO ASSETTO SOCIETARIO

La compagnia guidata da Luigi Gubitosi, nonché l’amica rivale, vedranno diminuire la partecipazione in Inwit dal 37,5% ciascuno al 33,2%. Le due società, comunque, si impegnano a “mantenere il controllo congiunto e detenere una partecipazione paritaria del capitale sociale di Inwit”, si legge nella nota diffusa da Tim, in cui si specifica anche che il flottante di Inwit aumenterà di più di un terzo, a sostegno di una maggiore liquidità del titolo.

LE BANCHE CHE HANNO SEGUITO L’OPERAZIONE

A seguire le operazioni, in qualità di joint global coordinators e joint bookrunners nella procedura di accelerated book-building, sono state BofA Securities, Banca Imi, Goldman Sachs International e Ubs.

LOCK-UP SU AZIONI RESIDUE

Le due telco “hanno assunto, in linea con la prassi di mercato, un impegno di lock-up sulle azioni residue direttamente e indirettamente in Inwit per un periodo di 90 giorni dalla data di regolamento dell’operazione. Durante tale periodo di lock-up, salve alcune eccezioni in linea con la prassi di mercato, Vodafone Europe B.V. e Tim non potranno porre in essere nessun atto di disposizione delle azioni della Società senza il preventivo consenso dei Joint Bookrunner (che non verrà irragionevolmente negato)”, si legge ancora nella nota.

SALTA OPERAZIONE CON FONDO ARDIAN

Salta dunque, almeno per ora, la vendita del 25% di Inwit, per 2 miliardi di dollari, incluso parte del debito della società delle torri, a un consorzio guidato dal gruppo francese del private equity Ardian. Dell’operazione aveva parlato Reuters, ma le trattative erano state bloccate dall’emergenza Covid-19.

Della cordata avrebbero dovuto fare parte anche Credit Agricole Assurances e Canson Capital Partners.

COME TIM UTILIZZERA’ I SOLDI

Intanto i soldi in entrata fanno comodo a Tim e “saranno utilizzati per ridurre la leva finanziaria”, spiega la stessa società. L’azienda di telecomunicazione, ipotizza il Sole 24 Ore, potrebbe utilizzare i 400 milioni per il pagamento dei dividendi anche sulle azioni ordinarie.

Il pagamento del dividendo sarà messo al voto nel corso dell’assemblea che si tiene oggi pomeriggio, “a porte chiuse, presso lo studio milanese dei notai Marchetti, con la sola partecipazione del rappresentante designato Dario Trevisan. Non dovrebbero esserci sorprese a riguardo”, scrive il Sole 24 Ore, specificando che l’azionariato stabile è pari attualmente al 44%.

Per Tim, l’operazione comporta un incasso di circa 400 milioni e un capital gain di circa 300 milioni. “Non ci sono impatti valutativi su Tim – dice Equita – ma l’operazione accelera il deleverage inorganico, uno dei temi centrali dell’equity story insieme al deleverage organico e alla stabilizzazione dell’Ebitda”.

IL REPORT DI EQUITA

“Si tratta di una decisione inattesa – scrivono gli analisti di Equita – in quanto Tim e Vodafone sembravano orientate a cedere il 25% a un private equity o infra fund che sembrava poter offrire valutazioni superiori a quelle di mercato e avrebbe potuto posizionarsi per incrementare ulteriormente la quota in futuro”. D’altro canto, sottolineano gli analisti, la performance del titolo Inwit è stata molto forte (+30% da inizio anno) e quindi “è probabile che i prezzi di mercato siano diventati competitivi con quelli offerti dai fondi, oltre al fatto che i fondi potevano avere richieste anche sulla governance”.

LE PAROLE DEL CEO DI INWIT

Nel corso di un’intervista a DigitEconomy.24, Gianluca Landolina, ceo di Cellnex Italia, aveva dichiarato di ritenere razionale per gli azionisti di Inwit, Tim e Vodafone, valutare a un certo punto di lasciare il controllo “a un soggetto indipendente che fa questo di mestiere”. “E’ vero – prosegue Giovanni Ferigo, amministratore di Inwit – che siamo legati a Tim e a Vodafone da contratti e accordi pluriennali per la fornitura di infrastrutture, ma questo ci dà una stabilità finanziaria che ci permette di investire in nuovi impianti a disposizione di tutti, avendo le spalle coperte. In questi anni si e’ molto discusso in Europa se gli operatori debbano continuare a gestire le ‘towers’ in proprio o cederle a soggetti terzi. Fino a questo momento a vendere sono stati soprattutto i piccoli e medi operatori, mentre i big stanno ancora valutando la situazione”. Il mercato, prosegue Ferigo, “chiede una separazione tra servizi e infrastrutture per valorizzare meglio i diversi asset. Gli operatori in questo modo valorizzano le loro torri (anche con incassi cash) e trasferiscono parte degli investimenti alle societa’ infrastrutturali”. Proprio stamattina, nel frattempo, Tim e Vodafone hanno annunciato la cessione, su base proporzionale, di 80 milioni di azioni di Inwit pari a circa l’8% del capitale.

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