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Internet

Internet è servizio pubblico, non un lusso

Un tribunale degli Stati Uniti ha legittimato le norme della Fcc sulla  net neutrality: è giusto garantire l’accesso a internet e alla banda larga senza discriminazione Internet è una necessità e non un lusso. È questo il riassunto della sentenza della corte d’appello del District of Columbia, negli Stati Uniti, che legittima le norme della…

Un tribunale degli Stati Uniti ha legittimato le norme della Fcc sulla  net neutrality: è giusto garantire l’accesso a internet e alla banda larga senza discriminazione

Internet è una necessità e non un lusso. È questo il riassunto della sentenza della corte d’appello del District of Columbia, negli Stati Uniti, che legittima le norme della Federal Communications Commission (Fcc) sulla net neutrality, tanto contestate dalle telco. La sentenza, come riporta New York Times, pone le basi per un accesso alla banda larga senza discriminazione, negli Stati Uniti. Non solo: la sentenza darà anche maggiori protezioni agli utenti del web. A sostenere che Internet sia un servizio pubblico è stato un panel di tre esperti, con due voti favorevoli e uno contrario, della United States Court of Appeals for the District of Columbia Circuit.

Internet: Telco vs Fcc

Le Telco hanno hanno fatto causa contro le norme Fcc, che impongono di trattare tutto il traffico Internet allo stesso modo, senza bloccare, rallentare o dare preferenza ad alcuni contenuti. Secondo le aziende dei cavi, infatti, la Fcc andava a danneggiare il loro business. Ma il tribunale non lascia dubbi: la banda larga è un servizio pubblico a cui tutti gli americani hanno diritto di accedere, senza distinzione. Per evitare che l’accesso ad internet, strumento di informazione, lavoro e relazioni, diventi uno strumento di discriminazione, dunque, serve più controllo da parte dello Stato, come spiega New York Times.

Oltre a definire internet un diritto, la sentenza pone le basi per  nuove disposizioni sulla privacy per i provider della banda larga. Per intenderci, Verizon e At&t non possono raccogliere e condividere dati sui loro abbonati. Le norme della Fcc, come stabilito dalla corte Federale, sono valide anche per la banda larga mobile.

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La sentenza di oggi ribadisce che è nei poteri della Commission implementare le più forti protezioni possibili per Internet – sia su reti fisse che mobili – per garantire che Internet resti aperto, ora e in futuro“, ha commentato il presidente della Fcc Tom Wheeler.
“La decisione del tribunale è un’enorme vittoria per i consumatori”, ha invece commentato Gene Kimmelman, presidente dell’associazione Public Knowledge. “Assicura il diritto a un Internet aperto, senza gatekeepers”.

La battaglia continua

La sentenza non scoraggia le Telco, che promettono dura battaglia. Verizon e At&t (tra le altre) si rivolgeranno alla  Corte Suprema, mentre la National Cable & Telecommunications Association  chiede un intervento del Congresso, che possa tutelare sia i consumatori sia gli investimenti privati.

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