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Ibm

Il cuore tecnologico delle università italiane batte per Ibm

Accordo triennale tra Ibm e Crui per la digitalizzazione delle università italiane. Rapporto in esclusiva?

L’innovazione entra nelle università italiane con Ibm. La Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui) ha siglato un accordo triennale con la società tecnologica americana per offrire agli atenei italiani la possibilità di accedere a servizi innovativi, si legge in una nota congiunta.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE E DATA ANALYTICS

Al centro dell’accordo ci sono Intelligenza Artificiale e Data Analytics quali basi per lo sviluppo di progetti di ricerca, creare prototipi e soluzioni a supporto di ricercatori e docenti. Le due tecnologie saranno rese disponibili, attraverso il public Cloud di IBM e permetteranno di modernizzare le proprie applicazioni, valorizzare il proprio patrimonio informativo, e creare nuove forme di interazione con studenti e partner.

UNIVERSITÀ IN LINEA CON IL MERCATO

“Siamo onorati di questa partnership con la Crui, che ci permette di sostenere le università italiane nel loro processo di digitalizzazione”, ha dichiarato Francesco Stronati, Vice Presidente del Settore Pubblico Ibm Italia. “Con il cloud pubblico IBM, le Università potranno accedere a tecnologie innovative, come l’AI, per sviluppare servizi e corsi di formazione sempre più in linea con le esigenze del mercato del lavoro. L’innovazione, infatti, non può portare benefici a tutti noi senza un adeguato capitale umano e un ruolo di primo piano. Tutto questo a vantaggio della competitività del nostro Paese”.

UNA NECESSITÀ

L’accordo, che potrebbe traghettare l’Italia verso una digitalizzazione a tutto tondo (e magari permettere di scalare la classifica Desi, in cui il Belpaese risulta essere solo 24esimo), rappresenta la risposta degli atenei universitari alla crescente esigenza degli studenti di poter interagire in modalità digitale con le università.

CORSI FORMATIVI SU AI

Nell’accordo di collaborazione con la Crui, Ibm collaborerà con le singole università per la realizzazione di corsi formativi su Intelligenza Artificiale e Data Analytics, per allineare i profili professionali alle esigenze del mercato del lavoro, si legge nel comunicato.

UNIVERSITÀ COME TRAINO PER LA DIGITALIZZAZIONE?

“Il ruolo delle università nella trasformazione digitale del nostro Paese è cruciale dal punto di vista tanto della pianificazione, quanto della sua implementazione ai livelli più alti. Un ruolo quindi duplice. Da una parte, infatti, ogni passo avanti della tecnologia richiede considerazioni etiche e una cauta capacità di indirizzo, Concetto ancora più stringente nel caso dell’intelligenza artificiale. Dall’altra, le università hanno la responsabilità di monitorare le esigenze del mercato del lavoro per fornire ai loro studenti le competenze necessarie per soddisfarle. Proprio per questo la Crui promuove accordi, come quello con IBM, con partner tecnologici desiderosi di gettare le fondamenta di un futuro più giusto, specialmente per le nuove generazioni”, ha commentato Lucio D’Alessandro, cicepresidente della Crui.

Solo Ibm lavorerà alla digitalizzazione delle università italiane? Start Magazine lo ha chiesto alla Crui.

(articolo in aggiornamento)

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