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Aerazione

Perché servono impianti di ventilazione meccanica nelle scuole (non solo aprire le finestre)

Proposte e suggerimenti in vista della riapertura delle scuole da parte di Aicarr, Aias e Consiglio nazionale degli ingegneri

In vista della riapertura delle scuole, la ventilazione meccanica quale misura estremamente utile per prevenire i rischi legati al contagio da SARS-CoV-2 rischia di essere la vera cenerentola tra i fattori tecnici che possono concretamente contribuire a una ripartenza in sicurezza.

È quanto sottolineano Aicarr (Associazione italiana Condizionamento dell’Aria, Riscaldamento e Refrigerazione), Aias (Associazione Italiana Ambiente e Sicurezza) e Consiglio Nazionale Ingegneri.

“L’apporto di aria esterna attraverso la ventilazione meccanica migliora la qualità dell’ambiente interno, con ricadute positive sulle condizioni igieniche e sulla salute di studenti e personale scolastico”, mettono per iscritto le due associazione e il Consiglio nazionale degli ingegneri.

LA VENTILAZIONE MECCANICA

I protocolli di sicurezza che utilizzano il ricambio d’aria mediante la ventilazione forzata sono assolutamente più efficaci di quelli che utilizzano unicamente il ricambio d’aria mediante “apertura delle finestre” – si legge nella nota – “ma siamo anche consapevoli che non si può realizzare un obiettivo di questo genere in poche settimane: servono investimenti, tempo e soprattutto una buona informazione”.

GLI AUSPICI PER LE SCUOLE

Per questo Aicarr, Aias e Consiglio nazionale degli ingegneri si rendono disponibili per supportare, ciascuna secondo le proprie competenze, istituzioni, organismi sanitari e tecnico-scientifici deputati a produrre linee guida e suggerimenti normativi per la risoluzione di questo importante nodo, che deve entrare a far parte stabilmente della vita dei nostri edifici scolastici, al di là dell’emergenza sanitaria di questo periodo.

LE PAROLE DI BUSATO (AICARR)

“Abbiamo già sottolineato più volte – osserva Filippo Busato, Presidente di Aicarr – che le scuole sono gli unici ambienti a elevato e prolungato affollamento che, almeno nella maggior parte dei casi, sono privi di impianti di ventilazione. L’apertura delle finestre, di cui sentiamo spesso parlare in relazione alla riduzione del rischio di diffusione del SARS-CoV-2 nelle scuole, è una soluzione di emergenza che rischia di non essere in grado di garantire la salubrità e il comfort dell’ambiente, né tantomeno di coniugarli con l’efficienza energetica. Aicarr ritiene quindi che gli impianti di ventilazione meccanica negli edifici scolastici siano da considerare imprescindibili, al pari della sicurezza antincendio o antisismica. Insomma, si tratta di interventi non solo possibili, ma anche doverosi”, ha detto il presidente di Aicarr (Associazione italiana Condizionamento dell’Aria, Riscaldamento e Refrigerazione nata nel 1960 che ha tra le sue funzioni quella di creare un uso consapevole dell’energia e delle risorse naturali e per l’innovazione delle infrastrutture energetiche).

GLI AUSPICI DI AIAS

“La formazione e l’informazione del personale sulle tematiche di sicurezza, salute e sostenibilità sono al centro dell’agire delle nostre Associazioni da decine di anni mediante i professionisti che operano a livello sia nazionale che internazionale. Anche in questa occasione ci rendiamo disponibili per supportare il corpo docente e il personale tecnico e gli operatori della scuola su tutto il territorio italiano. Contatteremo tutti i provveditorati d’Italia per renderci disponibili ad incontri gratuiti per rispondere ai dubbi sul tema del benessere e della salute degli studenti nelle scuole”, ha dichiarato  Francesco Santi, presidente di Aias (Associazione Italiana Ambiente e Sicurezza che dal 1975 riunisce gli operatori, professionisti e dipendenti, pubblici e privati che si occupano di tali argomenti a livello professionale).

COSA DICONO GLI INGEGNERI

“Spiace dover constatare – afferma Armando Zambrano, Presidente del C.n.i. – come tra i vari interventi di miglioramento dello stato generale degli edifici scolastici posti in attuazione in questo periodo, non sia stato preso in considerazione l’inserimento di impianti di ventilazione meccanica, che potrebbero contribuire in maniera determinante al miglioramento delle condizioni igieniche dei locali e al benessere degli occupanti, con sicuri effetti anche sulla riduzione del rischio di contagio da Covid-19. Purtroppo il nostro Paese si caratterizza ancora per una scarsa cultura sull’utilità degli impianti e sulla loro efficacia anche in condizioni emergenziali”.

 

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