La robotica negli ultimi anni ha fatto passi da gigante aprendo scenari totalmente nuovi che anche se immaginati sembravano essere ancora distanti nel tempo. Se quello precedente è stato denominato il “secolo breve”, il nostro come dovrebbe chiamarsi? Brevissimo, forse. Come la vita di insetto. Un insetto piccolo. Un’ape, magari robot, come quella sviluppata dai ricercatori di Harvard.
Il nano robot ha dell’incredibile: pesa solo 100 milligrammi, è grande come una graffetta, è dotato di minuscole ali che gli permettono di volare, può essere totalmente controllato. Ancora è legato alla corrente, non predispone controlli in remoto, ma rende bene l’idea di quello che oggi è possibile fare.
Presentata qualche giorno fa all’IROS (International Conference on Intelligent Robots and Systems) di Amburgo, l’ape robot ha apportato qualche modifica sostanziale alla specie di riferimento: può nuotare e all’occorrenza farsi sommergibile.
I ricercatori di Harvard hanno spiegato in un paper il funzionamento: un sistema di motion capture rintraccia la posizione e invia i comandi direzionali al robot. Nell’esperimento la traiettoria di RoboBee è studiata: volo, impatto con l’acqua, immersione.
Quello che segna un passo in avanti rispetto ad altri studi è che il piccolo velivolo sviluppato ad Harvard può volare e nuotare sfruttando il medesimo hardware, senza il bisogno di ulteriori adattamenti. Il dispositivo ha ancora dei limiti: la leggerezza del dispositivo rende complica la sequenza di immersione per via della densità dell’acqua e la transizione acqua-aria è complicata per via del fatto che le ali si bagnano.
Gli insetti robot aprono la strada a scenari inediti ma immaginabili, dalla ricerca e soccorso, all’esplorazione. Il passo è breve, anche l’utilizzo per scopi di sorveglianza e nel campo militare. Eppure i possibili utilizzi non rappresentano la vera novità, il vero passo in avanti è costituito dalla multimodalità, la capacità di adattarsi a diverse condizioni ambientali. Il secolo più che breve ormai è brevissimo, ora anche l’ape in acqua può pungere.
Fonte: spectrum.ieee