Il 2020 segna un giro di boa nel mondo del lavoro: il lockdown ha accelerato (in modo drastico) l’adozione del lavoro a distanza nelle aziende. Cambiando il rapporto tra datore di lavoro e dipendente.
Ma quello che abbiamo fatto durante i tre mesi di lockdown, specifica Fabri Cotza, un Mentore per Imprenditori Sovversivi (affianca l’imprenditore al fine di rendere redditizia ed efficiente l’azienda), non è smart working: “Si è lavorato a distanza, ma non si è fatto un vero smart working”. Lo smart working “richiede strumenti e tecnologie diversi”.
“Il veri cambiamento deve ancora avvenire”, aggiunge Cotza. E arriverà presto, ma prepariamoci a nuovi paradigmi.