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decreto siti pornografici

Il Garante della Privacy vuole mettere a nudo Pornhub

Il Garante italiano della Privacy ha chiesto a Pornhub chiarimenti su profilazione degli utenti e sistemi di tracciamento. Tutti i dettagli

 

Il Garante per la protezione dei dati personali del nostro Paese ha chiesto informazioni per capire meglio il funzionamento della versione italiana di Pornhub, una delle più note piattaforme su cui circolano milioni di video per adulti. L’Autorità fa sapere che sono diversi i profili sui quali intende fare luce, dopo il reclamo di un utente.

PORNHUB SOTTO LA LENTE DEL GARANTE

In particolare, nella nota per la stampa viene fatto riferimento a trattamenti di profilazione degli utenti e, in tal caso, con quali modalità e finalità. Per quanto riguarda l’uso di cookie e altri strumenti di tracciamento diversi da quelli tecnici, la società dovrà indicare la base giuridica del trattamento (sia per gli utenti che abbiano creato un account sulla piattaforma sia per quelli non autenticati), la tipologia e la natura dei dati eventualmente raccolti, nonché le modalità tecniche per raccogliere il consenso e quale informativa sia stata resa agli utenti.

COSA FA MG FREESITES

Le richieste del Garante vengono indirizzate alla società cipriota che gestisce il sito MG Freesites che dovrà inoltre chiarire se i dati raccolti siano comunicati a terzi, precisando gli eventuali destinatari e chiarendo se tale circostanza sia stata preventivamente resa nota agli utenti.

L’Autorità ha infine chiesto quali misure siano state adottate per verificare l’età anagrafica degli utenti e per consentire agli utenti l’esercizio dei diritti in materia di protezione dei dati personali.

Sul proprio sito, la media company sostiene di mettere la sicurezza al primo posto, ma a quanto pare ciò non è bastato a convincere l’Autorità italiana. MG Freesites è registrata a Cipro dal dicembre del 2008. La società ha 20 giorni per rispondere alle richieste dell’Autorità.

I GUAI NEGLI USA

Nei mesi scorsi Pornhub ha tribolato non poco con altri enti regolatori, bloccando l’accesso in Utah e poi in Virginia e Mississippi, in risposta alle nuove leggi sulla verifica online dell’età degli utenti. Simili norme, come ricorda The Verge, che sta seguendo da parecchio la vicenda, sono sempre più comuni in varie parti del Paese, specie negli Stati del Sud.

L’obiettivo dei proponenti è tutelare i minori sul web; Pornhub sostiene invece che così facendo le autorità stiano spingendo le persone a visitare piattaforme meno sicure e che non rispettano comunque la legge. La presunta profilazione che il garante della Privacy italiano vuole accertare però accende qualche dubbio sulla sicurezza dello stesso Pornhub…

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