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Tim Ericsson

Il 5G salverà il mondo o lo ucciderà?

L'analisi di Ottavio Carparelli, ex senior manager nel settore delle telecomunicazioni, oggi consulente in strategia aziendale

 

Cominciamo dalla fine, così evitiamo inutili suspense: la risposta più probabile alla domanda posta nel titolo è che la 5G non salverà il mondo e non lo ucciderà, ma contribuirà a cambiarlo.

Molto probabilmente, contributi futuri sulla 5G proprio qui su Start Magazine ci spiegheranno in dettaglio come la 5G aiuterà a salvare vite, e quindi a salvare un pezzetto di mondo, ma anche che l’uso generalizzato della 5G contribuirà ad aumentare il consumo energetico dei meccanismi di comunicazione mondiali, e quindi sarà considerata colpevole di contribuire ai problemi ecologici del pianeta, questo articolo si focalizza invece sui cambiamenti di società che la 5G potrebbe favorire e su come contribuire ad anticiparli.

L’IMPATTO DELLE GENERAZIONI PRECEDENTI

Ogni generazione di rete cellulare ha contribuito a cambiare il mondo, l’impatto sociale del telefonino GSM, l’impatto sociale degli smartphones 3G, l’impatto sociale della disponibilità generalizzata di capacità video di buona qualità oggi non hanno più bisogno di essere spiegati, sono davanti agli occhi di tutti.

Il fatto che può sorprendere però è che quando gli studi e le implementazioni delle precedenti reti cellulari iniziarono, non era facile prevedere l’impatto sociale che abbiamo poi conosciuto nella realtà. Ci furono fattori industriali, legislativi e di innovazione che fecero sì che un certo futuro si realizzò, mentre altri futuri possibili restarono meno reali. Non molti avevano previsto l’uso generalizzato degli SMS all’epoca del GSM (lo SMS era stato inventati per altri motivi), gli application stores non erano parte della ricerca 3G, vennero da altri mondi industriali, e, per finire con gli esempi, si potrebbe dire che l’impatto sociale della 4G è stato più profondo solo dopo la pandemia COVID-19 che ha eliminato le ultime barriere intorno alla comunicazione video.

LE POTENZIALITÀ DEL 5G

Oggi, l’industria si sta chiedendo quali aspetti della società saranno cambiati in maniera più profonda con il contributo della 5G, ma, per assurdo, le risposte non vanno forse cercate nella comunità 5G, ma all’esterno. In fondo la domanda che stiamo ponendo è: quale attività umana può essere cambiata in maniera profonda dalle potenzialità rese disponibili dalla 5G? E quindi la domanda andrebbe teoricamente posta alle persone la cui attività può essere cambiata.

Il problema è che tali persone probabilmente non hanno visibilità delle potenzialità portate dalla 5G. La risposta va dunque cercata con un approccio multi-disciplinare.

COSA FA LA FEDERICO II DI NAPOLI

Recentemente ho avuto modo di partecipare ad un bellissimo progetto multi-disciplinare nell’ambito della 5G Academy organizzata dall’Università Federico II di Napoli. Lascio ad altri il compito di parlare più largamente di quell’iniziativa, quello che mi preme qui è di usare uno dei progetti della 5G Academy come spunto per la discussione sui cambiamenti di società.

Uno dei progetti della 5G Academy ha immaginato e progettato una soluzione che permette di visitare un sito archeologico, un museo, una città intera, attrezzati con tecnologia di realtà aumentata: immaginate la possibilità di visitare Pompei come era, oltre a come è oggi, ma immaginate anche la possibilità di visitare una città passare davanti ad un luogo (una fermata dell’autobus, un sito pubblico, un edificio storico …) e con un semplice gesto avere accesso ad una serie di possibilità che poco tempo fa sarebbero stati considerati quasi una “magia” (passare davanti ad una gelateria e con un semplice movimento della mano, ordinare un gelato fragola e pistacchio)…

In fondo, l’evoluzione della società è associata all’attribuzione di “superpoteri” all’essere umano (la possibilità di spostarsi velocemente, la possibilità di parlare “ovunque” a persone che sono a distanza, la possibilità di visitare un negozio che si trova in Madagascar, ecc.), l’idea della visita a Pompei in realtà virtuale è quella di farci vedere “il passato” (e quindi a poteri di viaggio nel tempo), mentre visitare Bari in realtà aumentata può essere associata a poteri quasi telepatici. Ma questo sarà possibile solo se il team che progetta una soluzione di questo tipo include esperti in medicina che possano aiutarci a evitare che gli occhialini generino nausea, esperti in materiali e produzione che permettano di immaginare occhialini leggeri e veramente poco costosi, esperti in psicologia (quali gesti sono accettabili e non equivocabili e quindi potrebbero essere usati come “apriti sesamo”?) e così via.

Si potrebbe dire che stiamo parlando di qualcosa che un governo od una organizzazione pubblica ha il potere e forse il dovere di mettere insieme come fucina di innovazione e di evoluzione sociale responsabile. La 5G Academy della Federico II è forse stata uno scorcio su un futuro possibile, non solo a livello tecnologico, ma anche a livello di modello di innovazione, continuiamo l’esperienza (prendiamo alcuni dei progetti e portiamoli oltre, lanciamo nuovi progetti), e facciamone altre.

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