skip to Main Content

Geoblocking Credit Suisse Calcio Agcm Figc Legge Anti Pirateria PEZZOTTO

Guerra al pezzotto. Tutte le novità della legge anti pirateria

Nel 2022 sono stati almeno 345 milioni gli illeciti che hanno violato le norme sul diritto d'autore. Per contrastarli, con particolare riferimento a chi guarda le partite senza abbonamento alle pay tv, la legge anti pirateria estende i poteri di Agcom

Nonostante i rapporti tra la maggioranza e le opposizioni non siano idilliaci, la norma sulla prevenzione e la repressione della diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d’autore mediante le reti di comunicazione elettronica ha avuto il merito di aver fatto il pieno dei consensi in entrambi i rami dl Parlamento venendo licenziata senza alcun voto contrario. Si tratta della famosa legge anti pirateria chiesta a gran voce, da tempo, da Dazn, Sky e dalla Serie A per arginare quei furbetti che con vari accorgimenti (dal pezzotto al collegamento a siti illegali) riescono a guardare le partite senza pagare alcun abbonamento.

COSA CAMBIA CON LA LEGGE ANTI PIRATERIA

Il cuore della norma rimasta peraltro invariata nel passaggio dalla Camera Bassa alla Camera Alta è  l’articolo 2 che attribuisce all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) il potere di ordinare ai prestatori di servizi di disabilitare l’accesso a contenuti diffusi in maniera illecita, anche adottando a tal fine provvedimenti cautelari in via d’urgenza.

 

I NUOVI POTERI DELL’AGCOM

Più nel dettaglio, l’Agcom può ordinare ai prestatori di servizi, inclusi i prestatori di accesso alla rete, di disabilitare l’accesso a contenuti illeciti mediante il blocco della risoluzione DNS dei nomi di dominio e il blocco all’instradamento del traffico di rete verso gli indirizzi IP univocamente destinati ad attività illecite.

In sede di adozione di tale provvedimento, l’Agcom ordina anche il blocco di ogni altro futuro nome di dominio, sottodominio, ove tecnicamente possibile, o indirizzo IP, a chiunque riconducibili, comprese le variazioni del nome o della semplice declinazione o estensione (c.d. top level domain), che consenta l’accesso ai medesimi contenuti abusivamente diffusi o a contenuti della stessa natura (commi 1 e 2).

GLI INTERVENTI D’URGENZA

Nei casi di gravità e urgenza, in cui la violazione abbia ad oggetto contenuti trasmessi in diretta, prime visioni di opere cinematografiche e audiovisive o programmi di intrattenimento, contenuti audiovisivi, anche sportivi o altre opere dell’ingegno assimilabili, eventi sportivi nonché eventi di interesse sociale o di grande interesse pubblico, l’Agcom ordina ai prestatori di servizi, compresi i prestatori di servizi di accesso alla rete, di disabilitare l’accesso ai contenuti trasmessi abusivamente mediante blocco dei nomi di dominio e degli indirizzi IP, adottando a tal fine un provvedimento cautelare abbreviato, senza contraddittorio, su richiesta del titolare o licenziatario del diritto o dall’associazione di gestione collettiva o di categoria alla quale il titolare o licenziatario del diritto abbia conferito mandato o da un soggetto appartenente alla categoria di segnalatori attendibili, come definiti dall’articolo 22, comma 2, del Regolamento europeo sui servizi digitali (UE) 2022/2065 quali enti che hanno dimostrato, tra l’altro, di disporre di capacità e competenze particolari nella lotta ai contenuti illegali e di svolgere le propria attività in modo diligente, accurato e obiettivo.

Nell’ipotesi di contenuti trasmessi in diretta, il provvedimento è adottato, notificato ed eseguito prima dell’inizio o, al più tardi, nel corso della diretta stessa; per i contenuti non trasmessi in diretta ma comunque ad essi assimilabili, il riferimento è alla loro prima trasmissione. Sarà l’Agcom stessa, con proprio regolamento, in conformità ai princìpi di gradualità, proporzionalità e adeguatezza, a disciplinare il relativo procedimento cautelare abbreviato, assicurando strumenti effettivi di reclamo al soggetto destinatario del provvedimento (comma 3).

I soggetti legittimati presentano all’Agcom, sotto la propria responsabilità, la richiesta di immediato blocco della risoluzione DNS dei nomi di dominio e dell’instradamento del traffico di rete agli indirizzi IP, anche congiuntamente, allegando a tal fine la documentazione necessaria, che può consistere nell’elenco dei nomi di dominio e degli indirizzi IP attraverso i quali vengono resi disponibili i contenuti diffusi abusivamente.

Tale elenco può essere aggiornato da parte del titolare dei diritti o dei suoi aventi causa e comunicato direttamente e simultaneamente dall’AGCOM ai soggetti destinatari del provvedimento, i quali devono provvedere alla rimozione o alla disabilitazione tempestivamente e comunque entro il termine massimo di 30 minuti dalla comunicazione (comma 4).

I provvedimenti di disabilitazione assunti (comma 5) sono notificati immediatamente dall’AGCOM:

  • ai prestatori di servizi di accesso alla rete;
  • ai soggetti gestori di motori di ricerca e ai   fornitori   di   servizi   della   società   dell’informazione   coinvolti   a   qualsiasi titolo nell’accessibilità del sito web o dei servizi illegali;
  • alla European Union Internet Referral Unit dell’Europol;
  • al   soggetto   che   ha   richiesto   l’adozione   del   provvedimento.

Ricevuta la notifica, i prestatori di servizi di accesso alla rete, i soggetti gestori di motori di ricerca e i fornitori di servizi della società dell’informazione coinvolti a qualsiasi titolo nell’accessibilità del sito web o dei servizi illegali eseguono il provvedimento dell’Autorità senza alcun indugio e  comunque  entro 30 minuti dalla notificazione, disabilitando la risoluzione DNS dei nomi di dominio e l’instradamento del traffico di rete verso gli indirizzi IP indicati nell’ elenco di cui al comma 4 o comunque adottando le misure tecnologiche e organizzative necessarie per rendere non fruibili da parte degli utilizzatori finali i contenuti trasmessi abusivamente.

LE PENE PER I FURBETTI

Infine, l’articolo 3 si occupa di ciò che rischiano i furbetti nel violare la nuova legge anti pirateria: La reclusione da 6 mesi a 3 anni e con una multa che potrà arrivare fino a cinquemila euro. In base ai dati citati da Fapav (Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali) nel 2022 si contano circa 345 milioni di illeciti, circa 30 milioni in più rispetto all’anno precedente.

E proprio Fapav promuove la nuova legge anti pirateria: “Guardiamo con maggiore fiducia al contrasto alla pirateria, soprattutto con riferimento agli eventi sportivi. Possiamo anche dire di essere più positivi per l’avvio della prossima stagione dei campionati di Serie A e di Serie B: avremo nuovi strumenti per combattere la pirateria”, ha detto il presidente Bagnoli Rossi.

Il testo ora dovrà essere controfirmato dal Capo dello Stato, successivamente verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale e, dopo quindici giorni, potrà produrre gli effetti di legge. A quel punto, tramite l’emanazione di un Regolamento da parte di Agcom, sarà possibile dare piena attuazione alla legge anti pirateria. Una corsa per arrivare in tempo col fischio di inizio della Serie A.

Back To Top