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Giacomo Lev Mannheimer, chi è il manager filo Usa della cinese TikTok

Alla guida delle relazioni istituzionali Sud Europa di TikTok, la piattaforma di social media di proprietà del gigante cinese ByteDance, c'è Giacomo Lev Mannheimer, research fellow presso il think tank liberista e liberale Istituto Bruno Leoni

 

Un liberista filo Usa alla guida delle relazioni istituzionali per il Sud Europa del popolare social cinese TikTok.

È Giacomo Lev Mannheimer, da marzo 2021 — come si evince dal suo profilo Linkedin  — Head of Government Relations and Public Policy, Southern Europe di TikTok. Ovvero il popolare social di condivisione di video brevi di proprietà della cinese ByteDance che nell’agosto 2020 era finito nel mirino dell’amministrazione Usa dell’ex presidente Donald Trump. Tanto che la Casa Bianca aveva ordinato alla società cinese di cedere la sua attività TikTok negli Stati Uniti sulla scia di timori per la sicurezza nazionale. Da quel momento l’amministrazione americana è cambiata e l’accordo per vendere TiKTok è archiviato a tempo indeterminato.

A inizio mese pure “il governo britannico ha deciso di attuare restrizioni su TikTok, a causa delle preoccupazioni legate alla raccolta di dati sensibili, chiudendo l’account TikTok del Parlamento del Regno Unito, dopo che i Servizi di sicurezza ed i deputati hanno sollevato preoccupazioni sul rischio di trasmissione dei dati al governo cinese” ricordava Francesco D’arrigo, direttore dell’Istituto Italiano Studi Strategici “Niccolò Machiavelli” su Startmag.

Da sempre TikTok ha respinto queste accuse critiche. La società insiste sul fatto che non ha mai fornito dati utente al governo cinese e archivia i dati degli utenti negli Stati Uniti e a Singapore e in Irlanda nel 2023 quando sarà aperto il suo nuovo data center.

Tuttavia, è curioso che la società cinese abbia scelto di affidare la direzione delle relazioni istituzionali del Sud Europa a un manager dall’impronta fortemente filo Usa e filo Occidente.

Prima di entrare in TikTok, Lev Mannheimer ha lavorato in aziende tecnologiche, politiche e di consulenza. Ma è anche Research Fellow dal 2015 presso il “pensatoio” liberista Istituto Bruno Leoni, oltre che membro del consiglio di Forum Economia Innovazione e direttore scientifico dell’Osservatorio Metropolitano di Milano.

Tutti i dettagli.

CHI È LEV MANNHEIMER, RESPONSABILE RELAZIONI ISTITUZIONALI PER L’EUROPA DI TIKTOK

Milanese, classe 1989, Lev Mannheimer ha conseguito una laurea in giurisprudenza presso l’Università degli studi di Milano e un master in economia politica internazionale presso l’Università del Kent.

Ha maturato esperienze professionali nel campo della consulenza legale, della politica e delle relazioni pubbliche e istituzionali. Prima di approdare alle relazioni istituzionali di TikTok, Mannheimer ha ricoperto l’incarico di Head of Public Affaris per Glovo, azienda spagnola leader della food delivery.

Come si legge sul sito del think tank liberista guidato diretto da Alberto Mingardi, Mannheimer si occupa prevalentemente delle tematiche relative a regolamentazione, innovazione e concorrenza per l’Istituto Bruno Leoni.

Per l’istituto ha firmato varie ricerche in cui sostiene per esempio che “la concorrenza, in Italia, viene quasi sempre accusata di essere “sleale”, a riprova della mancanza di comprensione degli effetti benefici sull’economia nel suo insieme generati dalla libertà economica e dall’innovazione”. Un vero promotore del libero mercato insomma. E della proprietà privata.

Nel 2017 il manager di TikTok ha firmato uno studio per l’Istituto dal titolo “La (scarsa) tutela della proprietà in Italia”. “In Italia la proprietà non è percepita come un valore ‘in sé’, e per questo non viene tutelata come dovrebbe. Nelle principali classifiche internazionali sul grado di libertà economica nei diversi Paesi, l’Italia ottiene risultati a dir poco insoddisfacenti per quanto riguarda la protezione dei diritti di proprietà” scriveva Mannheimer. Non difficile immaginare come la Cina sia posizionata in quelle classifiche.

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