Un nuovo gruppo di esperti per accelerare la trasformazione tecnologica e digitale della Germania, nel tentativo di colmare il ritardo accumulato negli ultimi anni rispetto ai principali concorrenti internazionali. È l’iniziativa con cui il cancelliere Friedrich Merz punta a orientare più da vicino le scelte di politica industriale e di innovazione. Coinvolgerà ricercatori, economisti e rappresentanti dell’industria con il compito di formulare proposte operative e monitorare i progressi della transizione. L’annuncio è arrivato in un momento in cui Berlino è chiamata dal punto di vista economico a rafforzare la competitività del sistema produttivo e a recuperare terreno sui settori chiave dell’intelligenza artificiale, dell’automazione e della digitalizzazione pubblica. E da quello politico a trovare vie d’uscita dalle continue e reciproche polemiche fra i partner della maggioranza che stanno paralizzando l’azione riformista del governo. Il confuso braccio di ferro sulle pensioni di queste settimane ne è un esempio, e i sondaggi (in discesa) ne sono la conseguenza.
LE MENTI TECNOLOGICHE DI MERZ
L’innovazione è dunque la nuova frontiera di Merz. L’organismo consultivo in via di formazione si chiamerà “Gruppo strategico per la tecnologia e l’innovazione” e agirà sotto la diretta supervisione del cancelliere. Alla guida Thomas Weber, presidente di Acatech e già responsabile ricerca Mercedes: non esattamente un uomo nuovo, giacché è stato impegnato in precedenti iniziative legate all’innovazione, come il “Consiglio per il futuro” e il “Dialogo sull’innovazione” delle passate amministrazioni Scholz e Merkel. La presenza di Weber è un segno di continuità e garantirà la prosecuzione degli indirizzi scientifici e strategici che finora hanno caratterizzato il coordinamento degli esperti.
Merz renderà noto solo prossimamente l’elenco ufficiale dei membri del comitato, che sarà composto da meno di dieci membri regolari selezionati – assicura il suo entourage – per qualità e capacità. Alcuni nomi sono però trapelati. Nel gruppo appaiono confermati diversi esperti di primo piano, quali Holger Hanselka, attuale presidente della Fraunhofer-Gesellschaft, organizzazione che incarna il modello tedesco di ricerca applicata alla produzione di innovazioni concrete. Confermato anche Rafael Laguna, a capo dell’Agenzia federale per le innovazioni rivoluzionarie, impegnata in progetti ad alto rischio e grande potenziale. Irene Bertschek, presidente del gruppo di esperti per la ricerca e innovazione, e Martin Keller, microbiologo e direttore della Helmholtz-Gesellschaft, sono altri nomi di rilievo che dovrebbero confermare la loro presenza, contribuendo con competenze trasversali di alto livello, dalla scienza più avanzata alla gestione di trasferimenti tecnologici.
TUTTE LE CARTE IN MANO AI MINISTRI DELL’UNIONE
L’inclusione di rappresentanti economici come Peter Leibinger, presidente della Confederazione dell’industria tedesca e figura di spicco nell’industria high-tech, testimonia l’intento di integrare strettamente questioni scientifiche e politiche industriali. Questo approccio integrato mira a sostenere le tecnologie chiave inserite nell’agenda governativa, tra cui intelligenza artificiale, microelettronica e tecnologie quantistiche. Il cancelliere Merz guiderà personalmente i lavori, garantendo che il comitato svolga un ruolo centrale nelle decisioni strategiche, e coinvolgendo i ministri dell’Economia, della Ricerca e del Digitale. Si tratta di dicasteri in mano a esponenti conservatori (rispettivamente Katherina Reiche Cdu, Dorothee Bär Csu e Karsten Wildberger, indipendente ma voluto personalmente da Merz). Segno che il cancelliere vuol imprimere il proprio ritmo a queste politiche.
Il gruppo avrà il compito di elaborare progetti innovativi e fungere da laboratorio politico per idee che alimentino l’ottimismo sul progresso tecnologico. Proprio per questo, il governo ambisce a far diventare il comitato un “gruppo di realizzatori”, capace di tradurre la ricerca e le idee in risultati concreti.



