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Che cosa cambia dal 3 dicembre negli acquisti on line con la fine del geoblocking

Tutte le novità per utenti e venditori con l'addio al geoblocking negli acquisti on line

Rivoluzione nel mondo dell’e-commerce. Da oggi, lunedì 3 dicembre 2018, utenti e piattaforme salutano definitivamente il geoblocking, quello che con parole semplici possiamo definire come barriere commerciali per lo shopping online.

Da oggi i cittadini europei, in pratica, potranno fare acquisti in tutti i Paesi Ue, senza essere più indebitamente bloccati perché non si risiede nello Stato del venditore o perché si effettua il pagamento con una carta bancaria straniera. Ma non solo: la novità, infatti, prevede nuovi obblighi e nuove regole anche per le piattaforme di shopping e e per i venditori. Scopriamole insieme.

ADDIO GEOBLOCKING

Da oggi entrano in vigore le nuove regole Ue che vietano la pratica dei ‘blocchi geografici’ nelle vendite online. Anche su internet si potrà comprare come se si fosse in un negozio reale di un Paese terzo tra i 28 dell’Unione.

COSA CAMBIA PER GLI UTENTI

In questi anni visitando un sito francese o britannico di un portale di shopping online, dall’Italia, spesso non era possibile effettuare un ordine e l’utente doveva rinunciare a comprare qualcosa perché non era prevista la consegna dove abitava. Nel caso in cui ci fosse, invece, l’utente italiano veniva reindirizzato sul sito destinato agli acquisti per il BelPaese, magari a prezzi differenti.

Per gli utenti la fine del geoblocking significa poter fare shopping online anche su siti esteri senza vedersi indebitamente bloccati perché non si risiede nello Stato del venditore o perché si effettua il pagamento con una carta bancaria straniera.

GLI OBBLIGHI DEL VENDITORE

Grazie alle nuove regole, dunque, anche i siti che hanno più versioni a seconda del Paese, non potranno più reindirizzare i clienti né rifiutarsi di vendere le offerte promozionali presenti su una delle loro pagine nazionali a persone che si collegano da altri Paesi.

E ancora. Nessun venditore di beni fisici (abbigliamento, accessori o prodotti tecnologici) può più rifiutarsi di accettare l’acquisto perché non fa consegne in un Paese diverso dal suo: ogni negoziante che sceglie di vendere i prodotti su internet dovrà trovare un accordo con il cliente, che passerà a ritirare l’acquisto direttamente dal commerciante o se lo farà spedire in una località coperta dal servizio spedizioni del commerciante.

“Nel 2015 il 63% dei siti non consentiva agli utenti di effettuare acquisti da un altro Paese dell’Ue, di conseguenza due terzi dei consumatori che volevano fare acquisti online all’estero non hanno potuto farlo”, ha spiegato il vicepresidente della Commissione Ue per il mercato unico digitale, Andrus Ansip. Ora, ha sottolineato, “il 3 dicembre mettiamo fine a questa pratica. Vogliamo un’Europa senza barriere, e questo vuol dire anche eliminare gli ostacoli agli acquisti online”.

I PRODOTTI ESCLUSI

Attenzione. Ci sono dei prodotti che restano esclusi (almeno fino al 2020, anno in cui l’Ue rivedrà tali nome) dalle nuove regole: si tratta di tutti i prodotti audiovisivi e coperti da copyright: e-book, musica, videogiochi e software. L’utente italiano non potrà acquistare un abbonamento Netflix destinato al mercato estero.

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