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Fondo Cdp per l’innovazione, l’enfasi di Di Maio, gli elogi di Casaleggio, gli sbuffi confindustriali e le sinergie con la Bei

Chi c'era e che cosa si è detto a Torino alla presentazione del Fondo Cdp per l'innovazione 

 

Alla fine in nome dell’innovazione e del venture capital i vertici di Cdp e Bei dovranno collaborare.

I due manager che secondo le prime ipotesi e i primi accordi erano destinati a fare tandem al vertice della Cassa depositi e prestiti dopo la gestione Costamagna-Gallia, ossia Fabrizio Palermo (ora ad della Cassa) e Dario Scannapieco (vicepresidente della Banca europea per gli investimenti), potranno o dovranno collaborare al fondo nazionale per l’innovazione targato Cdp presentato oggi a Torino con lo stato maggiore del Movimento 5 Stelle.

GLI ELOGI DI CASALEGGIO

“Ho incontrato oggi Luigi Di Maio e mi sono complimentato con lui per la grande innovazione che e’ stata fatta in Italia”. Così ha detto Davide Casaleggio, presidente e fondatore dell’associazione Rousseau, a margine della presentazione a Torino del Fondo nazionale innovazione: “Fino ad oggi eravamo ad un ventesimo degli investimenti in innovazione rispetto alla Francia, un quarantesimo rispetto alla Gran Bretagna, persino un quinto rispetto alla Spagna – ha aggiunto Casaleggio -. Credo fosse ora di cambiare passo e con il Fondo nazionale per l’innovazione si è cambiato passo. L’Italia primo Paese manifatturiero? Spero in tempi brevi…”.

GLI SBUFFI DI CONFINDUSTRIA

Confindustria sbuffa: “Noi che rappresentiamo le imprese non siamo stati invitati, un atteggiamento anomalo per il quale siamo dispiaciuti”. Dario Gallina, presidente dell’Unione Industriale di Torino, ha commentato così, ai microfoni del Tg3 Piemonte, il mancato invito alla presentazione del Fondo nazionale innovazione.

LE PAROLE DI DI MAIO

“Io credo che l’Italia possa diventare la prima manifattura d’Europa”, ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, a conclusione della presentazione a Torino del Fondo nazionale per l’innovazione. Secondo il vicepremier “l’innovazione non va relegata al mondo delle start up, io so bene che stiamo parlando di uno strumento trasversale che ci consentirà di rilanciare il settore manifatturiero. Sarà la nostra grande sfida, sviluppare tecnologie e creare un habitat sempre già forte di start up innovative, che possano crescere, ricevere investimenti ed essere acquistate, consentirà agli imprenditori più granitici di capire quale sia la vera utilità per rivoluzionare il mondo del settore manifatturiero”. E per diventare l’Italia la prima manifattura d’Europa per Di Maio sono necessari “due temi, la produttività e la formazione. Sulla formazione ce la metterò tutta anche accentrando gli strumenti di formazione. La produttività arriva invece dalla digitalizzazione delle nostre aziende”.

LO SCENARIO DI PALERMO

“La casa del Venture Capital sarà a Roma e seguirà tutte le fasi di sviluppo delle startup con un orizzonte di lungo periodo”, ha affermato l’amministratore delegato di Cdp, Fabrizio Palermo, intervenendo alla presentazione del Fondo nazionale dell’Innovazione in corso a Torino.”Cdp metterà a disposizione delle startup maggiori risorse, un vasto network di aziende e la propria rete territoriale per tradurre l’innovazione in nuova imprenditorialità. L’obiettivo è contribuire alla crescita del Paese e sostenere l’occupazione”, ha concluso.

LE RISORSE

“Di partenza mettiamo 1 miliardo ma con sgravi fiscali puntiamo a 2 miliardi. Bisogna che tutto il sistema lavori insieme per far lavorare i venture capital italiani e attrarre quelli stranieri”. Così il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, parlando a Torino alla presentazione del Fondo nazionale dell’innovazione. Il Fondo, ha spiegato, “dovrebbe partire a maggio, Ci sono tutte le condizioni”.

LA NOTA DEL MINISTERO

La connessione Cdp-Bei è adombrata nella nota del ministero retto da Di Maio. Il Fondo – spiega il ministero dello Sviluppo in una nota – + nato su iniziativa del Ministro Di Maio “verrà gestito dalla Cassa depositi e prestiti, attraverso una cabina di regia che ha l’obiettivo di riunire e moltiplicare risorse pubbliche e private dedicate al tema strategico dell’innovazione”. Lo strumento operativo di intervento del Fondo Nazionale è’ il Venture Capital, ovvero investimenti diretti e indiretti in minoranze qualificate nel capitale di imprese innovative con Fondi generalisti, verticali o Fondi di Fondi, a supporto di startup, scaleup e PMI innovative. Per difendere l’interesse nazionale contrastando la costante cessione e dispersione di talenti, proprietà intellettuale e altri asset strategici che nella migliore delle ipotesi vengono “svendute” all’estero con una perdita secca per il sistema Paese. Il Fondo Nazionale Innovazione e’ un soggetto (SGR) multifondo che opera esclusivamente attraverso metodologie di cd Venture Capital. Si tratta – sostiene il Mise – dello strumento finanziario elettivo per investimenti diretti o indiretti allo scopo di acquisire minoranze qualificate del capitale di startup, scaleup e PMI innovative. Gli investimenti sono effettuati dai singoli Fondi del FNI in modo selettivo, in conformità con le migliori pratiche del settore, in funzione della capacita’ di generare impatto e valore sia per l’investimento sia per l’economia nazionale. La selettivita’, flessibilita’ e rapidita’ degli investimenti sono gli elementi che consentono al VC la natura di strumento chiave di mercato per lo sviluppo dell’innovazione. Oltre che il modo migliore per allineare gli interessi di investitori e imprenditori verso il comune obiettivo della crescita economica. Il Fondo Nazionale Innovazione nasce con l’obiettivo di accelerare la maturazione del nostro sistema dell’innovazione. Attraverso i propri Fondi particolare attenzione verra’ dedicata ad una serie di ritardi culturali e strutturali del nostro ecosistema: ampliare il mercato degli operatori di Venture Capital (oggi limitato a 9/10 soggetti verso le decine o centinaia di Francia, Germania, UK); creare spazio ed opportunità di crescita per un contestuale ricambio generazionale, individuando nuovi cd “first time team” in grado di costituire nuovi Fondi in linea con le innovazioni emergenti; riequilibrare in modo radicale il gender gap, favorendo una maggiore e qualificata presenza femminile; accelerare la nascita e lo sviluppo in Italia del cd Corporate Venture Capital, offrendo ai principali Gruppi italiani una piattaforma di Venture Capital di assoluto standing e professionalità; offrire ai territori e alle finanziarie regionali l’opportunita’ di contribuire ad una grande sfida nazionale. Fin dalla nascita, il Fondo Nazionale Innovazione esprime una magnitudo (1 miliardo di euro) tale da qualificarlo da subito come uno dei principali operatori di venture capital europei. Si propone quindi come interfaccia privilegiata verso gli investitori istituzionali EU, come BEI e FEI, in un rapporto non subalterno di collaborazione e pianificazione. L’impatto atteso – secondo il ministero – sara’ quello di spingere la crescita, con “uno sviluppo giusto e sostenibile, che crede nelle potenzialità di risveglio dell’Italia”. Punta cosi’ ad “effettuare e suscitare investimenti per complessivi 5 miliardi di euro in 5 anni, generando in parallelo lavoro qualificato a moltiplicatore 5. Oggi l’insieme degli occupati in ambito startup e PMI innovative e’ stimato in almeno 50.000 persone. Non e’ utopia immaginare – conclude il ministero – che le nuove opportunità create possano in breve tempo raddoppiare o triplicare questo numero”.

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