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Marina Usa Fincantieri

Cosa faranno Fincantieri e Mubadala (Emirati Arabi Uniti)

Tutti i dettagli sul Memorandum siglato da Fincantieri e Mubadala Investment Company (il Fondo sovrano degli Emirati Arabi Uniti)

 

Fincantieri si rafforza negli Emirati Arabi Uniti.

Il gruppo cantieristico di Trieste e Mubadala Investment Company (il Fondo sovrano degli Emirati Arabi Uniti) hanno firmato un Memorandum of Understanding (MoU) volto ad avviare potenziali collaborazioni nel campo delle tecnologie avanzate e dei servizi nei settori navale, marittimo e industriale.

A siglare l’accordo Abdulla Abdul Aziz Al Shamsi, Head of Uae New Initiatives di Mubadala, e Giuseppe Giordo, Direttore Generale della Divisione Navi Militari di Fincantieri. Sempre il manager Giordo aveva firmato l’anno scorso un MoU di collaborazione nel settore unmanned con l’emiratina Marakeb Technologies, provider di soluzioni di automazione leader di settore, in occasione della fiera Unmanned Systems ad Abu Dhabi.

“Questo è un primo passo per rafforzare la nostra presenza negli Emirati Arabi Uniti ed è una dimostrazione della grande versatilità del nostro Gruppo” ha commentato Giuseppe Bono, Amministratore Delegato di Fincantieri.

Fincantieri è presente sul mercato locale dal 2008 e ha consegnato nel 2013 tre navi costruite nei cantieri italiani del Gruppo.

Tutti i dettagli.

COSA PREVEDE IL MOU TRA FINCANTIERI E MUBADALA

“I due gruppi — spiega la nota — lavoreranno insieme attraverso società specializzate, da loro controllate, per portare avanti congiuntamente una serie di progetti in ambito di innovazione e in quello industriale”.

ATTENZIONE ALLA SOSTENIBILITÀ

Inoltre, in linea con i principi dell’economia circolare, saranno avviati studi per individuare ulteriori aree di collaborazione, quali lo sviluppo di servizi per le piattaforme di trasformazione dei rifiuti rivolte a società di piccole e medie dimensioni, sia commerciali che industriali.

COSA FARÀ MUBADALA PER FINCANTIERI NEGLI EMIRATI ARABI UNITI

In base all’accordo, Mubadala, attraverso la sua controllata Sanad, offrirà anche servizi post vendita per i prodotti di Fincantieri, così come altri prodotti di aziende manufatturiere.

LA STRATEGIA DEL GRUPPO NAVALE DI TRIESTE

“Grazie all’accordo sfrutteremo il rispettivo know-how e le capacità di investimento al fine di identificare progetti di interesse comune negli Emirati e contribuire allo sviluppo dei settori delle tecnologie avanzate del Paese” ha spiegato l’ad di Fincantieri Giuseppe Bono.

IL RAPPORTO TRA FINCANTIERI E GLI EMIRATI ARABI UNITI

Nell’ultimo decennio Fincantieri ha consolidato un ottimo rapporto con la Marina Militare degli Emirati Arabi Uniti.

Fincantieri è presente infatti sul mercato locale dal 2008 e ha consegnato nel 2013 tre navi costruite nei cantieri italiani del Gruppo: una corvetta classe “Abu Dhabi” di 90 metri di lunghezza e due pattugliatori classe “Falaj 2”, tutte operanti all’interno della flotta della Marina EAU. Ha inoltre creato la joint venture Etihad Ship Building per supportare la manutenzione e la piena operatività delle unità consegnate alla Marina degli Emirati.

Inoltre, nel corso della fiera Idex 2019 di Abu Dhabi, Fincantieri aveva raggiunto un accordo con Abu Dhabi Shipbuilding (ADSB), gruppo leader negli Emirati Arabi Uniti specializzato nella costruzione, riparazione e refitting di navi militari e mercantili. L’obiettivo dell’intesa era di esplorare in futuro forme di collaborazione industriale e commerciale nel segmento della navalmeccanica degli Emirati Arabi Uniti.

Infine, proprio l’anno scorso il gruppo navale di Trieste ha siglato un MoU di collaborazione nel settore unmanned con l’emiratina Marakeb Technologies. Attraverso l’accordo le parti intendono avviare una valutazione incrociata delle attuali soluzioni di automazione adottate da Fincantieri e di quelle brevettate di Marakeb Technologies, per esplorare la possibilità di sviluppo congiunto di applicazioni sui diversi tipi di nave del portafoglio prodotti di Fincantieri.

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