Riconosciuta la valenza strategica del dominio “underwater“, sarà realizzato un polo subacqueo a La Spezia.
Lo hanno confermato i ministri per le Politiche del Mare, Nello Musumeci, e della Difesa, Guido Crosetto, nell’ambito del convegno “Civiltà del mare-Il subacqueo, nuovo ambiente dell’umanità” organizzato dalla Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine e Marina Militare, ospitato dall’Accademia Navale di Livorno.
La provincia ligure ospiterà la sede del Polo Nazionale, presso il Centro di Supporto e Sperimentazione Navale. Il CSSN, infatti, è già in punto di riferimento sia per le attività attualmente svolte, sia per la vicinanza ad altre strutture e infrastrutture con interessi affini.
“La legge di bilancio 2023 ha stanziato due milioni per la costituzione del Polo Nazionale della dimensione subacquea per valorizzare e sviluppare competenze e potenzialità nazionali sotto la supervisione e il controllo della Marina Militare”, ha spiegato il ministro Musumeci. Ma potrebbero non essere sufficienti secondo il presidente della Federazione aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza (Aiad), Giuseppe Cossiga: “Ne serviranno 20 di milioni, se non 30, ma non per un anno, per cinque o sei”.
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IL RUOLO DEL POLO SUBACQUEO
“Il nascente polo della subacquea rappresenta il punto di convergenza corretto degli interessi pubblico e privati, lo strumento migliore per creare le abilità e le sinergie in questo segmento per tutti gli attori che hanno interesse”, ha osservato Tommaso Pani, senior Vice President Italian Marketing and Strategic Campaigns di Leonardo nel corso dell’evento.
“La Spezia e il suo tessuto industriale, caratterizzato dalla presenza consolida di big player e di una rete Pmi, è sicuramente il contesto migliore dove sviluppare la subacquea nella sua complessità”, ha sottolineato Cristiana Pagni, Ceo di Italian Blue Growth. “Non è un caso, infatti, che la base navale della Spezia ospiti già da diverse edizioni Seafuture, la business convention legata indissolubilmente al mare, dove le principali realtà industriali italiane si incontrano con le delegazioni internazionali e numerose aziende straniere che operano con successo nei mercati di tutto il mondo”.
Inoltre, “il polo subacqueo potrà essere il soggetto che – sotto la guida della Marina militare italiana- metterà a sistema tutte le realtà che operano in questo settore” secondo Massimo Debenedetti, Corporate Vice President for Research & Innovation di Fincantieri.
IL DOMINIO SUBACQUEO FUTURO DELL’ITALIA
D’altra parte anche il titolare della Difesa, Guido Crosetto, ha rimarcato che il “dominio subacqueo rappresenta il futuro dell’Italia e il polo che sorgerà a La Spezia consentirà di proseguire lo sviluppo in un ambito che sarà centrale in futuro”.
A La Spezia, ha spiegato il ministro, sarà realizzato un polo subacqueo che, attraverso un partenariato pubblico-privato, servirà a declinare in modo concreto gli obiettivi dell’Italia. “Avremo una sala di controllo in cui monitoriamo tutto ciò che succede a livello sottomarino. È fondamentale per tutte le nazioni e ancora di più per l’Italia, che è circondata dal mare”, ha spiegato Crosetto.
OCCORRONO PIÙ RISORSE PER L’AIAD
Tuttavia, “Il Polo nazionale per la subacquea è stato un’idea brillante, ma servono più risorse”, ha precisato il presidente di Aiad Giuseppe Cossiga.
Il presidente dell’associazione delle industrie della difesa ha ricordato che il progetto ha coinvolto tutti,“dalla Marina al Parlamento, fino al governo, che ha trovato lo spazio nella Finanziaria per creare il polo”. Tuttavia i due milioni che sono stati stanziati non sono sufficienti, secondo Cossiga. “Ne serviranno 20 di milioni, se non 30, ma non per un anno, per cinque o sei”. In caso contrario, ha fatto notare Cossiga, il Polo nazionale per la subacquea “rimarrà solo una bella idea e il paese non riuscirà a cavalcare le sue capacità”. Secondo il presidente dell’Aiad “gli italiani sono molto bravi ad avere grandi idee, ma la cosa complicata è metterle in pratica tutti insieme”.
CROSETTO CONFERMA IMPIEGO DI RISORSE FUTURE DA PARTE DELLA DIFESA
Il ministro della Difesa ha assicurato che “ci sarà un impegno profondo, concreto e alimentato da stanziamenti di bilancio anche dalla Difesa. La Difesa cercherà di essere un sistema coagulante che metta insieme grandi, medie e piccole imprese”. Crosetto ha aggiunto infatti di voler prendere un impegno formale: “Un impiego di risorse future da parte del ministero della Difesa su questo dominio per fare da volano sulla tecnologia italiana”, un comparto in cui “siamo già fra i primi al mondo ma serve un ulteriore impulso”.