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Facebook

Facebook deve scegliere la sua missione

Facebook non è più, solo, una piattaforma su cui incontrare amici di vecchia data, ma un sito di informazione. E deve assumersene la responsabilità E’ arrivato il momento che Facebook faccia i conti anche con le notizie false. E con la sua missione: è un sito che mette in collegamento amici di vecchia data o…

Facebook non è più, solo, una piattaforma su cui incontrare amici di vecchia data, ma un sito di informazione. E deve assumersene la responsabilità

E’ arrivato il momento che Facebook faccia i conti anche con le notizie false. E con la sua missione: è un sito che mette in collegamento amici di vecchia data o una piattaforma che informa e tiene informati? Proviamo a capire qualcosa in più.

Facebook e il (grande) problema delle notizie false

Sono le notizie false la notizia degli ultimi giorni. O almeno dei giorni successivi all’elezione del neo-Presidente Trump alla Casa Bianca. Secondo numerosi opinionisti e ingegneri, infatti, le notizie diffuse sulla piattaforma social hanno contribuito alla vittori del Tycoon e, dunque, alla sconfitta di Hilary Clinton.

Nessuno potrà dire se realmente le notizie false che sono state pubblicate su Facebook abbiano potuto influenzare le elezioni, certo è che le notizie sono state condivise numerose volte e che questa sia la prima vera elezione nel corso della quale numerose persone si sono informate sui social. Su Facebook ha spopolato la notizia che Papa Francesco abbia approvato Trump, e  un agente dell’FBI, sospettato della pullicazione delle e-mail di Hillary Clinton, sia stato trovato morto.

Gli algoritmi e la “democratizzazione” delle notizie

facebookIl problema è degli algoritmi. Il News Feed, fino ad ora, ha scelto di mostrare agli utenti quelle notizie che ritiene possano interessare maggiormente l’utente, scegliendole sulla base della cronologia delle interazioni, i like, i commenti e le condivisioni.

In questo modo, però, Facebook diventa una vetrina democratica di contenuti, senza alcuna scrematura die contenuti. In Edicola, per intenderci, ci sarebbe differenza tra Washington Post e un altro quotidiano.

Facebook deve definire la sua missione

Facebook non è Instagram, dove a colpire sono le immagini e le foto, e non è nemmeno Snapchat dove i video che si autodistruggono la fanno da padrone. Facebook è la piattaforma social su cui una buona parte degli adulti si informa e trae le sue conclusioni.

La cosa fa comodo al social: più notizie, più utenti, più introiti pubblicitari. Ma Facebook non è nato come aggregatore di notizie, ma come piattaforma per far incontrare amici. La crescita e il bisogno di nuovi introiti, oggi, hanno trasformato la piattaforma, che però è chiamata ora a fare scelte importanti.

Un primo passo per non rinunciare alla pubblicazione delle notizie è stato fatto già a pochi giorni dalle elezioni: il 18 Novembre Facebook si è impegnata ad un aggiornamento di tipo algoritmico applicato al News Feed, per poter prevedere le notizie false sulla base dei trend di dati ed eventualmente contrassegnare tali contenuti come falsi. Non solo. La piattaforma sta pensando ad un sistema di alert che indicherà agli utenti le notizie inattendibili o già precedentemente segnalate da siti di terze parti, adibiti ad organi di controllo, giornalisti e comunità di utenti.

“Identificare la verità è complicato” avrebbe detto Mark Zuckerberg in un post sulla sua pagina di Facebook, ma la piattaforma deve assumersi le sue responsabilità: il social è più di una piattaforma per convenevoli e solo la pubblicazione nei Feed delle notizie vere porterà Facebook alla vera imparzialità. E alla missione di informare, realmente.

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